Grande, grandissimo merito a Trieste, che vince partendo come peggio non si può, ma uscendo alla distanza lasciando le briciole ad una Fortitudo brutta e senza idee.
Coach Dalmonte non nasconde il valore messo in campo dell’avversario: “grande merito di Trieste nel tenere altissima la pressione difensiva contro la quale non siamo riusciti ad avere delle buone esecuzioni. Ci hanno tolto dai binari delle nostre linee guida offensive. E in difesa abbiamo subito le rotazioni. Nei meriti di Trieste c’è la concretezza, soprattutto nell’aver giocato 40 minuti con grande attenzione difensiva. Ora abbiamo la coppa da onorare e poi dieci giorni in cui dobbiamo fissare le nostre cose dal punto di vita tecnico, inserendo la presenza di chi sta rientrando. Il prossimo impegno di campionato, a Varese, sarà infatti un altro importante crocevia”
Ed infatti Trieste con una grande attenzione difensiva, con una importante intensità nella metà campo dove devi fare il lavoro sporco, e imparando dagli errori che commette nei primi sette minuti di gioco, costruisce una vittoria chiara e nitida che da quel 31-31 che chiude il gap dopo lo scoppiettante inizio dei padroni di casa, non sembra mai essere più stata messa in discussione. E’ ben vero che per tanti minuti le due squadre viaggiano a braccetto ( 39-39 all’intervallo), ma quello che il campo ci ritorna è una compagine che raccoglie anche dalla spazzatura qualche punto, costruendo con grande fatica e affidandosi ai singoli i propri risultati offensivi; dall’altro, Trieste, che fatica molto meno nel trovare giochi, nel trovare soluzioni in attacco, nel trovare “l’uomo libero” all’apice di un gioco molto più fluido e molto men messo in discussione dall’avversario che appare per molti tratti in balìa. Come giustamente dice Dalmonte ( anche se poi di fatto ben poco trova per arginare il problema) sono le rotazioni e la spaziatura che Trieste costruisce a obbligare la difesa di Bologna quasi sempre a dover “recuperare un giro”, e non è un caso se analizziamo ciò a far comprendere come i numeri che danno la vittoria agli ospiti sono da un lato le percentuali dall’arco ( 43 contro 22 con un sostanziale equilibrio nel numero delle conclusioni tentate) e dall’altro la presenza a rimbalzo di attacco degli uomini di Dalmasson ( 13 carambole contro 9 che ben valgono 4 possessi in più). E se consideriamo che nei primi cinque minuti Trieste getta alle ortiche 6 palloni e nei restanti 35 solo 7 ( contro le 13 della Fortitudo che ne aveva perse 2 nei primi giri di lancetta) ecco spiegato anche nei numeri il merito e la vittoria dei giuliani.
Bravo quindi a Dalmasson che ha saputo in un certo senso attendere, soffrire finendo a -13 ( 11-24) ma disinnescare l’attacco felsineo mettendolo in grado di produrre 45 punti in 35 minuti. Un lavoro difensivo di grandissima qualità e di altrettanto importante attenzione.
La cronaca non è che la risultante di quanto detto sinora: inizio fenomenale della effe che sull’asse Fantinelli ( buono nella prima parte di gara, rivedibile poi) – Banks e Hunt vola sul 24-11 al minuto 8. Sembra tutto facile, anche perchè Trieste nei primi minuti è inesistente. Da quel 24-11 gli ospiti si svegliano. Primo parziale a cavallo dei due quarti è un 13-3 sul quale Dalmonte è costretto al time out ( 27-24). Il coach imolese trova poco dalla panchina e il Totè delle ultime gare è una brutta copia di quello ammirato nelle ultime uscite. Trieste impatta 31-31 dopo un gioco assurdo della Fortitudo che prima prende la tripla di Grazulis con fallo e poi sull’errore dalla lunetta si fa autocanestro. Come detto è parità all’intervallo.
Nelle prime curve del secondo tempo la Fortitudo prova a imporre gli stessi ritmi dell’inizio gara, ma stavolta Trieste è attenta e il massimo vantaggio Bologna lo raggiunge sul 47-43 con un jump dall’angolo di un inquietante Cusin. Trieste impatta con le prime scorribande di Laquintana ( a lungo in campo con 3 e 4 falli) e con le conclusioni anche di Alviti ( per lunghissimi minuti in campo con 4 falli), ma soprattutto con la serata “di grazia” di Grazulis che non sbaglia quasi mai.
Vantaggio esterno sul 47-50 e allungo in chiusura di quarto sul 53-59 ( parziale 14-6).
L’ultimo sussulto di Bologna è firmato Baldasso che dal 55-63 del 31′ riporta Bologna di peso fino al 63-63, su una percussione con sottomano rovesciato Banks ( il colored a intermittenza…). Da lì è un monologo giuliano, 19-6 con 4/4 dall’arco per chiudere una partita che Trieste ha saputo ribaltare come un guanto, proprio minando le certezze dell’avversario. E come dicevamo qualche settimana fa, proprio parlando di come la Fortitudo aveva battuto Venezia, dalla metà campo difensiva Trieste ha trovato le forze e le soluzioni per vincere una gara imponendosi in maniera netta ed inequivocabile.
Fortitudo che fa molto più di un passo indietro e dimostra una speriamo sporadica incapacità di leggere le partite e magari rinvenire in corso d’opera alternative alle proprie primarie soluzioni. Non sempre il proprio “piano partita” funziona e una buona squadra è in grado, nel momento in cui l’avversario comprende e disinnesca le tue armi, di avere o di tentare una diversa soluzione. Questo è quello che forse oggi è mancato alla squadra di Dalmonte.
Fortitudo Bologna – Allianz Pallacanestro Trieste 69-82 (24-15) (39-39) (53-59)
Fortitudo Bologna : Banks 17 (7/8, 1/6), Saunders 8 (3/3), Palumbo 6 (2/2, 0/2), Hunt 6 (2/5), Pavani n.e., Fantinelli 8 (3/5, 0/3), Baldasso 12 ( 2/3, 2/4), Cusin 2 ( 1/4), Withers 6 (2/5 da 3), Totè 4 (2/4, 0/3), Sabatini n.e. . All. Dalmonte
Allianz Trieste: Coronica, Upson 12 ( 4/5), Fernandez n.e., Arnaldo n.e., Delia 5 (2/2), Laquintana 13 ( 5/9, 1/4), Henry 2 ( 0/3, 0/1), Cavaliero 7 ( 2/2, 1/3), Da Ros 4 (2/4), Grazulis 20 ( 4/6, 3/4), Doyle 8 (1/2, 2/5), Alviti 11 ( 2/3, 2/4). All. Dalmasson
Statistiche di squadra: Tiri da 2: Bo 22/34, Ts: 22/36. Tiri da 3: Bo: 5/23. Ts: 9/21. Liberi Bo 10/13, Ts: 11/16. Rimbalzi: Bo 32 (23+9, Fantinelli 6), Ts 36 (23+13, Grazulis 8). Assist: Bo 18 (Fantinelli e Banks 5), Ts: 19 (Cavaliero 6). Valutazione 71-95 (Grazulis 30)
Pagelline:
Fortitudo: Banks 6, Saunders 5,5, Palumbo 5,5, Hunt 5, Fantinelli 6-, Baldasso 6,5, Cusin 4,5, Withers 5, Totè 5. All. Dalmonte 5
Trieste: Coronica s.v., Upson 6,5, Laquintana 7, Delia 6, Henry 5, Cavaliero 6, Da Ros 5,5, Graziulis 8, Doyle 6+, Alviti 6,5 . All. Dalmasson 7.
Arbitri: Lo Guzzo, Bongiorni e Pierantozzi 6,5