La Fortitudo cementa il secondo posto, conquistandolo matematicamente. Piacenza deve ancora soffrire per il suo personale scudetto chiamato salvezza. Questi i verdetti dopo la partita de Paladozza. Il clamoroso primo posto è ancora possibile con una vittoria all’ultima a Mantova e la contemporanea sconfitta di Trieste a Montegranaro dopo lo scivolone odierno all’Alma Arena nel derby con Udine.
I verdetti al termine di una partita clamorosamente difficile dopo un primo periodo da film horror nel quale Piacenza arriva fino a 20 punti di vantaggio.
“Sono contento di avere avuto attenzione dalla stragrande maggioranza dei miei giocatori. Siamo partiti male, ma tanti giocatori hanno giocato una partita seria per tutti i 40 minuti. Tutto nasce dall’allenamento e questa settimana abbiamo lavorato bene e forse eravamo un po’ stanchi perché abbiamo lavorato tanto. Il problema ai liberi è un insieme di cose, un po’ di testa e magari anche fattore stanchezza”, questo il Pozzecco pensiero al termine della gara. Un Pozz compassato, provato da una partita diventata improvvisamente un muro da scalare, ma che vede il bicchiere mezzo pieno giustificando le indecisioni della sua squadra, appunto con i carichi di lavoro dell’ultimo periodo.
La cronaca:
Il primo quarto della Fortitudo è un lunghissimo errore a matita blu: 28 punti subiti, 9 quelli fatti. Attacco che non puoi definire asfittico perché neppure si arriva a tirare ( 7 perse in 10 minuti) e quando ci si arriva è un pianto ( 3/13 ). Pozzecco non trova niente da nessuno. Ovviamente, come al solito, dai due “extracomunitari” a cui si aggiunge Il nulla piu’ assoluto dal resto della squadra. Al cospetto Piacenza che gioca la sua onesta partita ( a dire il vero trovando il fondo del canestro anche quando l’attacco gira male). Pozzecco tenta un time out dopo due minuti, sul 2-9 per scuotere i suoi, ma il risultato è il buio piu’ assoluto con Piacenza che mette un parziale di 15-0 per un allungo da far tremare i polsi, 2-18 che poi si allarga fino al 5-24 al 7’ con i padroni di casa incapaci di convertite anche le conclusioni piu’ semplici.
Basta un minuto e mezzo gagliardo ad inizio secondo per accendere la miccia del Paladozza, 6-0 che costringe al time out Riva ( 15-28 al 12’) , che diventa 8-0 all’uscita…. Piacenza sorniona, aspetta e colpisce ( 15-33), ma la Fortitudo è finalmente viva e reagisce in maniera veemente tornando sotto i dieci di divario al minuto 16 ( 30-38), Piacenza accusa, tiene il vantaggio che però si assottiglia fino alla tripla sulla sirena di Cinciarini ( nervoso il suo primo tempo) che manda le squadre all’intervallo lungo divise da un solo possesso (39-42) e con la Fortitudo che chiude il quarto con 30 punti segnati.
Il terzo periodo vede la F rientrare fino al 41-42 per poi sprofondare nuovamente a -11 ( 43-54) all’apice di un gioco confusionario stile primo quarto. Pozz toglie un alterno Okereafor ( Mc Camey non pervenuto) per inserire Fultz ( primo tempo deficitario) che risponde presente e di fatto gira la partita insieme al solito capitano ed anche ad un concreto Pini. La Fortitudo impatta sulle ultime curve del terzo periodo a quota 57 sorpassando con due liberi del Cincia sul finale (59-57).
Il quarto periodo inizia con una Fortitudo pimpante che pare mettere le mani sul match allungando fino a +8 ( 65-57). Proprio in questo momento la luce si spegne e colpo su colpo Piacenza con un buon Oxilia e con un combattivo Arledge riesce addirittura ad impattare a quota 68 a poco piu’ di due minuti dal gong ( in chiusura di un 8-0 esterno).
La Fortitudo non trema, Okereafor, dopo aver quasi buttato alle ortiche una gara ordinata con un paio di scelleratezze frutto di superficialità, non trema dalla lunetta ( il 4/4 finale che porta il dato complessivo oltre il 50%) e il Mancio la chiude con il +6 finale sulla sirena.
Bene per Bologna che pur non giocando sempre un bel basket la porta a casa, mantiene aperta, complice appunto la sconfitta di trieste, la corsa al primo posto; bene anche Piacenza che giocando con questa voglia pensiamo non possa fallire l’obiettivo salvezza nella gara che la vedrà opposta tra le mura amiche a Ferrara ancora in corsa per i play off.
FORTITUDO BOLOGNA – ASSIGECO PIACENZA 76-70 (9-28) (39-42) (59-57)
Fortitudo: Cinciarini 13 (3/6, 1/4), Mancinelli 20 (8/14, 1/2), Okereafor 9 (1/4, 1/3), Fultz 8 (3/4, 0/1), Murabito n.e., Montanari n.e., Chillo 3 (1/4), Gandini (0/1), Amici 4 (2/2, 0/3), Rosselli 5 (2/3, 0/1), Pini 14 (6/9), McCamey. All. Pozzecco.
Piacenza: Guyton 8 (2/3, 1/5), Passera 5 (1/2), Sanguinetti 9 (1/4, 2/7), Diouf n.e., Formenti (0/2, 0/1), Infante 3 (0/1, 1/2), Seye n.e., Livelli n.e., Arledge 12 (4/9, 0/1), Oxilia 16 (5/7, 1/2), Amoroso 6 (3/5), Reati 11 (1/2, 3/8). All. Riva
Statistiche di squadra: Tiri da 2 Bo: 26/47; Pc 18/35. Tiri da 3 Bo: 3/14; Pc: 7/25. Liberi: Bo 15/28, Pc 13/22. Rimb: Bo 43 (29+14, Rosselli, Cinciarini 7). Pc 36 (26+10, Alredge e Reati 8). Assist: Bo 22 ( Rosselli 10), Pc 19 ( Sanguinetti 7).
Arbitri: Sardella (RN), Maffei (TV), Valzani (TA).
Spettatori: 5.570 sold out