La Virtus Bologna dimentica in fretta Belgrado e riparte di slancio stracciando senza pietà una Virtus Roma che subisce l’ennesima umiliazione stagionale, come già accaduto con Brindisi, Sassari, Varese e Brescia, in rigoroso ordine di calendario. Sugli spalti del “vecchio gigante” dell’Eur questa volta sono accorsi in 7750, un pubblico meraviglioso che, come la squadra giallorossa, aveva approcciato alla gara nel migliore dei modi; tifo, colore e bandiere per spingere i propri beniamini verso un’impresa impossibile, salvo poi spegnersi davanti al ritmo e alla velocità dei bianconeri, squadra troppo profonda e fisicamente dotata per poter cedere il passo ai capitolini.
LA GARA Parlare di gara avrebbe del provocatorio. La Virtus giallorossa partiva molto bene, Buford e Alibegovic colpivano subito dall’arco e in meno di 2 minuti Roma scappava sul 9-0. Immediato il time out vibrante di coach Djordjevic e con l’ingresso in campo di Sua Maestà Teodosic, applauditissimo dal pubblico romano, i bianconeri ribaltavano la contesa in pochi giri di lancette con un clamoroso parziale di 19-0, in quasi 7 minuti. L’area bianconera era un fortino inaccessibile e Roma era costretta a cercar gloria da lontano, ma senza fortuna. Nel secondo periodo Weems e Gamble davano spettacolo mentre Délia contribuiva a mettere la museruola ad uno stanco Jefferson. Il 29-50 con cui si andava a riposo era l’impietosa fotografia di una sfida già morta, un divario incolmabile che Markovic e Baldi Rossi dilatavano fino al +32 del 25′, un attimo prima che la fiammata di James White, migliore in campo dei giallorossi nonostante la lunga inattività (e questo dice molto…), desse il via ad un break di 14-0 che sembrava poter regalare quantomeno un finale di partita godibile. Nulla di tutto ciò, la benzina del neo arrivato si esauriva ovviamente presto mentre i suoi compagni sparavano alla luna quando c’era da ragionare e provare a metterla sul piano della grinta. Le “V nere” tornavano in carreggiata superando agevolmente l’attimo di sbandamento e gli ultimi colpi di Nikolic fissavano lo scarto finale.
MAGIC MOMENT I 10 minuti a cavallo dei primi due quarti, quelli in cui Bologna è passata dal -7 (11-4) al +20 (19-39). La fine del giorno, per Roma, è tutta lì.
MAN OF THE MATCH E’ difficile scegliere un solo giocatore fra la nutrita pattuglia di coach Djorjevic. Tutti hanno contribuito al successo con un tassello importante che li rende degni di una menzione: Baldi Rossi è stato una sentenza dall’arco, Délia e Ricci hanno dominato sotto canestro, Markovic e Teodosic hanno strappato diverse esclamazioni di meraviglia al pubblico romano, mentre Weems ha incantato per pulizia di esecuzione e atletismo. Bene anche le cosiddette “seconde linee”, quelle che mancano a Roma per poter centrare in tranquillità una salvezza che sarà pratica assai ardua.
NUMBERS Il 120 di valutazione complessiva della squadra di Djordjevic è un dato spaventoso quasi quanto il 42-22 in favore dei bianconeri a rimbalzo. Notevoli anche il 13/24 felsineo dall’arco (una costante delle avversarie di Roma) ed il 71% da 2 punti. 8 gli assist di Markovic, forse un po’ troppo falloso ma l’irruenza è parte del carattere di questo grandissimo giocatore. Per Roma ancora una volta i numeri sono impietosi, testimonianza di una pericolosa passività mostrata nei tanti passaggi a vuoto di questa stagione. Dal successo di Trento in poi, Dyson e soci non sembrano più gli stessi e soprattutto nell’inspiegabile luna storta del Capitano sono da ricercare le cause di questa pericolosa involuzione.