Terza vittoria di fila per l’Acea Roma che do piega 85-80 la Vanoli Cremona al Palatiziano e si avvicina sempre più alla qualificazione anticipata ai playoff. Mai come questa volta però gli uomini di Dalmonte hanno rischiato il tracollo clamoroso contro un avversario sulla carta decisamente inferiore, oltretutto privo del suo play titolare Woodside, ma capace di disputare una partita quasi perfetta in attacco (52% complessivo dal campo) e piegato soltanto nel rush finale, quando il maggior atletismo di Roma ha fatto la differenza, insieme alle 20 sanguinose palle perse di Cremona, molte delle quali arrivate nei minuti della resa dei conti. A poco più di cinque minuti dalla sirena Roma si è trovata infatti spalle al muro, sotto di 7 punti sul 65-72 e con poche idee e molto nervosismo sul parquet. La rimonta è arrivata grazie alla qualità superiore dei suoi uomini, con Hosley a mettere tanta intensità in una difesa, fino a quel momento in versione colabrodo, ed i vari Mbakwe, Mayo e Goss a firmare in attacco il parziale di 20-8 che ha consegnato ai romani una vittoria oramai insperata quanto preziosa. Eccezion fatta per i primi dieci minuti, la Virtus fino a quel momento è stata brutta e poco concentrata sul match, probabilmente troppo sicura di aver chiuso il conto con il 26-19 con cui aveva chiuso avanti il primo parziale. Come Penelope invece, ha fatto e poi disfatto la sua tela, ha scherzato a lungo con il fuoco ed ha evitato la tremenda bruciatura solo in extremis. Dalmonte è partito con Mayo in quintetto in luogo di D’Ercole e l’ex play di Montegranaro è stato tra i protagonisti di un primo quarto iniziato male dalla Virtus (4-12 a 5’34) in virtù anche di un Bobby Jones in serata no, ma poi raddrizzato proprio dai suoi canestri e da quelli di Hosley, a tamponare un Jackson scatenato da dieci punti e al momento unico terminale offensivo cremonese. Con Mayo in panchina ad inizio della seconda frazione e Moraschini in campo, la Virtus riesce comunque a mantenersi avanti (35-28 al 15’40) malgrado un ottimo impatto dalla panchina ospite di Claudio Ndoja, che firma sette punti di fila e mantiene in linea di galleggiamento la sua squadra. Il finale di tempo è invece tutto di marca cremonese, segnato dai canestri importanti e fortunati dell’enfant du pays, Gianluca Marchetti, e dal risveglio di un Jason Rich finalmente capace di sbloccarsi dopo oltre quindici minuti di anonimato. Con un antisportivo di Mayo mal capitalizzato da Cremona si va quindi all’intervallo lungo con gli ospiti avanti 40-43 in virtù di uno spaventoso 17/26 dal campo e di una Roma da 23 punti subiti e 8 palle perse, dato questo importante visto che nei primi 10′ nessun pallone era sfuggito dalle mani dei capitolini. Le percentuali della Vanoli non calano neanche alla ripresa delle ostilità, malgrado un effimero sorpasso di Roma sul 53-52 siglato da Mayo al 26’20. Il terzo fallo di Mbakwe infattti riduce molto il controllo dei lunghi romani sull’area pitturata, stante ancora la non ottimale condizione di Szewczyk, e ne traggono giovamento Spralja, Kelly e Johnson, che pur non essendo fenomeni, bastano a tenere ancora avanti Cremona 61-66 all’ultima pausa. Con tale pesante fardello sul groppone, e stiamo parlando dei punti concessi alla terzultima forza del nostro campionato in trenta minuti, Dalmonte prova la carta D’Ercole nell’evidente intento di mettere pressione ai portatori di palla lumbard. La missione fallisce perchè il gap decisivo nel finale viene ricucito ancora da Mayo, che va a prendersi il ruolo di Mvp (20 punti) ispirando Mbakwe per il -3 (69-72 al 35’35) e poi mettendosi in proprio con la tripla della staffa al 38’20 che ammazzava Cremona sul 78-72. Tutto questo, va sottolineato, reso possibile da un Hosley giudizioso e a disposizione della squadra come la scorsa settimana a Bologna (come dimostrano le sue 4 palle recuperate ed i suoi 7 assist) e da Phil Goss, anche lui a segno con punti importanti nell’emozionante epilogo di gara. Finisce dunque bene per Roma, nella speranza che questa contraddittoria serata serva da lezione per il futuro, mentre per Cremona il rammarico per una gara ben giocata ma alla fine persa, con due punti pesanti lasciati per strada nella lotta per la salvezza.