Milano, pur soffrendo oltremodo nel finale, viene premiata da una partita
giocata complessivamente meglio di Piacenza e porta a casa altri due preziosissimi punti al termine di un match sporco, confuso e per niente spettacolare. Solo nell’ultimo quarto il basket e l’agonismo hanno fatto capolino e Urania, grazie sicuramente anche all’esperienza accumulata nelle precedenti uscite, è riuscita alla fine a prevalere con merito e un pizzico di fortuna dando così continuità al proprio momento positivo dopo il trionfo contro Ravenna.
La gara
Il primo quarto di gioco rischia di passare alla storia come uno dei più veloci di sempre. Un incomprensibile sciopero degli arbitri (solo tre falli fischiati complessivamente su diverse infrazioni ravvisate), assieme a due squadre decisamente fredde, fa sì che i primi dieci minuti volino letteralmente via senza particolari picchi di spettacolo. Da entrambe le parti infatti abbondano conclusioni largamente sbagliate, tiri affrettati e numerosi momenti di confusione che fan sì che nessuna formazione si imponga nettamente sull’altra: al parziale piacentino marchiato Hall quindi fa seguito l’8-1 milanese che riporta l’equilibrio nel match, elemento riscontrabile dopo poco anche sul tabellone (13-15) dell’Allianz Cloud al termine di un rapidissimo periodo iniziale.
L’andamento leggero dell’incontro sfuma gradualmente nel secondo quarto quando la partita entra su binari più canonici. È Urania ad infiammare subito il pubblico di casa con un 6-0 che la porta velocemente in testa prima che Hall e l’Assigeco si mettano al lavoro per ricucire lo strappo. Tornate vicine le due contendenti, Montano allora prova a spingere di nuovo sull’acceleratore ma Ogide nel pitturato è un fattore e così, pur senza scappare nettamente, gli ospiti strappano le redini della sfida agli avversari proprio prima della pausa lunga a cui si arriva con l’UCC leggermente avanti nel punteggio (34-31).
La ripresa prosegue inizialmente sulla falsariga del primo tempo, ossia tra errori e una godibilità piuttosto scarsa. In questo quadro generale discretamente desolante tuttavia sono i Wildcats a dimostrarsi più efficaci col passare dei minuti, stringendo le maglie in difesa, lavorando molto bene a rimbalzo collettivamente e attaccando con sempre più pazienza e circolazione i rivali. Con queste armi Piacenza, in evidente difficoltà contro la maggiore intensità dei padroni di casa, alla fine non può che subire il parziale dei biancorossi i quali, con un 10-0, conquistano per la prima volta seriamente la leadership della gara. Raivio è una furia sui due lati del campo e spinge l’inerzia dalla parte di Milano fino quasi all’ultimo mini-riposo quando un cinico Ogyde mette una pezza alla marcia meneghina e fissa il 54-47 di fine periodo.
Il canestro del lungo dell’UCC fa da prologo al rientro di piacenza che con Hall e Ihedioha si riporta in scia in men che non si dica. Urania però non si scompone davanti al ritorno degli ospiti e, attaccando con perseveranza il ferro, trova vicino a canestro i punti per rimettere margine tra sé e i rivali costringendo quest’ultimi a fermare il gioco con un time-out. Milano, nonostante il tentativo di coach Ceccarelli di toglierle ritmo, continua imperterrita a macinare gioco issandosi fino ad un apparentemente sicuro 63-53 a cinque minuti dal termine. L’Assigeco però capisce che è questo il momento di dare il tutto per tutto se vuole avere un’altra chance di ottenere i due punti e con un 5-0 velocissimo torna a far vedere gli incubi ai Wildcats. Raivio dà respiro i suoi ma non basta per garantire la tranquillità del successo ai padroni di casa, riavvicinati subito da un indemoniato Ogide che trascina i suoi fino ad un possesso di distanza. Sono i liberi a questo punto a risultare decisivi e lo 0/2 di Sabatini dà addirittura la possibilità agli ospiti di vincere la partita con una giocata da tre punti: il tiro di Rotta però entra ed esce e il suo sfortunato errore consegna ad Urania il secondo successo di fila in casa.
Man of the match
Dopo due quarti iniziali in sofferenza, nei secondi venti minuti Nik Raivio è esploso sfiorando alla fine la tripla doppia (19 unti, 14 rimbalzi e 8 assist). Da lui e dalle sue giocate sulle due metà campo sono scaturiti tutti i parziali milanesi che, con maggiore attenzione, avrebbero consentito a Milano di acquisire il successo con meno patemi. Di particolare rilievo il terzo periodo quando il numero 30 è parso a tratti davvero incontenibile.
Magic moment
La partita, dopo un primo tempo più di orrori che di belle giocate, ha vissuto i suoi attimi più belli e combattuti nel finale e negli ultimi possessi in particolare quando Urania, nonostante aver sprecato un vantaggio in doppia cifra, è riuscita con le unghie e con i denti a mantenersi in testa nel punteggio e a esultare alla sirena conclusiva per il quarto successo filato.
Numbers
Nonostante delle percentuali al tiro da fuori (20%) e soprattutto ai liberi (47%) non eccelse, Milano ha portato a casa la partita vincendo la lotta sotto i tabelloni e catturando quei 6 rimbalzi offensivi in più che un loro peso lo hanno avuto. Urania, come era prevedibile, ha trovato tanto dentro l’area (40 punti) cercando sempre la soluzione migliore e l’uomo libero nel secondo tempo (25 assist ala fine), cosa che alla fine ha pagato come le quattro palle perse in meno e i maggiori punti segnati in campo aperto (16-10).
Tabellini
Urania Milano: Piunti 11, Pagani 0, Negri 3, Benevelli 0, Montano 14, Lynch 17, Raivio 19, Bianchi 2, Sabatini 6.
UCC Piacenza: Ogide 23, Molinaro 2, Rota 0, Gasparin 4, Piccoli 2, Ihedioha 4, Turini 0, Santiangeli 13, Hall 20.