I campioni d’Italia della Dinamo Banco di Sardegna trionfano nella sfida contro la corazzata dell’AEK Atene conquistando, per il secondo anno consecutivo, il Trofeo Tirrenia. In una partita sempre aperta sono Joe Alexander, autore di 19 punti, e David Logan (20) a condurre i giganti alla vittoria: ai greci non bastano un super Mavrokefalidis (17) e Orton per chiudere il match. La scena. A Nuoro va in scena il Trofeo Tirrenia: a sfidarsi sul parquet della palestra comunale Coni di via Lazio i campioni d’Italia della Dinamo Banco di Sardegna e i greci dell’AEK Atene. Grande entusiasmo per la seconda edizione del torneo, fortemente voluta dal gold sponsor dei giganti, che ancora una volta avrà come location la città sotto l’ombra del Redentore. Per la partita è previsto il pubblico delle grandi occasioni, con il richiamo dei vincitori del triplete ad attirare l’attenzione dei tifosi del centro Sardegna. Nella scorsa edizione i sassaresi avevano vinto contro il Lokomotiv Kuban con autorità. Durante l’intervallo lungo suggestiva esibizione tutta al femminile del gruppo folk “Sas Nugoresas”. Il match. Coach Sacchetti manda in campo Haynes, Petway, Devecchi, D’Ercole e Varnado, coach Sakota risponde con Warren, Carter, Hairston, Sakota e Orton. Partono bene i campioni d’Italia con un break di 5-0, per i greci è invece Orton ad aprire i giochi. Un mini parziale dell’ex Olimpia Hairston seguito da Carter permette all’AEK di mettere la testa avanti (8-11). La Dinamo si sblocca con Sacchetti ma è un parziale di 7-0 firmato da Logan, infallibile dall’arco, a sancire il controsorpasso biancoblu (23-20). I lunghi della Dinamo estasiano i presenti, prima con l’assist di Logan per l’alleop di Eyenga , poi con la bimane di Varnado. Katsivelis suona la carica ai suoi e, seguito da Papantoniou, firma il sorpasso: Sacchetti dall’arco ricaccia indietro i greci ma con un parziale l’AEK rimette la testa avanti (30-31). I greci condotti da Hairston, dopo il tecnico fischiato a coach Sakota, mettono a segno un break che chiude il primo tempo 34-39. Al rientro dall’intervallo lungo gli ospiti ripartono carichi con Sakota e Mavrokefalidis portando il vantaggio in doppia cifra (40-50): per i giganti c’è un ottimo Alexander a fare la voce grossa sotto canestro con il solito Professor Logan che dall’arco è una certezza. Katsivelis e una tripla di Orton da distanza siderale chiudono la terza frazione 53-60. In apertura di ultimo quarto è Joe Alexander, ormai oltre la doppia cifra, a condurre i suoi attaccando il ferro e difendendo con aggressività nel pitturato; l’AEK riesce a tenere a distanza i biancoblu (60-65). L’esperienza di Logan e la fisicità di Eyenga permettono ai sardi di mettere la testa avanti quando mancano tre minuti alla fine. Coach Sakota viene espulso dal match mentre Alexander ed Eyenga chiudono il match 78-72: la Dinamo si aggiudica il secondo Trofeo Tirrenia. Premiazione. A premiare i secondi classificat del Trofeo è il Direttore Generale del Banco di Sardegna Giuseppe Cuccurese: ritira il premio il capitano giallonero Sakota. A consegnare il trofeo al capitano della Dinamo Banco di Sardegna Giacomo Devecchi è l’assessore regionale alla sanità Dott. Arru. L’MVP del match Joe Alexander riceve il premio da Roberto Patrizi, Direttore Commerciale Tirrenia; riconoscimenti anche per il numero uno biancoblu Stefano Sardara, premiato da Gianfranco Branciforte presidente della Pallacanestro Nuoro, Meo Sacchetti premiato dal Procuratore di Nuoro Dott, Andrea Garau. Infine il presidente dell’AEK viene premiato dal Responsabile CIA Silvio Zucchelli.
Dinamo Banco di Sardegna 78 – AEK Atene 72
Parziali: 23-20; 11-19; 19-21; 25-12. Progressivi: 23-20; 34-39; 53-60; 78-72.
Dinamo Sassari – Haynes 6, Petway, Logan 20, Formenti, Togashi, Pellegrino, Devecchi, Alexander 19, D’Ercole 3, Marconato, Sacchetti 9, Eyenga 12, Varnado 9. All. Meo Sacchetti.
AEK Atene –Papantoniou 8, Carter 5, Warren 7, Hairston 8, Moraitis, Sakota 6, Paulos, Katsivelis 7, Mavrokefalidis 15, Sarikopulos, Cohadarevic, Orton 16. All. Dragan Sakota. Arbitri: Maurizio Biggi, Roberto Begnis e Nicola Ranaudo.