Importantissima vittoria in ottica salvezza per Pesaro, che sbanca agevolmente il PalaLottomatica senza mai soffrire contro una Virtus spenta e, per quanto concerne alcuni interpreti, decisamente senz’anima.Nel pomeriggio in cui il “vecchio gigante” dell’Eur ha riaperto i battenti al pubblico, 100 spettatori che, viste le disposizioni governative odierne, potrebbero anche essere gli unici della stagione, i capitolini hanno sprecato malamente l’occasione di riscattare le ultime tre pesanti sconfitte subite per mano di Brindisi, Sassari e Milano. La squadra di Bucchi è stata in gara per pochissimi minuti, sovrastata fin dall’inizio dalla pimpante Vuelle di Jasmin Repesa, che ha avuto nel dinamismo del folletto Justin Robinson e nella solidità del duo Cain-Massenat le sue armi migliori.
Energia, velocità, aggressività nell’attaccare il ferro e tanti raddoppi difensivi per mettere sotto pressione l’attacco romano, queste le principali doti di un gruppo che non ha risentito dell’assenza di Drell e delle precarie condizioni di Delfino. Tra i capitolini il solo Baldasso ha combattuto fino alla fine, come un vero Capitano, supportato a sprazzi da Beane e Gerald Robinson; per il resto davvero poco o nulla e dietro la lavagna questa sera ci finiscono dritti dritti Wilson e Hunt, imbarazzanti quanto ad atteggiamento, intensità e, ultimo ma non ultimo, aspetto tecnico.
Il generoso sforzo dei padroni di casa, capaci di non scomporsi nemmeno sul -20 e davanti al 10/19 dall’arco fatturato dai pesaresi al 30′, produceva un’inattesa rimonta e il tabellone recitava 62-67 al 34′; c’era tutto il tempo per provare a compiere un miracolo sportivo, ma dalle rassicuranti mani di Massenat uscivano 11 punti in 3′ per il nuovo e definitivo allungo dei marchigiani.