La quarta vittoria consecutiva della Virtus Roma in campionato, arriva dopo un overtime ed una battaglia senza esclusione di colpi contro una Paffoni Omegna che ha clamorosamente buttato via dalla lunetta l’occasione di espugnare il Palatiziano. Va comunque detto che la trama di questo 87-84 per Roma, farebbe davvero le fortune di sceneggiatori di film gialli ed amanti di difficili soluzioni enigmistiche. Un ” Bartezzaghi” risolto soltanto all’ultimo respiro e con l’intuizione geniale che ci vuole in queste situazioni. Intuizione che ha avuto Alain Voskuil, quando a sei secondi dal termine dei quaranta regolamentari, e dopo una gara giocata senza gli acuti delle due vincenti trasferte a Reggio e Pozzo di Gotto, ha regalato alla Virtus un meritatissimo supplementare dai 6.75 sul 72-72 . Dopo che pochi istanti prima il capitano di Omegna, Jack Gurini, aveva fallito uno dei due tiri liberi che avrebbero concluso la gara a favore dei piemontesi, e fatto ripiombare nel limbo una Virtus che sarebbe ridiventata facile bersaglio per gufi, gufini, gufetti e scribacchini di labile memoria.
Una gara dominata da Roma per quasi trenta quattro minuti, dopo il + 11 della pausa lunga (43-32 ) che sembrava routine, ed il +8 ( 61-53 ) che non poteva preannunciare in alcun modo un finale thriller con continui colpi di scena. Finale thriller incentivato, con gravi e sgradevoli colpe, da una terna arbitrale che definire inadeguata per il basket di qualsiasi livello e qualsiasi latitudine, non renderebbe giustizia degli scempi perpetrati da tre personaggi che alla fine hanno scontentato tutto e tutti. Riaprendo in primis una gara praticamente chiusa, con due tecnici ed un antisportivo fischiati contro la Virtus negli ultimi tre minuti e mezzo. Ma che in precedenza avevano diretto la gara, con un metro di valutazione che aveva spesso e volentieri penalizzato anche l’aggressività difensiva dei vari Tyler Smith e Iannuzzi. Per non parlare del Capitan Maresca, il “rivitalizzato” e “resuscitato” dal gerovital di Artiglio Caja, che è riuscito comunque ad esser protagonista ( 25 punti ), malgrado tre falli cervellotici portati sul groppone dal ottavo minuto e trenta secondi della gara.
Dopo la tripla dell’overtime siglata come detto da Voskuil, Roma ha preso il comando dei cinque minuti extra grazie alle prodezze di Olasewere, si proprio quello che con Saibene perdeva la testa e sbarellava al punto da farne augurare il taglio da tifosi, giornalisti, gufi e forse anche compagni di squadra.
Il nigeriano ha messo a segno i sei punti di fila che hanno regalato al Virtus il break decisivo dal 74-74 fino al 80-74 che ha steso la Paffoni.
Malgrado una fesseria colossale del Capitano, che per aggiungere ancora più pathos ad uno psico dramma già difficile da sopportare trovava modo di perdere un pallone d’oro palleggiandosi su un piede, e le fastidiosissime triple di Zanelli ( 26 punti con 6/9 dall’arco ), che hanno tenuto in vita fino all’ultimo respiro una Omegna tostissima e rognosissima.