La Zeus Rieti compie un piccolo grande capolavoro e, in appena un quarto e mezzo di gioco, asfalta la Virtus Roma riaprendo il discorso relativo alla promozione diretta, dal quale sembrava ormai estromessa dopo i primi 26 minuti di gara.
Sarebbe ingiusto parlare di miracolo perché di miracoloso, nella rimonta reatina, c’è davvero poco; il clamoroso parziale di 33-6 degli ultimi 14 minuti, con cui Casini e soci hanno ribaltato la partita, è invece frutto di lavoro, sacrificio, testa e furore agonistico, tutte caratteristiche non rintracciabili in una Virtus che ha dimostrato di non imparare dai propri errori. Come già accaduto a Trapani, la capolista è stata capace di sciupare un robusto margine di vantaggio uscendo dal campo senza energia e, cosa più grave, senza punti in tasca.
Stop pesantissimo quello del PalaSojourner, sia perché consegna a Rieti il 2-0 negli scontri diretti, con i sabini adesso staccati di soli due punti in classifica, sia perché offre all’Orlandina l’opportunità dell’aggancio in vetta, sempre che i siciliani questa sera escano vincenti dal difficile campo di Scafati.
Ad avvelenare il clima, in casa giallorossa, oltre ad una sconfitta comunque preventivabile alla vigilia, è la modalità con cui essa è maturata; un crollo mentale e fisico senza attenuanti, non consono ad una formazione che culla ambizioni di promozione. Dopo aver dominato la scena per quasi tre quarti di gara, Roma si è fermata di colpo, travolta senza lottare, scioltasi in un catino diventato rovente come un girone dantesco. Una sonora bocciatura per una squadra che, ancora una volta, ha dimostrato di non saper reggere la pressione, gettando alle ortiche la ghiotta opportunità di allungare le mani sul campionato e costretta, d’ora in avanti, a vincerle tutte (Siena, Agrigento e Scafati in casa, trasferte a Treviglio e Legnano) per restare padrona del proprio destino.
Per Rieti e coach Rossi un successo sofferto ma meritatissimo; anche sul -21 il coach sabino non ha mai smesso di crederci e infondere calma ai propri ragazzi, ha alternato vorticosamente le difese e i suoi uomini fino a trovare la quadra del cerchio grazie a Casini, un leader vero in campo e fuori, a cui la squadra si è aggrappata per scalare la montagna.
Il calendario degli amarantocelesti non è affatto semplice (trasferte a Bergamo, Scafati e Treviglio intervallate dalle gare interne con Leonis Roma ed Agrigento), ma la marcia in più è garantita dalla forza mentale di questa squadra, falcidiata dagli infortuni eppure capace di essere ancora in corsa per il primo posto.
LA GARA Roma cominciava più concentrata e coach Bucchi, che recuperava Chessa, puntava sul dinamismo di Moore per sorprendere un’avversaria inizialmente imballata. Sims faceva la voce grossa sotto canestro, stoppando tutto quel che passava vicino al ferro e rendendosi efficace nelle letture offensive. Nonostante le tante palle perse (alla fine saranno 20 contro le appena 9 di Rieti), Roma provava la fuga dopo 13 minuti, sfruttando un fallo su Sims e un fallo tecnico fischiato alla panchina locale per firmare il primo allungo degno di nota (17-24 al 15′).
Anche Alibegovic (14+7) aveva un ottimo impatto sulla partita ed era sotto canestro che i romani costruivano il proprio vantaggio mentre Rieti, spaventata e spaesata, sbagliava anche le giocate più semplici. La tripla di Moore sulla sirena di metà gara (30-44) ammutoliva il pubblico di fede reatina e sembrava qualcosa in più di un semplice canestro da lontano.
Al rientro in campo Rieti alzava il muro difensivo oscurando il proprio canestro per 3 lunghissimi minuti, ma l’enorme sforzo difensivo non veniva capitalizzato in attacco e il gioco da 3 punti di Sims valeva il 34-47 al 23′.
Anche contro la “zona” avversaria, Roma non arretrava un centimetro, Sandri insaccava la tripla del +16 imitato pochi istanti dopo da Landi con l’unica cosa positiva della sua deludente partita. Toccato il +21 con un prepotente parziale di 15-4, la Virtus smetteva incredibilmente di giocare lasciando che Jones e Casini iniziassero a costruire la rimonta.
L’ex ala giallorossa, 24 punti, 7 rimbalzi e ben 13 falli subiti, dava le prime spallate mentre l’esperta guardia italo-argentina saliva in cattedra portando a scuola la difesa capitolina e guadagnandosi tiri liberi in serie con cui dimezzava velocemente le distanze.
L’antisportivo comminato a Baldasso su Jones ad 8 minuti dalla sirena era il chiaro segnale che i ruoli si erano ormai invertiti e il lay up di Casini, appena 2 minuti più tardi, chiudeva un break di 12-0 in grado di rimettere in partita anche il pubblico di casa. Nella bolgia finale Roma sbagliava tutte le scelte in attacco, asfissiata da una difesa ormai in trance agonistica, Jones firmava il sorpasso al 37′ e Rieti non si voltava più indietro, chiudendo i conti dalla lunetta ancora con Casini.
Zeus Energy Group Rieti – Virtus Roma 71-65 (14-15, 16-29, 16-18)
Zeus Energy Group Rieti: Bobby Jones 24 (4/6, 2/6), Juan Marcos Casini 15 (3/3, 0/4), Giovanni Vildera 10 (5/12, 0/0), Antino Jackson 8 (1/3, 2/5), Simone Tomasini 6 (1/5, 0/5), Federico Bonacini 5 (0/2, 1/1), Giovanni Carenza 3 (0/3, 0/3), Daniele Toscano (0/0, 0/1), Alberto Conti ne, Leonardo Berrettoni ne, Angelo Gigli ne, Andrea Finco ne. All. Rossi
Virtus Roma: Henry Sims 16 (6/9, 0/0), Amar Alibegovic 14 (4/5, 2/2), Nic Moore 11 (2/5, 2/8), Daniele Sandri 9 (0/1, 2/5), Aristide Landi 7 (1/1, 1/4), Tommaso Baldasso 5 (1/2, 0/4), Andrea Saccaggi 3 (1/2, 0/0), Marco Santiangeli (0/1, 0/3), Massimo Chessa, Edoardo Lucarelli ne. All. Bucchi.
Arbitri: Moretti, Cappello e Dionisi
Note: Tiri liberi: Rieti 28/37, Roma 14/22. Rimbalzi: Rieti 39 (Rd 26 Ro 13), Roma 36 (Rd 29 Ro 7). Percentuali di tiro: Rieti 19/59 (14/34 da 2 e 5/25 da 3), Roma 22/52 (15/26 da 2 e 7/26 da 3). Usciti per 5 falli: Toscano, Bonacini, Chessa e Baldasso.