Subito a segno la nuova Virtus Roma di coach Fabio Corbani, in una gara di esordio stagionale al Palatiziano, che per intensità e coraggio riesce a far dimenticare in un baleno agli aficionados capitolini, le disgrazie di una stagione passata da cancellare definitivamente al più presto. Sicuramente ci saranno in futuro da migliorare dettagli, e recuperare uomini apparsi ancora ben lontani da una condizione accettabile, ma di sicuro il gruppo virtussino ha già perfettamente metabolizzato quelli che sono i dettami imposti dall’ex tecnico canturino. In primis la fiducia in sè stessi e nei compagni,poi quell’avere sempre cinque giocatori sul parquet capaci di dare tutti il medesimo apporto alla causa, assumendosi responsabilità di circostanza senza nascondersi. Possono poi tirare un sospiro di sollievo anche tutti quelli che questa estate ,hanno precipitosamente storto il naso sui due americani portati nella capitale dal Gm Giofrè. Brown si è presentato ai suoi nuovi tifosi sciorinando una prova da 24 punti e tanto atletismo, mentre Raffa, spesso alternatosi in regia con il “Kamikaze” Chessa, ha messo a segno nel finale gli otto punti che hanno consegnato alla Virtus una vittoria che fa morale e classifica. Agrigento è andata invece a sprazzi, brava a rimanere in partita ed a mandare la Virtus “fuori ritmo” nei prini due quarti e caparbia nel recuperare con le prodezze del rookie Buford (19+8 rimbalzi) il -11 del 24′ ed a passare addirittura avanti con 6 punti di fila di Zugno a cinque minuti dalla fine. I dolori invece per coach Ciani, cosa impensabile alla vigilia, sono arrivati sotto le plance e nel pitturato in generale, dove la Virtus è prevalsa a rimbalzo (46-35) grazie anche ad un “Leoncino” Benetti in grande spolvero, ed i lunghi siciliani hanno subito molto l’atleticità di Brown e Landi. Dopo essere comunque stata avanti tutta la gara, la Virtus è stata brava a reagire negli ultimi cinque minuti dopo aver subito il sorpasso agrigentino sul 62-63 che sembrava voler far calare sul Palatiziano gli spettri della scorsa stagione. Reazione guidata da una tripla fortemente voluta da Baldasso e da un Raffa capace di prendersi, senza timori, le chiavi della squadra in quei momenti decisivi finali che lo scorso anno tanto fecero sacramentare i tifosi. Riscrivendo ancora una volta quel concetto che evidenzia non il numero dei punti messi a segno da un giocatore, ma il peso specifico dei medesimi. Buon inizio di stagione dunque per la Virtus, ma anche e soprattutto ottime indicazioni sullo stato mentale di giocatori e del gruppo. Vedere coach Corbani esultare con il pugno alzato al cielo dopo una buona azione difensiva, o Baldasso esultare a metà campo dopo un canestro di Vedovato sono segnali che ridanno al tifoso romano una tranquillità e serenità perse da oramai troppo tempo.