Il miracolo non c’e’ stato. Roma batte il Banvit 66-56 ma esce dall’Eurocup in virtù degli ultimi dieci sciagurati minuti finali della gara di andata in Turchia.
La Virtus saluta comunque la competizione continentale a testa altissima, dando l’ennesima dimostrazione di rispetto ai suoi tifosi gettando sul parquet stoicamente tutte le energie possibili, così come ha fatto per cinque mesi di fila, e portando a casa la dodicesima vittoria su diciotto partite, che decreta l’imbattibilità stagionale in Eurocup del Palatiziano, dato questo che se non altro passerà alla storia.
L’impresa Roma l’ha comunque sfiorata, arrivando ad avere ben quattordici lunghezze di vantaggio sul 50-36 con la tripla del solito,immenso e coraggioso “Eta Beta ” Stipcevic ( 23 punti + 7 assist per lui ), quando mancavano spiccioli alla conclusione del terzo periodo e la formazione turca appariva in crisi di gioco ma soprattutto di canestri.
Proprio sul più bello però, l’armata di Dalmonte ha dovuto fare i conti con le palesi difficoltà attuali ad andare a canestro, messa in crisi da una finta zona del Banvit, purtroppo non attaccabile dalle caratteristiche dei portatori di palla romani e mal perforata dall’arco ( 7/27 il computo da 3 ). In quei momenti molto probabilmente sarebbero servite le incursioni al ferro di Freeman ed i fendenti di Gibson, due che purtroppo la partita per motivi diversi non l’hanno potuta giocare. Il Banvit si è dimostrata squadra ampiamente alla portata , tenuta a galla nel primo tempo dalla potenza fisica sotto canestro di un Veremeenko, presto però messo ko da un problema alla schiena, e riemersa dal baratro grazie al ball handling di Rowland ed alla classe di Sammy Mejia. L’ Ex De Paul( 21 punti ), ha confezionato nell’ultimo periodo due triple micidiali che hanno definitivamente spento le speranze della tanto attesa remuntada. Decisiva soprattutto quella del 58-48 a 4’00 dalla fine, perchè da quel momento la Virtus non ha più trovato il canestro per oltre due minuti e mezzo, orfana di un Jones in versione ectoplasma ( 8 punti ma 5 arrivati dalla lunetta ) uscito per cinque falli, ed in palese debito di ossigeno e lucidità. Roma dunque ha toccato davvero con mano l’impresa che avrebbe cambiato e forse dato un senso alla stagione. E’mancata un pò di fortuna ed un pizzico di esperienza in più, contro una squadra formata da vecchie volpi del basket europeo, con il più giovane del quintetto, Keith Simmons, datato classe 1985. Il pubblico del Palatiziano ha comunque apprezzato e supportato gli sforzi della squadra. Il minuto e mezzo finale di applausi scroscianti, a fine gara, è il giusto ringraziamento per una stagione europea assolutamente straordinaria. Vissuta tra mille difficoltà e con una squadra qualitativamente inferiore a quelle degli ultimi due anni, ma gestita con coraggio ed onestà da Luca Dalmonte.