
Che ci faceva in serie A2, con rispetto parlando, una squadra che, nel suo albo d’oro, annovera tre scudetti, due Supercoppe Italiane, altrettante Intercontinentali, due Euroleghe, quattro Coppe delle Coppe e quattro Korac mettendo poi nel computo anche una Coppa Italia conquistata nel secondo gradino della gerarchia cestistica italiana? I tifosi di Cantù che hanno affollato negli anni del purgatorio il Pala Fit Line di Desio se lo stavano domandando da un pezzo e quest’anno la squadra ha deciso di dare loro la risposta più eloquente: la A2 l’abbiamo frequentata anche troppo, ci sta stretta e quindi vogliamo tornare sul pianeta più luminoso. Detto e fatto. Presa per mano da un coach Nicola Brienza a cui il giochetto era già riuscito un paio di stagioni fa alla guida di Pistoia, la squadra brianzola è tornata laddove il blasone e la storia le dicevano di essere. E di compiere un nuovo salto nel vuoto non ne vuole proprio sapere.
Il primo passo che la dirigenza del presidente Roberto Allievi ha deciso di compiere è stato la riconferma della stella ex Orzinuovi Grant Basile che ha portato parecchia acqua al mulino della realizzazione del sogno attesa da troppo tempo. Dopo l’escursione in Portorico su licenza dei brianzoli a cercare di dare man forte ai Piratas de Queb, Grant il profanacanestri ritornerà alla base perché la squadra se lo è blindato sino al 2027. E la giustificazione più cartesiana nella scelta risiede nei numeri. Uno che riesce, in trentasette gare, a mettere a referto 583 punti non nasce tutti i giorni. L’ex Pistoia, Tortona e Orzinuovi che una volta ha preso l’aereo per il Canada per accasarsi temporaneamente al Saskatchewan Rattlers , quindi, si candida a essere il conducator dei canturini per la prossima stagione. Chi invece non seguirà Cantù nella nuova avventura in LBA è Filippo Baldi Rossi, altro protagonista dorato dello scorso campionato che però ha deciso di risolvere consensualmente il contratto con la società dopo 84 presenze e 869 punti e ripartirà dalla A2 nelle file della Scaligera Verona. Ai saluti sono arrivati anche Matteo Piccoli, Luca Possamai e l’ex Casale Monferrato Fabio Valentini.
Alla corte di coach Nicola Brienza arriva invece un pezzo da novanta come Giordano Bortolani, fresco di un’esperienza in uno dei santuari del basket italiano, ovvero l’Olimpia Milano dove ha lasciato un’impronta di 72 presenze e 274 punti a referto. Bortolani non sta nella pelle dall’idea di poter mettere a disposizione le sue virtù onnirealizzanti per la causa canturina: “voglio ringraziare la società per avermi dato la possibilità di vestire la maglia di una squadra che ha fatto la storia della pallacanestro italiana- ha spiegato sul sito della società – sono molto felice di essere a Cantù e non vedo l’ora di poter vivere da vicino il calore di questa piazza”. C’è da credere che, nella sfida con Milano, l’adrenalina gli scorrerà a fiumi. Coach Brienza non poteva che fargli le fusa, consapevole come è del fatto che la società gli abbia portato in famiglia un talento dorato: “non c’era un modo migliore di questo per inaugurare il nostro mercato – la sua dichiarazione sul sito canturino- Giordano è un ragazzo ancora giovane ma che ha già fatto vedere di avere qualità e personalità, arriva da due anni in una realtà del livello di Milano e questa nuova tappa sarà per lui molto importante, è un piacere avere in squadra un italiano di questo valore”. Italiano non solo per nascita, ma anche per avere contribuito alle gesta della nazionale azzurra con le sue 20 presenze condite da 113 punti.
Il main sponsor è pienamente confermato. Acqua San Bernardo era e Acqua San Bernardo resta. E resta l’ambizione da parte dei brianzoli di disputare un campionato non da ballerina di fila ma da protagonista con vista sui playoff. Che sarebbe peraltro una strenna ideale per una compagine che, nata nel 1936, si appresta a compiere il prossimo anno i novant’anni di età. Portati senza un filo di rughe, ma come una signora elegante che non ha perso la voglia di affascinare i molti tifosi suoi e, in generale, i veri appassionati di basket. Per Brienza è un riassaporare la serie LBA dopo la buona esperienza con Pistoia. Vuoi mettere, poi, per un canturino doc, riuscire a portare sul palcoscenico principale la squadra della città che gli ha dato i natali? Lui che , in esperienze precedenti, dei brianzoli era stato tecnico delle giovanili e vice si è ora trovato a tagliare il traguardo più importante con la squadra principale. Certe emozioni ti restano appiccicate alla memoria. E l’esser salito con la sua Cantù in vetta all’A2 laddove si respira fresca e incontaminata l’aria della LBA è certamente una di queste.