Mi sono messo a guardare un po’ prima di rimettermi a scrivere, anche con la speranza di farlo in modo intelligente e di non scrivere troppe banalità. Ho raccolto diversi canestri di informazioni e mischiando il tutto sono arrivato ad alcune considerazioni su questa nuova stagione di basket.
La prima impressione è che bisogna confidare in qualche team outsider, gli underdog dei film a tema sportivo, quelli che rigorosamente finiscono con il protagonista portato a spalla dai tifosi, perché i segnali dal campo sono a senso unico: Milano e poi il resto del campionato. Questo se scrivessi di basket, ma io parlo di quello che si vede tramite le telecamere e i media e alcune cose sono cambiate. Ad esempio l’Eurolega, alla faccia di Baumann, avendo cambiato parte dell’organizzazione oltre che la formula della competizione, ha imposto un nuovo formato televisivo più ricco sia di telecamere che di replay. Promo più belli e accattivanti, promozione più capillare e diffusa e qualità nelle arene dove si gioca, con standard più elevati sia per l’ambiente che per l’illuminazione… Una sola osservazione, così come in campo, pur essendo di varie nazionalità, si parla una lingua unica, il basket: così chi fa le riprese dovrebbe comportarsi nello stesso modo, un’unica lingua, dal regista agli operatori, dalla produzione alla grafica. Non ci devono essere tempi morti con la velocità del basket e delle sue riprese. Anche se conosci bene una lingua devi sempre tradurre, e mettere in pratica quello che ti dicono, sempre se hai capito bene: a volte si capisce male italiano su italiano…
Il campionato continua con lo spezzatino Rai-Sky, dove la prima ha mischiato un po’ le carte in tavola con i talent: coach Michelini sostituito da Pittis e De Pol, e una trasmissione che non son riuscito ancora a vedere ma che nel titolo non ha dimostrato particolare originalità: “Overtime”. Non mi ricordo quanti anni fa ma ne facevo la regia, non so se a Tele+ o già a Sky, comunque o non era marchio depositato o alla rete non importa più di tanto…
Intanto, A2 a parte, Sky propone praticamente tutto il basket che conta, Nba, Ncaa e via giocando, mentre la Rai ha chiuso con la Fiba e le sue coppe, fintanto che le corti competenti non si esprimeranno riguardo ai metodi di pressione usati per ottenere le squadre.
Il momento dell’opinione: abbiamo un Campionato impoverito di appeal al punto da essere (per i titoli che ci giocano) meno interessante dell’A2 dove giocano le due Bologna, Treviso, Roma, Verona, Siena, Trieste, Udine, Biella, Reggio Calabria, Scafati e via elencando… La Fip si preoccupa delle (adesso perse) Olimpiadi impedendo (grazie Fiba) a squadre italiane di avere altri introiti e ritorni d’immagine, cose che avrebbe potuto contribuire a rinforzare i roster e iniziare un circolo virtuoso d’interesse e d’interessi… Ora il basket italiano, visto da fuori è Milano, e non va bene, anche in tv…