Da una superpotenza all’altra. Dopo la corazzata Torino, affrontata nei quarti di finale delle Final Eight di Supercoppa LNP, Urania è attesa
da un’altra sfida impegnativa contro la Tezenis Verona, avversario che domenica alle 18 terrà a battesimo il debutto in campionato dei Wildcats all’Allianz Cloud.
Come ogni esordio, a maggior ragione in un periodo delicato e complesso come quello attuale, sono tanti i dubbi e gli interrogativi che, da una parte e dall’altra, circondano due compagini costruite per far bene all’interno del girone verde in cui sono state inserite.
Assenze, rientri e nuovi innesti
Milano, innanzitutto, dopo esser scesa in campo a Cento spuntata per via delle assenze di Montano, Raivio e Piunti e coach Villa dovrà verificare chi degli indisponibili della settimana scorsa sarà arruolabile per la gara del PalaLido. Verona, dal canto suo, proprio per l’incontro contro i Wildcats recupererà Greene, sulla carta uno dei pilastri del roster a disposizione di coach Andrea Diana.
Rientrato in Veneto dopo due stagioni tra Turchia e Polonia, lo statunitense classe 1992 si era infortunato nel primo test contro Ravenna rimediando una lesione distrattiva del muscolo peroneo lungo sinistro che l’ha tenuto ai box fino a settimana scorsa. Il suo rientro, pur non nelle migliori condizioni, certamente in casa Scaligera rappresenta una nota lieta a cui fa da contraltare la notizia dell’assenza di Giovanni Pini.
L’ala modenese, arrivata in estate da Roma, continua a soffrire di problemi alla schiena, malessere che lo terrà fuori gioco contro Urania e che ha spinto la società gialloblù ad ingaggiare in extremis Giga Janelidze.
Il georgiano, aggregato quest’estate ai Wildcats tra le cui fila sembrava dovesse far ritorno dopo l’esperienza del 2013/14, completerà dunque con la sua duttilità il pacchetto lunghi di Verona, compagine che è stata composta con il chiaro intento di puntare alla promozione in A1.
Esperienza e solidità
Per riuscire in questa missione la Tezenis ha puntato sulla continuità, confermando non solo coach Diana ma anche elementi di elevata caratura tecnica come Giovanni Tomassini, Guido Rosselli, Francesco Candussi, Bobby Jones (tutti componenti del quintetto base veronese), Giovanni Severini e l’under Davide Guglielmi.
A loro, una volta salutati Poletti, Loschi, Udom, Hasbrouck e Prandin, si sono aggiunti i due già citati Pini e Greene, Lorenzo Caroti (play da oltre 10 punti di media l’anno scorso a Treviglio) e due giovani lunghi nati nel 2000 come Giorgio Calvi (alla seconda esperienza in A2 dopo quella di Imola la passata stagione) e Andrea Colussa (nel 2019/20 a Mantova).
Con questa conformazione di primo livello la Scaligera si affaccia alla stagione 2020/21 come una delle principali indiziate a strappare la promozione a fine anno e, sicuramente, come uno dei team più complicati da battere dell’intera lega.
Considerata la grande esperienza e solidità in seno alla squadra, nella scalata verso il proprio ambizioso obiettivo le criticità maggiori per Verona dovrebbero allora essere costituite da eventuali imprevisti e ostacoli di percorso (infortuni e positività al Covid-19 su tutti) che potrebbero pesantemente incidere sulla propria costanza di rendimento durante l’anno.
Urania e il fattore calendario
Indubbiamente, queste due variabili potrebbero pesare anche sulla stagione di Urania specie considerando le rotazioni (più corte) di quest’ultima rispetto a quelle di Verona. Se a ciò aggiungiamo poi un calendario contraddistinto da un avvio a dir poco esigente (cinque trasferte nelle prime otto uscite), ecco che per Milano avere il maggior numero di atleti disposizione fin da subito diventa fondamentale per non perdere dall’inizio terreno e punti preziosi come accaduto per esempio l’anno scorso nella prima stagione in A2 dei Wildcats.
Meccanismi consolidati e conoscenza del gruppo potrebbero parzialmente ovviare a problemi di acciacchi o potenziali contagi ma in Viale Cirene sanno benissimo che l’assenza di troppi senior in questo periodo dell’anno potrebbe influenzare oltremodo la seconda parte di stagione.
Sia Verona che Milano dunque, consapevoli entrambe di ciò che le aspetta, proveranno a mostrare fin da principio di che pasta sono fatte andando ad incendiare un match che, specie per gli ospiti, rappresenterà l’occasione per riprender il filo interrotto lo scorso anno: l’ultimo incontro disputato dalla Tezenis prima dello stop infatti fu proprio all’Allianz Cloud contro i meneghini, sconfitti in quella circostanza 73-81 sotto i colpi delle triple di Tomassini negli ultimi decisivi minuti.