In attesa della gara dell’Italia, alle 21 :30, un rapido check della organizzazione ha portato esiti del tutto positivi.Le regole decise da Mr. Baumann gran capo della FIBA non sono granchè, ma i sandwiches, hot and cold drinks, il MediaCenter della Menora Mevtachim Arena sono tutti di primo livello. L’isolato dove sorge l’Arena è una sorta di oasi, circondata da un traffico feroce e rumorosissimo, e bisogna essere autoctoni per distinguere quello che ti suona perché incazzato da quello che suona per salutare. Questione di intensità e durata.. Prima di proseguire con qualche consiglio tattico sul fronte cucina e mare, una breve presentazione delle due squadre che aprono questo GameDay.
GERMANIA. Allenata da Chris Fleming, vice di coach Atkinson ai Brooklyn Nets. Uomo chiave: ovviamente Dennis Schroeder, la Stella pg degli Atlanta Hawks e futuro capitano del Beli. Sheroeder ovviamente ha (ri)visto i compagni solo dal via della preparazione alla manifestazione, ma da lui dipende quasi tutto in questa Germania. I Tedeschi oltre a WunderDirk hanno perso anche un altro NBA: Paul Zipser (decente anno da rookie coi Bulls), e mancherà Tibor Pleiss, lungo talentuosissimo ma bizzoso, che si è bruciato il posto lasciando il raduno durante le Qualificazioni. PREGI: il tiro da 3. Contando Schroeder-Theis-Voigtmann abbiamo un trio che può comodamente sfiorare il 50% di media nelle triple, e il numero 2 e 3 del terzetto sono 2.04 e 2.11 rispettivamente. DIFETTI. Non ci sbilanceremmo troppo sulla profondità del roster, perché la squadra tedesca è relativamente giovane, ma decisamente mancante di esperienza internazionale.
UCRAINA. Allenata da un classico del coaching ucraino, dopo la ventata USA di Mike Fratello e Bob Hill: Yehven Murzin, una vita, sia giocando che allenando, quasi tutta dedicata al Budivelnik Kiev. Uomo chiave: la risposta più ovvia sarebbe Viancheslav Kravtsov, che nel 2013 ci fece a striscioline portando l’Ucraina al “nostro” sesto posto. Però Kravtsov, a dispetto del buon talento e del fisico impressionante, è anche sempre sul podio per Pigro del Secolo, quindi potrebbe dire la sua una guardia un po’ sparita dai radar dopo un’annata 2014/15 mostruosa al BudiKiev: 16-6-6 con quasi 2 rec a gara, il 59% totale e il 49% da 3. Trasferitosi prima in Russia poi in Lituania per far fruttare il proprio gioco, Denys Lukashov si è perso in squadre che non potevano dargli i minuti necessari. In Nazionale, allenato dal suo coach preferito, potrebbe essere l’uomo decisivo. PREGI: come sempre profonda, soprattutto nel back-court, e dotata di talento imprevedibile, reso tale da una incredibilmente diffusa pigrizia. DIFETTI. La front-line necessita di molto aiuto dagli esterni per prendere rimbalzi (il secondo lungo, Pustovyi, da 2.18 ne ha tirati giù meno di 6 in Spagna nell’Obradoiro in una proiezione su 30 mins delle sue statistiche). Da segnalare che dopo molto tempo l’Ucraina ha rinunciato all’opzione di naturalizzare una pg USA: niente folletti dell’ultimo minuto per l’autarchico coach Murzin.
Ora un nome per mangiare carne: Hatraklin Bistrot, ambiente molto accogliente anche se un po’ risparmioso in fatto di illuminazione, ma piatti davvero generosi, in pratica considerando le porzioni del resto mondo, io ho mangiato il doppio di tutto, trasformando antipasto-piatto principale-desserts in una cena la cui quantità poteva uccidermi. Prezzo sopra ai 70 euro per persona, è anche enoteca, di vini israeliani molto buoni (i bianchi) e molto “provo ad essere francese” (i rossi), il propietario adora augurarvi bon-apetit in francese e può parlare con voi di vini anche tutta la notte, quindi attenti a stimolarlo troppo se avete fretta. Per il pesce, invece, dirigetevi sul lungomare Nemal, Hanger 12, al Kitchen Market, ma ricordate di accertarvi che ci sia posto all’interno, con l’aria condizionata, altrimenti all’esterno…hell.