Impresa importante della Virtus Roma che supera un ostacolo complicato mostrando ulteriori segnali di crescita, soprattutto in termini di gestione della partita e di lucidità in un finale così intenso dal punto di vista mentale.
La vittoria a Capo d’Orlando, complice la contemporanea sconfitta casalinga di Agrigento con Treviglio, regala ai giallorossi il primato solitario in classifica, l’inizio di un sogno che i tifosi capitolini si augurano di poter vivere fino in fondo, visto come sui principali social network sia già iniziato un ideale quanto scaramantico countdown delle tappe mancanti al traguardo.
L’Orlandina, scesa in campo fresca di nuovo sponsor, è caduta in casa per la seconda volta consecutiva dopo essersi arresa con Bergamo solo all’overtime la scorsa settimana. Per coach Sodini c’è poco da rimproverare ai propri ragazzi, è mancato solo un pizzico di fortuna ed ha pagato il fatto che i tiri decisivi per sovvertire il punteggio nell’ultimo minuto siano stati presi dagli uomini probabilmente meno indicati.
E’ stato un match equilibrato, dove i padroni di casa hanno avuto in mano l’inerzia della gara nei primi venti minuti, trascinati da Brandon Triche; l’ex guardia della Virtus ha dato punti e ritmo alla propria squadra ma il +8 del 15’ non ha scalfito le certezze della band di Piero Bucchi. Chessa è stato una sentenza alla distanza (5/9) e, con 4 triple consecutive, successive a quella di un ottimo Landi, ha confezionato il break con cui i romani sono riusciti ad impattare la partita a quota 42, prima di mettere la testa avanti con i tiri liberi di Sims, meno stellare del solito ma comunque bravo a calamitare le attenzioni (8 falli subiti) dei lunghi avversari.
Nel terzo quarto la partita ha vissuto di strappi, con Bruttini e Alibegovic protagonisti nei rispettivi attacchi, ma il finale di tempo vedeva ancora Triche sugli scudi grazie ad un gioco da 3 punti che fissava la nuova parità con 10 minuti ancora da vivere. Salita l’intensità del confronto, ecco illuminarsi Nic Moore (18 punti con 8/8 ai tiri liberi), ormai pienamente ristabilitosi dopo i problemi alla caviglia e capace sia di dispensare assist (6) che di mettere a segno tiri preziosi per scavare il solco decisivo (76 – 83 al 36’). I biancoblu sbagliavano la lettura di alcune situazioni offensive importanti ma riuscivano ugualmente a spaventare gli ospiti con due canestri in 14”. Coach Bucchi chiedeva un doveroso time out per richiamare la concentrazione della squadra e affidare le chiavi della cassaforte a Moore. Il regista americano non tradiva le aspettative gestendo con maestria gli ultimi possessi e blindando dalla lunetta la vittoria del primato solitario.
Benfapp Capo d’Orlando – Virtus Roma 89-95 (21-20, 42-44, 67-67)
Benfapp Capo d’Orlando: Triche 28, Bruttini 16, Parks 15, Lucarelli 13, Mei 6, Bellan 6, Laganà 3, Donda 2, Neri, Murabito ne, Galipò ne. All. Sodini
Tiri liberi: 7/9 – Rimbalzi: 28 (11 + 17 – Triche 7) – Assist: 19 (Triche 12)
Virtus Roma: Alibegovic 19, Chessa 19, Moore 18, Landi 13, Sims 11, Baldasso 10, Sandri 3, Santiangeli 2, Lucarelli, Spizzichino ne. All. Bucchi
Tiri liberi: 18/24 – Rimbalzi: 30 (8 + 22 – Sims 9) – Assist: 22 (Baldasso 7)