8 partite e soli 6 punti, 4 sconfitte consecutive e 0 alibi. Ora le Vu nere non possono più fallire.In estate regnavano tranquillità e grandi propositi in casa Virtus, tra acquisti altisonanti ed il sogno di rivivere i fasti di un passato neppure troppo lontano. Dopo poco più di due mesi, però, sembra esserci tutto tranne che serenità in casa Segafredo.
La disarmante prestazione con annessa sconfitta nell’ultimo turno in quel di Brindisi, ha tolto ogni alibi e messo con le spalle al muro la Virtus. Non regge più la scusa di aver “perso con onore contro grandi squadre”, quantomeno non dopo che nella “partita del rilancio” si è apparsi poco consistenti e confusionari, il tutto contro una pericolante Happycasa ultima in classifica e con uno score di 1-6 prima del match con le Vu nere.
Quali quindi le criticità di questo avvio e dove/come intervenire?
Regia, il “4 mancante” ed il rebus Gentile/Aradori
Partendo dalla cabina di regia sono ormai conclamate le difficoltà di Lafayette come playmaker, molti lo vedrebbero meglio come 2 e durante la settimana a scaldare i cuori bianconeri era stato l’accostamento alla Segafredo di Tyrese Rice, in rotta col Barcellona ma con ingaggio stellare ben fuori dalla portata bolognese. Fumata nera e società che, dopo una prima apertura al doppio acquisto, si è affrettata a precisare che arriverà solo un 4 ed il posto di Rosselli (ormai da considerarsi a tutti gli effetti un giocatore della Fortitudo), sarà preso dal giovane Pajola.
Già ma questa fantomatica ala grande ricercata da oltre due mesi? I nomi transitati in questi giorni, più o meno realistici, vedrebbero ancora in pole position Doellman in uscita dal Fener, ma ora si fanno anche i nomi di Ryan Kelly (Siviglia ma ex NBA), Austin Daye (non soddisfatto dall’impiego all’Hapoel Gerusalemme, ma senza clausole di uscita dall’attuale contratto e con richiesta di ingaggio di 500 mila dollari sino a fine stagione), Holmes e Cavanaugh (ipotesi ormai tramontata col giocatore in procinto di giocarsi le sue carte in G-League). Insomma, diventa sempre più inspiegabile la scelta volontaria di non completare il roster in estate e paiono più che mai evidenti le difficoltà nel muoversi ora sul mercato. La Virtus rischia quindi di trovarsi (con colpevole ritardo), un giocatore non “pensato” per questa squadra ma da “dover adattare” ad essa, complicando ulteriormente un equilibrio tattico ancora tutto da definire.
Dulcis in fundo, Bologna deve affrontare un grattacapo legato alle sue punte di diamante, Pietro Aradori ed Alessandro Gentile.
Aradori 16.9 punti di media e plus/minus 4.9, Alessandro Gentile 18.3 di media ad oggi ma un plus/minus di 7.9 . In società si sgolano nel dire che le difficoltà di coesistenza tra i due sono solo fantasie dei giornalisti, ma i numeri indicano un problema. Sicuramente non è impossibile farli giocare insieme, tutt’altro, ma la modalità deve necessariamente essere diversa, soprattutto non lasciando che il numero “0” fagociti la maggior parte dei possessi offensivi Virtus e si incaponisca a cercare soluzioni da oltre l’arco (ad oggi 16.7% e nonostante questo ben 7 conclusioni tentate a Brindisi). Il problema non è, infatti, l’avere due giocatori troppo “innamorati della palla”, ma bensì il non riuscire ad armarli nella maniera migliore e quindi di perderne la grande qualità. In tutto questo si deve aggiungere che lo sfruttamento eccessivo degli 1 vs 1 di Gentile sta allontanando dal pitturato Slaughter, rendendolo offensivamente molto meno utile di quel che potrebbe e dovrebbe.
Cremona last call?
In questo contesto, con 4 sconfitte consecutive e certezze tutte da ricostruire, nell’anticipo domenicale delle 12 arriverà al PalaDozza Cremona in un match da non fallire assolutamente. La Vanoli si presenta con lo stesso score delle Vu nere e la stessa fame di punti (2 sconfitte consecutive). Per Bologna sarà fondamentale arginare Sims ed impedire a Cremona accessi facili al ferro. I bianconeri dovranno soprattutto combattere contro la tensione di una gara che potrebbe far svoltare la stagione ma allo stesso tempo anche gettarla in un vero e proprio psicodramma. La mentalità e l’approccio di Brindisi devono essere messi alle spalle perché ora le chiacchiere stanno a zero. Brutta o bella, sporca o di qualità poco importa, serve la vittoria in attesa che il mercato possa ampliare le scelte tattiche di coach Ramagli.