Sulla stagione 2019-20 è ormai da tempo calato il sipario. Tutto bloccato dalla pandemia del Covid-19. Ma la Bcc Treviglio, al di là dell’ottima stagione disputata che avrebbe potuto proiettarla ancora in zona playoff, ha un altro motivo per regalarsi un sorriso: è la lettera che di recente le ha fatto pervenire un tifoso di lungo corso. Il messaggio è una vera e propria dichiarazione d’amore a una società che, nel corso degli anni, ha saputo farsi amare sempre di più sul campo e fuori per il suo modo di vivere l’universo cestistico. E il sodalizio del presidente Marco Testa ha voluto condividerla pubblicamente sul suo profilo social. Vi si scorge il ritratto autentico del tifoso che vive l’appuntamento con la disfida a colpi di canestri come un momento di festa per definizione in cui si può vincere o perdere ma resta l’orgoglio di avere espresso vicinanza alla propria squadra. E in questo, in fondo, sta la vittoria più bella. “Non ti scrivo – scrive il tifoso rivolgendosi al sodalizio biancoblù come se si stesse rivolgendo a un amico fraterno – per dirti che rinuncio al rimborso della quota dell’abbonamento (disposto nei giorni scorsi dalla Bcc, ndr) perchè sarebbe bastata la tacita rinuncia per questo; non ti scrivo nemmeno per dirti che sia stata una scelta difficile perchè fortunatamente non sono al momento in una situazione di disagio economico. Ti scrivo invece per dirti che la scelta è stata facile, perchè la serietà con cui da anni con poco arrivi a tanto e l’ottima reputazione costruita in tutti questi anni sono motivo d’orgoglio per un tifoso”. Un tifoso che, evidentemente, conosce da cima a fondo l’evoluzione cestistica della sua squadra del cuore per averla seguita con grande passione da tempo. Il cuore del suo messaggio arriva però subito appresso: “oltre al mero risultato sportivo- scrive – la partita rappresenta per il sottoscritto un momento di condivisione, avendo la fortuna di assistervi in compagnia dei genitori, del fratello, di un carissimo amico e dei suoi pargoli, cosa che in tempi di isolamento sociale assume un significato ancora più profondo”. Una festa individuale che si fa festa collettiva e ogni volta sempre nuova. Il finale è tutto color speranza: “l’augurio è che un piccolo gesto possa contribuire a non fermare questa favola anche in tempi difficili e che presto saremo ancora lì tutti insieme ad affollare il “PalaFacchetti” e allora si che il cielo sarà sempre più blù”. Voleva dire biancoblù, i colori che gli si sono posati sul cuore e rendono l’idea di un tifo vero, appassionato, immarcescibile.