Arriva nel mezzogiorno di fuoco il primo brindisi in campionato della Virtus Roma. Sotto i colpi di un ritrovato Dyson, cui ha evidentemente giovato una settimana completa di allenamenti, Cremona è caduta al fotofinish, tradita dai piccoli ma importantissimi particolari, leggasi 4 tiri liberi consecutivi sbagliati nel momento decisivo della partita e, soprattutto, il mancato raddoppio difensivo sul folletto di Rockville quando questi ha deciso di scoccare la tripla decisiva ad una manciata di secondi dalla sirena, con Roma che era avanti di 1 punto ma che non avrebbe potuto tenere la palla fino al termine.
LA GARA E’ stata la vittoria del riscatto per un gruppo che aveva voglia di rialzare la testa, sapientemente stimolato da coach Bucchi in settimana, che ha accettato il ritmo degli ospiti, riuscendo a vincere una gara ai 90 e più punti, il terreno di caccia spesso preferito dalle squadre di Meo Sacchetti. Con Cremona inizialmente mortifera dall’arco e forte di una miglior circolazione di palla, la Virtus si appoggiava al duo Jefferson-Alibegovic, mentre Buford aveva licenza di colpire da ogni angolo. Nonostante un Baldasso volitivo e concentrato, Ruzzier, in uscita dalla panchina, riusciva a far male spesso e volentieri, al pari di Saunders, poi spentosi alla distanza. Chiuso il primo tempo avanti, Roma rientrava in campo con piglio battagliero, riuscendo ad innescare Buford e Jefferson, con quest’ultimo abile ad attirare le attenzioni della difesa per poi aprire spazi invitanti ai compagni. Anche il discusso Moore faceva la sua parte con 8 punti d’oro mentre Kyzlink, al rientro, si lasciava apprezzare per atletismo, presenza a rimbalzo e duttilità tattica. Con un Diener meno brillante del solito, Cremona si regalava la volata finale risalendo dall’ 84-77 grazie all’ultimo sprazzo di Saunders e alla reattività di Akele, molto positivo nei soli 17 minuti giocati.
MAGIC MOMENT Diversi i momenti degni di nota di una gara vibrante, sicuramente merita una citazione il canestro realizzato da Dyson per il 91-89 con tanto di caduta a terra, una prodezza importante quanto il fallo tecnico per proteste rimediato ingenuamente da Stojanovic pochi secondi dopo e il fallo di sfondamento commesso da Saunders grazie ad una difesa monumentale di Baldasso con poco più di 28 secondi da giocare. Chiaro però che nella mente di tutti la giocata decisiva resti quella di Dyson per il 95-91, tripla che, di fatto, ha chiuso i giochi.
MAN OF THE MATCH Se dopo Brindisi i romani erano finiti tutti dietro la lavagna, oggi è giusto esaltare l’atteggiamento avuto dai ragazzi di Bucchi. Se si considerano gli ampi margini di miglioramento per Dyson e Jefferson in termini di condizione, allora per la Virtus oggi è realmente iniziato il campionato.
NUMBERS 121-91 il dato relativo alla valutazione delle due squadre, un elemento che fotografa chiaramente anche quegli aspetti che durante la gara non si notano. Cremona (33 tiri da 3 e 29 da 2, con 14 centri per specialità) ha avuto un ottimo impatto a rimbalzo offensivo (ben 13 palloni catturati nel 37-32 complessivo in favore di Roma) ma pesano come un macigno i 9 tiri liberi falliti, di cui 4 consecutivi nell’ultimo periodo.
Virtus Roma – Vanoli Cremona 97-94 (23-26; 50-49; 71-72)
Virtus Roma: Cusenza ne, Moore 8, Alibegovic 7, Rullo ne, Dyson 25, Baldasso 7, Pini 2, Farley ne, Spinosa ne, Jefferson 17, Buford 20, Kyzlink 11. All. Bucchi.
Vanoli Cremona: Saunders 19, Mathews 8, Sanguinetti ne, Gazzotti, Diener 18, Ruzzier 11, Sobin 6, De Vico 3, Tiby 11, Stojanovic 8, Palmi 2, Akele 8. All. Sacchetti.
Arbitri: Paternicò, Paglialunga e Belfiore
Note: Tiri liberi: Roma 17/22, Cremona 18/27. Percentuali di tiro: Roma 16/28 da 2, 14/26 da 3, Cremona 14/29 da 2, 14/33 da 3. Rimbalzi: Roma 37 (30 + 7), Cremona 32 (19 + 13). Spettatori: 2.089