La Segafredo vince l’ottava partita consecutiva in campionato e continua il suo incredibile percorso netto.
Con questa premessa non si può che iniziare la disamina dai lati positivi e da un elogio al lavoro di Djordjevic e dei suoi ragazzi. La Virtus, trascinata si dal talento dei singoli, è però anche capace di organizzare un gioco difensivo corale asfissiante e mantenere una grande lucidità nei momenti più delicati. Non è un caso che i bianconeri, pur complicandosi spesso la vita da soli, riescano sempre a vincere i finali punto a punto, sintomo di una mentalità comune solo alle grandi squadre. Anche ieri contro Treviso, però, si è visto un gioco offensivo altalenante risolto dalle invenzioni dei singoli ed una difficoltà che sta diventando cronica contro le squadre perimetrali. Se tutti sfoderano buone prestazioni da oltre l’arco contro la Virtus non può più, infatti, essere solo una casualità. Sia questa difficoltà negli adeguamenti difensivi che l’eccessiva frenesia in attacco, da cui si genera questo andamento a singhiozzo, sono probabilmente figlie della stanchezza portata dal doppio impegno settimanale, ma anche da rotazioni volutamente corte. Se è vero che la Virtus si è concessa il lusso di avere un “americano di Coppa” come centro, è altrettanto vero che nel reparto esterni qualcosa manca, con Deri e Nikolic che non portano nulla alla causa ed un conseguente extra impiego dei titolari. In particolare Hunter e Teodosic paiono decisamente stanchi nelle ultime uscite e, pur mantenendo buone prestazioni, faticano maggiormente rispetto ad inizio anno. Campanello d’allarme da non sottovalutare trovandoci appena a Novembre, con un mercato che offre poco o nulla al momento.
Le Pagelle
Gaines – 7 Primo tempo da desaparecido ma, si sa, lui è un giocatore di striscia e basta accenderlo per fargli fare veramente male. 18 punti filati in totale trance agonistica con annessa difesa di ferro nel 3° periodo. La sua partita dura di fatto 10′ ma tanto basta a spaccare il match.
Deri N/E,
Pajola – S.V. Pochissimi minuti sul parquet.
Baldi Rossi – S.V. Vedesi Pajola.
Markovic – 7 10 punti, 8 rimbalzi e 6 assist. Il suo lo fa sempre e abbondantemente, anche se a volte rischia di andare fuori giri, come dimostrano le 6 perse.
Ricci – 7 Onnipresente su tutti i fronti: difende, arpiona rimbalzi (fondamentali quelli del finale) ed è una sentenza al tiro. Giocatore fondamentale.
Cournooh – 6 Djordjevic gli chiede difesa fisica sul portatore e lui esegue alla perfezione. Peccato per i due tiri aperti ed in ritmo mancati.
Hunter – 6,5 Luci ed ombre nel suo match. Pare un po’ stanco sia in difesa che a rimbalzo e soffre la fisicità di Fotu, ma quando serve si fa trovare pronto, chiudendo di fatto il match con schiacciata e stoppata siderale.
Weems – 6,5 Come Hunter va un po’ a singhiozzo ma la sua firma nel break che svolta il match c’è eccome.
Nikolic N/E
Teodosic – 6,5 Non una gran partita la sua con qualche forzatura di troppo, ma se i due punti arrivano è grazie a due recuperi maestosi nel momento più delicato del match.
Gamble – 7 Solido come sempre, la sua presenza in area costringe Treviso agli straordinari da fuori.
All. Djordjevic – 6,5 Partita strana, scomoda, ma lui non perde il timone e riesce a ridare lucidità ai suoi quando la frenesia di voler recuperare a tutti i costi stava rischiando di far deragliare la Virtus. Rivedibile, ma probabilmente legata a questioni di fiato, la scelta prolungata di un quintetto con 4 piccoli nel finale che è costata il rientro di Treviso sulle ali di Fotu e Tessitori.