Diciamo che uno riesce a far mente locale, spesso, nelle situazioni più inconsuete: io ho avuto cinque giorni di riflessione agevolate dall’attuale influenza. Non entro nel merito del dove e del quando, anche se chi l’ha già vissuta sa di cosa sto parlando. Giorni che tra una cosa e l’altra mi hanno consentito di fare un mashup di tutto il basket che passava in tv e farmi un’idea complessiva.
Dall’Nba che, pur non brillando in regular season per particolari riprese, è sempre nella sua prevedibilità, una spanna sopra tutti gli altri. Si può giudicare il gusto molto “americano” di animazioni grafiche e non, ma il rispetto per il racconto della partita è totale: l’uso dei replay è molto misurato e selezionato, privilegiandone invece il live. La stessa cosa invece non si può dire di tutte le riprese in casa Euroleague, dove sembra che in alcuni campi viga la legge del chi più ne ha, più ne metta.
Le due partite (in trasferta) delle italiane sono le due facce di questa moneta. All’Abdi Ipecki di Istanbul avevano superslomo in abbondanza e non l’hanno nascosto, spesso perdendosi il live della partita. Telecamere in quantità e qualitativamente molto belle, ma formati delle inquadrature spesso troppo alla ricerca del dettaglio anziché su dimensioni che potessero fornire le informazioni utili nelle varie situazioni. Al Palau Blau Grana invece il modo giusto di raccontare una partita: il regista aiutato anche dall’intensità sempre altissima del gioco fino all’ultimo minuto e attento a mostrare le cose al momento giusto, anche se si è “perso” l’infrazione di 8” dell’ultima (essenziale) azione. Poco male perché non l’hanno vista neanche gli arbitri. A proposito, come arbitraggio non certo un clinic da mostrare al mondo: protagonismo come non ricordavo da tempi di direzioni federali bulgare…
Poi mi sono visto anche il campionato sulla Rai e lì si vede quando a dirigere è un regista che lavora in continuità sul basket e che conosce lo sport e quando c’è chi capita… Forse è perché gli operatori con i quali lavoriamo, alla fine sono spesso gli stessi, le informazioni girano, si sa chi affronta le partite con maggiore attenzione e chi meno. Poi si vede in onda… I soldi sul basket sono pochi, anche televisivamente, e questo non consente dispiego di mezzi che altri paesi hanno. Bisognerebbe integrare qualitativamente le riprese, poiché la quantità non è di queste bande, studiando partita per partita in modo da conoscerne i temi e raccontarne la storia.