La notte porta consiglio, figurarsi due… e così a distanza di circa 48 ore dalla sconfitta con Cremona, la «number 5» della season, la proprietà della Juvecaserta ha quasi chiuso il cerchio. Mandato via, si racconta molto a malincuore, coach Lele Molin, è scoccata l’ora di affrontare la patata bollente delle dimissioni di Marco Atripaldi. La decisione l’avrebbe dovuta adottare il presidente Barbagallo ma alla fine il compito di decidere se dirsi addio è toccato a Iavazzi. Un incontro nel pomeriggio, un faccia a faccia durante il quale, c’è da scommettere, l’azionista di maggioranza dei bianconeri non le ha mandate al giemme e poi… la rinnovata fiducia per cucinare una Pasta Reggia finalmente da gustare in tutte le salse.
Al di là dell’atto formale delle dimissioni, sentito quasi come un dovere, Atripaldi in cuor suo non ha mai pensato di lasciare veramente la Juvecaserta. Il giemme non ha mai nascosto di sentirsi responsabile di questa situazione almeno quanto Molin, l’unico processato per direttissima e condannato, il resto dello staff tecnico ed almeno un paio di giocatori… e per questo motivo Atripaldi, pur rimettendo il mandato, ha sempre sperato di non dover abbandonare la barca che affonda.
A questo punto con Atripaldi sempre dietro la scrivania di general manager, prima di procedere alla rivisitazione del roster, la società dovrà scegliere il nuovo allenatore. L’ipotesi di affidare la panchina a Vincenzo Esposito stuzzicava non poco, anche per il prezioso sostegno che sarebbe arrivato da Baioni, ma è sempre stata una soluzione alternativa. La prima opzione considerata, valutata e inseguita risponde al nome di Zare Markovski. Nelle ultime due stagioni il coach macedone è corso al capezzale di Pesaro e Venezia e non è tipo da lasciarsi impressionare da un ruolino di marcia di sole sconfitte di Caserta. Oggi dovrebbe essere il d-day di Markovski, quindi si passerà all’esame del roster. Voci di corridoio parlano di un incontro imminente tra i vertici societari e Markovski.
Difficile se non impossibile intervenire e modificare qualcosa nel roster in tempo utile per la prossima trasferta in terra sicula. Più verosimilmente la gara a Capo d’Orlando sarà una prova senza appello per diversi elementi, primo fra tutti Young. L’americano dovrà invertire la rotta, cospargersi il capo di cenere e dimostrare di voler proseguire l’avventura casertana. Ma l’ipotesi di una sua cessione per alleggerire il budget ed avere risorse più significative per intervenire sul mercato resta sempre di grande attualità…