La lunga notte post sconfitta contro Cantù è passata e coach Sandro Dell’Agnello è ancora sulla panchina della Juvecaserta, riuscendo a saltare il fosso dell’esonero. Nonostante le tante indiscrezioni degli ultimi giorni e gli spifferi che volevano la dirigenza bianconera determinata a cambiare la guida tecnica, il patron Iavazzi ha deciso di rinnovare la fiducia all’allenatore, anche alla luce di un proficuo confronto con la squadra. Sulle colonne del Mattino di oggi, coach Sandro Dell’Agnello analizza la situazione e rivela pensieri e stati d’animo del momento.
L’esonero dell’allenatore spesso è la soluzione adottata per dare una scossa alla squadra ma non sempre si rivela utile. In casa Pasta Reggia il patron Raffaele Iavazzi è andato in controtendenza e, soprattutto dopo aver parlato con capitan Giuri e compagni, ha rinnovato fino al termine della stagione la fiducia al coach. «La compattezza del gruppo è un qualcosa che abbiamo costruito nel tempo con il lavoro, la serietà e la coerenza e non è mai venuta meno» afferma Sandro Dell’Agnello, evidenziando poi che «in situazioni particolari come la nostra avere la fiducia ed il sostegno della squadra non è scontato e quindi per me molto gratificante. Ho apprezzato, inoltre, la decisione della società e del presidente Iavazzi che mi carica ancora di più».
Per il tecnico livornese sono stati giorni particolarmente tribolati e stressanti avendo sulla testa la spada di Damocle dell’esonero. «La pressione fa parte del mio lavoro. Se vivi con soddisfazione quando le cose vanno bene, devi essere pronto a subire la pressione quando non girano. In verità riesco a conviverci senza grandi stress, mantenendo il giusto equilibrio nelle due situazioni diametralmente opposte». Secondo molti la «difesa del coach» da parte dei giocatori sposta l’attenzione inevitabilmente proprio sugli atleti bianconeri, ora più che mai attesi ad una reazione concreta sul parquet già nell’insidiosa trasferta contro Capo d’Orlando (domenica alle 18,15). «Lavoriamo per centrare prima possibile una vittoria che sarebbe il miglior toccasana ed i primi a tenerci sono i miei giocatori». Non c’è dubbio, tuttavia, che i problemi della Juvecaserta non siano tutti di natura prettamente cestistica. Gli inizi di partita in salita ed i black out durante i 40’ trovano una spiegazione, infatti, anche in una sorta di blocco mentale, la cosiddetta ansia da prestazione che pare attanagliare qualche giocatore. «È un periodo di alti e bassi, anche psicologici, ed è abbastanza normale che nell’arco di un anno possa succedere. Non dimentichiamoci che abbiamo giocatori che hanno avuto un rendimento medio anche buono, ai quali può capitare di sbagliare una o due partite. L’obiettivo è uniformare verso l’alto le prestazioni di tutti».
Spostando poi l’attenzione sul parquet, è di tutta evidenza che la Pasta Reggia debba compiere progressi nel gioco difensivo ed offensivo. «Ci serve più fluidità in attacco – prosegue il coach – che deriva anche dalla fiducia di trovare qualche canestro facile in più. Abbiamo un assetto per certi versi totalmente nuovo rispetto al girone di andata, dove abbiamo fatto partite di grande spessore, e questa continuità ancora non l’abbiamo. Dal punto di vista difensivo le cose sono oggettivamente migliorate e lì dobbiamo continuare a battere». Un’arma in più dell’ultima gara è stato l’utilizzo di Diawara nello spot di ala grande. «È una opzione che abbiamo e useremo di nuovo, senza dimenticare che in quel ruolo ci sono Putney e Gaddefors che per noi rimangono molto preziosi». Intanto contro Capo d’Orlando dovrebbe tornare a disposizione Bostic, il collante che tanto è mancato a Caserta. «È un giocatore molto competitivo, ottimo in difesa e buon conoscitore del gioco. Il suo eventuale rientro – conclude Dell’Agnello – aiuterebbe la squadra da un punto di vista non solo tecnico ma anche mentale e psicologico».