L’approccio delle grandi occasioni, la lucidità e il ritmo giusto in attacco, la faccia cattiva in difesa. Nel giorno che avrebbe potuto sancire il ritorno di Roma nella massima serie, promozione rimandata a causa della vittoria thrilling di Capo d’Orlando a Latina, la Virtus di Piero Bucchi ha calato sul tavolo da gioco le migliori carte a sua disposizione, aggiudicandosi agevolmente l’ultimo impegno casalingo della stagione regolare. Al PalaEur, davanti ad oltre 3100 spettatori, Scafati, salita a Roma alla disperata ricerca di una vittoria che le consentisse di sperare ancora nei playoff, si è arresa per 91-64 dicendo aritmeticamente addio alla post season.
Dopo il brutto scivolone di Treviglio, per Roma non era affatto semplice scendere in campo e giocare una partita di tale fluidità e aggressività; la posta in palio era altissima e conoscere l’esito della gara dell’Orlandina, iniziata oltre un’ora prima, avrebbe potuto innervosire i giallorossi. Invece, nonostante le cattive notizie pervenute da Latina, dove i siciliani si sono imposti 96-93 con qualche brivido nel finale, gli uomini di coach Bucchi non si sono minimamente scomposti ed hanno macinato gioco fin dal primo minuto, muovendo abilmente la palla in attacco e stringendo le maglie in difesa, curata nei minimi dettagli a testimonianza dell’ottima preparazione del match svolta dallo staff tecnico durante la settimana.
Con i successi odierni, Roma e Capo d’Orlando restano appaiate in testa alla classifica a quota 38, ma i romani sono avanti grazie agli scontri diretti (1-1 e +5) e saranno padroni del proprio destino nell’ultimo turno di campionato, in programma sabato prossimo, quando faranno visita ad una Legnano ormai condannata da diverse settimane ai playout.
A Raffa e company, che hanno aiutato tanto la Virtus quest’anno fermando Treviglio, Bergamo e soprattutto 2 volte Rieti, si chiederà il pass per la serie A. Sarebbe promozione anche in caso di sconfitta se contestualmente Capo d’Orlando cadesse in casa nel derby con Trapani ma, vista la striscia aperta di 9 vittorie consecutive dei messinesi (imbattuti da febbraio) e con i granata ormai certi dei playoff, è molto difficile immaginare un harakiri di Triche e soci proprio sul traguardo.
LA GARA Coach Lardo, che ritrovava Goodwin sotto canestro dopo un lungo stop, ha provato a sorprendere gli avversari proponendo subito la difesa a zona, ma il confortante avvio di partita dei campani, con un Tavernari indemoniato sul perimetro, veniva presto spazzato via dalla determinazione con cui la Virtus si riversava in attacco. Il veloce movimento di palla ed i continui ribaltamenti permettevano ai romani di trovare sempre la soluzione giusta e Landi mostrava presto i muscoli sotto i tabelloni. Anche la scelta di puntare su Prandin (con Saccaggi rimasto fuori dalle rotazioni) si è rivelata giusta visto che il mastino di Trieste si è incollato a Thomas (o a chiunque gli venisse affidato) cancellandolo dal match.
Dopo un iniziale botta e risposta, Santiangeli firmava la prima spallata al match (26-16 dopo 8′), un vantaggio che Roma conservava al termine del primo quarto. All’inizio del secondo periodo, con un Sandri letale (10 punti nel quarto) e sempre puntuale a capitalizzare i tagli dal lato debole, Roma accelerava prepotentemente salendo sul 47-31 grazie anche ad un’eccellente prova difensiva. Un paio di iniziative isolate di Romeo permettevano a Scafati di limitare i danni prima dell’intervallo lungo ma la sentenza era solo rimandata di qualche minuto. Al rientro in campo, infatti, Roma piazzava un break di 11-0 nei primi 6’20” con cui, di fatto, archiviava la pratica con largo anticipo.
Qualche guizzo del solito Tavernari costringeva coach Bucchi a chiamare un timeout, utile soprattutto per ritrovare energie e concentrazione e la risposta della squadra era di assoluto livello; nuovo sprint con Moore sugli scudi (chiuderà con 16 punti e 7 assist) e +29 toccato in avvio di ultimo quarto con una tripla dell’ex Santiangeli. Nel finale Bucchi concedeva la passerella anche ai giovani Matic, Spizzichino e Lucarelli, autore dei suoi primi 3 punti in serie A2, e la squadra poteva incassare i meritati applausi di un pubblico che adesso sogna davvero il ritorno in Paradiso dopo 4 lunghissimi anni di Purgatorio.
Virtus Roma – Givova Scafati 91-64 (29-19; 49-36; 73-45)
Virtus Roma: Spizzichino, Alibegovic 6, Lucarelli 3, Chessa 3, Moore 16, Sandri 12, Baldasso 2, Landi 14, Prandin 5, Sims 17, Matic, Santiangeli 13. All. Bucchi.
Givova Scafati: Tommasini 6, Goodwin 3, Passera, Romeo 9, Contento 12, Ammannato 8, Pavicevic 2, Rossato 3, Solazzi, Thomas 11, Tavernari 10. All. Lardo.
Arbitri: Masi, Terranova e Foti.
Note: Tiri liberi: Roma 14/16; Scafati 15/26. Percentuali di tiro: Roma 32/69 (13/35 da 3 punti); Scafati 22/55 (5/15 da 3 punti). Rimbalzi: Roma 44 (Rd 33 Ro 11); Scafati 31 (Rd 27 Ro 4). Usciti per 5 falli: Landi. Spettatori: 3.100