Tutto è bene quel che inizia male.Se vogliamo prestare fede al ritornello secondo cui le Nazionali Azzurre (qualsiasi sport) meglio rendono quando più sono criticate e messe male, siamo abbastanza avanti con la conquista del Titolo della rassegna Europea.
Dopo la pirlata del Gallo, l’inspiegabile bocciatura di Vitali, l’annuncio assai anticipato di Messina che lascerà e di chi sarà il suo successore, l’infortunio per fortuna breve (ma quanto assorbito, DAVVERO?) a Datome, ecco che la lista si compone con l’infortunio a Pascolo e il reintegro di BaldiRossi: per chi scrive, due disgrazie in una. L’Italia esordirà domani vs Israele, ovvero i padroni di casa, ed è cosa positiva. Per quanto (come da breve report video di ieri dal balneare quartiere di Yafo) l’atmosfera non sia poi così carica a TelAviv, si può essere sicuri che carico sarà il team israeliano, magari troppo. Potrebbe essere gradevole approfittare di un’eccessiva tensione dei padroni di casa. Altrettanto certamente non ci saranno, in questo TelAviv Round che brilla per compattezza e per consistenza del livello medio, partite facili. Ricordando che l’Ucraina ci ha buttato fuori nel 2013 e che è come la Unione Sovietica degli anni ’70, in cui emergeva sempre un totale sconosciuto a dare man forte alle stelle note, individueremmo proprio nella gare con Israele-Germania-Ucraina le partite da NON perdere, e nell’ultima contro la Georgia quella impossibile, da perdere. La Lituania resta sopra al nostro livello. Nella conferenza stampa Messina ha usato parole di circostanza, insistendo sul “restare concentrati sempre durante le gare-superare gli ostacoli-non soffrire le critiche-migliorare il 2015”. Proprio l’ultimo punto è il più interessante, perché significherebbe semifinale.
Lasciando Azzurra, restiamo in ambito FIBA per commentare l’ennesima sciocca e ricattatoria decisione della Federazione: quella di riformare il calendario delle Nazionali adottando “finestre di gioco” del tutto ridicole, sia in sé che come tempistiche, per come il Basket (la maiuscola non è casuale: si intendano accolte nella definizione NBA ed Eurolega) è organizzato. Coach Obradovic e coach Jasikevicius si sono espressi già sonoramente e in maniera contraria e negativa rispetto a questo cambiamento, che, nascondendosi dietro al fantasioso gomblotto “la NBA snobba la FIBA e toglie i giocatori migliori alle Nazionali”, vedrà di fatto aiutate le squadrette a svantaggio degli squadroni, la mediocrità a svantaggio dell’eccellenza, replicando l’operazione con cui Baumann & soci stanno mangiandosi pianpiano l’Eurolega a favore della …. simpatica, dai….Champions League. Infine, per sciacquare i miei panni in NBA, una piccola nota sulla patetica invenzione dei Cavs, che hanno bloccato (ma solo momentaneamente) la trade Irving-Thomas (et ceteri) millantando di non riferiti problemi fisici (l’anca di IT4 è la più conosciuta del pianeta, c’mon..); il tutto per avere un quinto pezzo dai Celtics, una seconda scelta futura, o uno che gioca in G-League. Attendo di tornare in Italia per esprimermi compiutamente sulla vicenda, intanto vi rimando, se volete, a cercare le parole di Adrian Wojnarowsky al proposito, le più gentili, mi sembra, erano: i Cavs si stanno comportando come il più squallido affarista.