In qualche modo epocali i risultati delle Semis di queste Final4 2016.
“Double digit seeds are 0-4 in the Final4” è la statistica che ci dice che Syracuse (No.10) non ce l’ha fatta. Questo muro storico non è stato infranto perché North Carolina ha fatto un’altra partita di nitore cestististico assoluto, cavalcando sempre quello che potrebbe diventare il Giocatore del Torneo 2016, ovvero Brice Johnson. Il lungo dei Tar Heels si è fermato a 1 rimbalzo dall’ennesima doppia-doppia (16+9), ma è stato il protagonista dei due momenti di svolta della partita, secondo noi. Con la gara ancora giovane, e ‘Cuse a -1, ha inchiodato un tap-in in schiacciata con gli occhi ad altezza-ferro, una mossa che ha avviato il dominio ai reboff di UNC, e il primo parziale della gara a favore dell’Ateneo di MJ; poi, nel secondo tempo, con i ragazzi Arancio tornati a -7, ci ha pensato lui a riportare la distanza a 10. Dominio a rimbalzo condensato in un dato: sotto il canestro di Syracuse 15 carambole sono andate agli abitanti della casa, 16 ai rapaci che la attaccavano. La principale bocca da fuoco di Boeheim, ovvero il ragazzo che ogni volta sente il suo cognome pronunciato in modo diverso, Mike Gbinije, che aveva media di 18-4-4, con qualche approssimazione, ha scritto 12-3-2, con 5/18 al tiro (era anche 3/12) e 4 perse, di fatto rendendo vane le belle prove di Cooney e Richardson, entrambi ben sopra la loro produzione abituale. In particolare Malachi Richardson, un freshman per nulla intimorito dalla ribalta nazionale, potrebbe avere, data l’età e la stazza giusta per una guardia NBA (1.99), un bel futuro nei pro. La cosa che non ha funzionato molto, in particolare nel primo tempo, per North Carolina è stata il rendimento di Paige, molto impreciso al tiro e capace solo a gara ben sistemata di raddrizzare le stats.
Altro viaggio nella Storia, stavolta con record stabilito, per la prima, in ordine di tempo, delle due Semis. I 44pti di distacco che Villanova ha mollato ad Oklahoma sono il massimo di sempre per le Final4. La gara non è stata quasi mai un confronto in cifra singola; il divario si è subito allargato in doppia cifra, complice la perfetta difesa di ‘Nova vs tutto l’attacco dei Sooners, non solo vs Hield (9pti, 4/12 di cui 1/8 da 3, 4 perse). Il ragazzo che vedremo nella NBA ha avuto la classica giornata, che capita spesso nelle Final4 ai grandi realizzatori, in cui le prime padelle e la collosità della difesa avversaria aggrediscono testa e fiducia, e non è mai riuscito a tirarsi su. Ad inizio della stagione collegiale i Wildcats sono stati anche No.1 della Nazione, poi hanno perso appeal, ma le loro 5 partite del Torneo Finale, e in particolare gli scalpi di Oklahoma e Kansas, hanno restituito loro il posto che dovevano meritare dall’inizio. A voler essere sinceri, osservando sempre la storia delle Final4, una loro caratteristica poteva far capire in anticipo che sarebbero arrivati in fondo: la presenza nel loro roster del classico giocatore bianco intelligente, moderatamente fisico, mastino e tiratore; una tipologia, quella di Ryan Arcidiacono (15-3-3 con 5/6), che spesso accede in Finale e spesso vince. Nonostante tutto, col pronostico resto su North Carolina, ma la triade di ‘Nova (Arcidiacono-Hart-Jenkins) ha di che ben spaventare i Tar Heels. Villanova ha mandato 6 in doppia cifra, un dato che nel basket collegiale coincide spesso con un dominio assoluto, e tra tutti scegliamo in nostro MVP in Josh Hart, 23pti old school con 12 tiri e una sola tripla tentata (e realizzata).
Ok. Restiamo in attesa questa Domenica, e poi Lunedì ci sarà ‘Nova-UNC, rivincita di una Semis terminata 83-69 per i Tar Heels nel 2009. I confronti nel Torneo Finale sono stati 6 finora, e UNC guida 5-1.