L’amarezza c’è. Soprattutto per il fatto che la partita, negli ultimi quattro minuti, era stata rimessa in discussione con un finale tutto cuore e determinazione. Marco Calvani, coach della Bergamo Basket. dopo la sconfitta di misura contro la Benacquista Latina davanti al pubblico amico, non vuole sciupare tempo a recrminare sulla sconfitta preferendo guardare in prospettiva all’impegno di mercoledì 15 gennaio alle 20.30 sempre al “PalaAgnelli” contro la Novipiù Casale Monferrato:  “abbiamo costruito nei primi tre quarti pur finendo sotto e non soltanto nel finale, negli ultimi quattro minuti e mezzo la gara sembrava ormai compromessa, siamo riusciti invece a trovare risorse, se tieni in difesa devi però cercare di fare canestro; la frustrazione in questo momento per un risultato negativo c’è, tra tre giorni avremo un’altra partita, bisogna guardare a quello che è stato, noi siamo arrivati all’ultimo pallone per vincere non per pareggiare.  Purtroppo le nostre criticità a livello strutturale le sappiamo e non le scopriamo oggi.  Abbiamo cercato di creare un po’ di dinamismo specialmente con Carroll ma abbiamo avuto problemi dal punto di vista difensivo. Curare giocatori come Pepper e Musso non era per nulla facile. Dove cerchi di tirarla da una parte per avere dei vantaggi dall’altra qualcosa perdi”. Sull’altro versante, coach Franco Gramenzi si gode la vittoria dei suoi che fa il paio con quella ottenuta lo scorso turno ai danni della Edilnol Biella. Il tecnico teramano vede nel quadro disegnato dai suoi nell’arco della gara soprattutto colori vivaci ma anche qualche macchia nera per un finale di partita in cui una vittoria costruita nei primi tre quarti ha rischiato di scivolare tra le dita dei suoi: “era importante vincere qui, Bergamo era tornata quella di inizio stagione, era una sfida molto difficile. Abbiamo commesso qualche errore, siamo stati bravi nella prima parte della partita, meno nel finale della gara. Abbiamo rischiato moltissimo e bisognerà capire perchè.  Dobbiamo certamente  mettere a posto alcune cose. Sicuramente l’andare a più dodici a un certo punto del match  ci ha dato la possibilità di respirare, Bergamo ha provato poi a rientrare, siamo stati poco attenti. Nell’arco dei primi trentacinque minuti abbiamo tenuto abbastanza bene, ma quello che ha stonato sono stati gli ultimi minuti.