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Passato brillantemente anche l’ultimo turno infrasettimanale (vittoria 87-79 sul complicato campo di Piacenza), Urania rientra in città

e lo fa approcciando una serie di tre gare all’Allianz Cloud che, intervallate dalla trasferta di Roseto, chiuderanno la regular season dei Wildcats.

Dopo due trasferte consecutive, Milano ritroverà quindi in ben tre occasioni su quattro nel mese di febbraio il pubblico amico dell’Allianz Cloud, un fattore che potrebbe spingere gli uomini di coach Villa a terminare con le marce altissime questa prima parte di stagione e avvicinare con ancor più fiducia e grinta la tanto delicata fase ad orologio, elaborata quest’anno per provare a rendere più avvincente il format dell’A2.

Tre dei quattro scontri a cui i biancorossi saranno chiamati nel prossimo mese vedranno la formazione milanese opposta a rivali che la seguono in classifica, una preziosa occasione dunque non solo per arrotondare il proprio bottino di punti nell’ottica di un’eventuale postseason ma soprattutto per avvicinare ancor di più il primo obiettivo dichiarato della compagine meneghina: la permanenza nella categoria.

Il primo ostacolo verso questo traguardo in ordine cronologico è rappresentato da Imola che, distanziata di soli due punti da Urania (22 contro i 20 dei romagnoli in nona posizione), è una formazione temibile nonostante lo score attuale parli di quattro sconfitte nelle ultime cinque esibizioni e di due k.o. consecutivi (contro Verona e Udine) rimediati nelle sfide precedenti alla gara del PalaLido.

Animata dunque da ancor più voglia di rivalsa e ben figurare, sarà una Naturelle col coltello tra i denti quella che arriverà sabato sera nella tana di Milano, sconfitta nel penultimo impegno casalingo proprio da un altro team romagnolo, quella Unieuro Forlì che al momento, dati e record alla mano, è la miglior squadra di tutta la A2.

I ragazzi di coach Di Paolantonio proveranno certamente ad emulare quanto fatto dai corregionali due settimane orsono facendo leva sulla propria miglior qualità: l’esperienza. Con ben tre elementi sopra i 30 anni di età come Robert Fultz, Timothy Bowers (visti anche a livelli più alti) e Stefano Masciadri (giustiziere di Urania all’andata col suo tiro allo scadere) non si può certo dire che allo starting five di Imola manchi la dimestichezza per gestire i ritmi della gara e i momenti più concitati nel finale. A questi veterani fa da contraltare la freschezza degli altri due membri del quintetto base, Lorenzo Baldasso (sesto miglior tiratore da tre punti del girone) e Anthony Morse, miglior rimbalzista in A2 lo scorso anno e portatore sano di verticalità e atletismo sotto entrambi i ferri. A completare poi le rotazioni ci pensano altri tre giovani tutti al primo anno all’Andrea Costa: Tommaso Ingrosso (ex della gara per aver giocato a Milano nel 2016/17), Luca Valentini e Celis Taflaj, tiratore da qualche anno in pianta stabile nelle fila della nazionale maggiore albanese.

È a questi ultimi che l’allenatore di Imola chiederà di portare intensità ed energia per prevenire le fiammate di cui solitamente è capace Urania, una caratteristica che è valsa alla formazione meneghina durante l’anno ben più di un successo. Al contrario delle abitudini di Milano però, se Le Naturelle vorrà giocarsi davvero le proprie chance di sbancare l’Allianz Cloud dovrà fare uno sforzo extra in difesa, compartimento dove differentemente dai padroni di casa (quinti per marcature subite) Imola paga differenziali importanti. I punti concessi (83, ultimo dato del raggruppamento) sono tuttavia solo la parte più evidente di un sistema che ha delle criticità tanto sotto i tabelloni (ultima per rimbalzi totali e offensivi catturati, quart’ultima del girone per quelli lasciati agli avversari) quanto nel mettere pressione e ostacolare la circolazione rivale (ultima per recuperi e peggiore per assistenze concesse).

Saranno dunque questi i fattori da tenere d’occhio in casa imolese per arrivare a contendere i due punti a un’Urania che, a questo punto della stagione, ha affinato decisamente i propri automatismi e ha compreso cosa possa dare di volta in volta ciascuno dei propri uomini a roster. Da questa consapevolezza la banda di coach Villa cercherà di non replicare la gara dell’andata, quando i romagnoli vinsero il confronto a rimbalzo, riuscirono a fermare gli ingranaggi del gioco milanese e nel finale colsero con cinismo l’occasione per infliggergli una cocente sconfitta, quella che Raivio e compagni (memori di come furono battuti) proveranno a vendicare.