Dopo la bella e sofferta vittoria contro Torino, Urania non concede il bis e nel secondo arrivo in volata degli
ultimi cinque giorni viene punita da una rediviva Verona. Milano, dopo un match condotto a braccetto coi rivali, non viene premiata dalle scelte e dagli episodi nel finale che, invece, incoronano una Tezenis ormai in pieno rilancio. I Wildcats dunque, con rammarico, non trovano la continuità di rendimento tanto invocata dal proprio coaching staff e ora in classifica si vedono appaiare proprio dalla Scaligera, giunta a quota 8 punti grazie al terzo successo consecutivo.
La gara
In avvio Verona prova a subito scappare sull’8-2 ma Milano, passati i primi possessi, torna a contatto grazie alle giocate di Langston e Montano. Riequilibrato il match sul 10-10, Urania mette la testa avanti con un Raivio particolarmente ispirato ma Verona, sull’asse Candussi-Tomassini, non lascia a scappare i padroni di casa e risponde colpo su colpo alle iniziative meneghine.
Il primo quarto termina quindi con i Wildcats in scia alla Scaligera (avanti 18-17) che, a differenza della compagine di casa, prova maggiormente a giocare col cronometro e a punire i cambi che si vengono a creare nell’area milanese. Urania, dal canto suo invece, cerca di accelerare appena la partita lo consente e, sfruttando i ritmi alti, trova con costanza buone soluzioni soprattutto con i propri americani. Nonostante le filosofie differenti, nessuna delle due contendenti però riesce ad allungare in maniera consistente e dunque, dopo qualche problema tecnico al cronometro, all’intervallo le due squadre sono a un solo possesso di distanza (40-37 per gli ospiti).
Alla ripresa delle operazioni Verona prova a mettere il turbo e con Jones e Tomassini prova ad involarsi toccando anche il +7. Urania però non ci sta e aumentando l’intensità difensiva riesce a rimettersi in bolla ricucendo, possesso dopo possesso, il divario con gli ospiti. Montano riacciuffa la parità con la prima tripla di serata ma è Langston a ispirare sul finire del periodo il 6-0 che porta Milano ad approcciare gli ultimi dieci minuti con un paio di possessi di vantaggio.
Nel quarto decisivo però la Scaligera gira subito l’inerzia della gara a proprio favore grazie a Tomassini e Jones che si prendono (con successo) le responsabilità maggiori per gli ospiti. L’incontro, tornato in equilibrio, attraversa a questo punto una lunga fase di stanca dove entrambe le formazioni faticano a mettere punti a referto. Si arriva così agli ultimi minuti dove a scompaginare le carte e instradare il match sui binari di Verona è Greene: il numero 1 gialloblu, con gli ultimi 8 punti per i suoi, fa la differenza e scava un piccolo solco che Urania, nonostante la buona volontà, non riesce più a colmare cedendo così il passo alla banda di coach Diana.
Man of the match
Dopo aver ceduto il palcoscenico per tre quarti a Candussi, Phil Greene si incarica delle responsabilità maggiori nell’ultimo periodo e a suon di punti decisivi si conquista la palma di mgliore in campo. Per lui, alla fine, 19 punti, 2 rimbalzi, 3 assist e 18 di valutazione.
Numbers
In una gara dai pochissimi liberi tentati (appena 7 complessivamente) e contraddistinta da un discreto equilibrio statistico, Verona ha avuto il merito di perdere meno palloni dei rivali (9-16 il computo dei turnover) a fronte dello stesso numero di recuperi, uno dei tanti dettagli che in una gara punto a punto alla fine pesano nell’economia del risultato.
Magic moment
Senza veri allunghi degni di nota, il momento chiave della gara sono chiaramente stati gli ultimi minuti di gara dove la freddezza di Verona, la classe di Greene e la frenesia di Urania hanno determinato il punteggio finale.
Tabellini
Urania Milano: Bossi 3, Piunti 4, Raivio 18, Langston 23, Raspino 7, Benevelli 5, Montano 12.
Tezenis Verona: Greene 19, Tomassini 13, Jones 10, Candussi 20, Severini 7, Colussa 2, Janelidze 4.