La Virtus Roma inizia una settimana decisiva per la sua stagione con un roboante successo su Agropoli. Trentotto alla fine i punti di distacco inferti da Roma al malcapitato avversario, tritato sul parquet dopo la beffarda sconfitta contro Casalpusterlengo della scorsa settimana, così come accadde a Rieti dopo l’overtime fatale di Agrigento. Clamorosa la rabbia che questa squadra riesce a tirar fuori al Palatiziano, dopo aver sprecato l’inenarrabile in trasferta, in partite che se vinte, avrebbero potuto dare ben altro senso alla disgraziata stagione di Voskuil e compagni. Agropoli riesce a reggere l’urto soltanto per poco più di una decina di minuti, prima di venire travolta dall’impeto della coraggiosa Piovra Nera Olasewere ( 15 ) e dalle triple del Putto Biondo danese (18 con 3/5 dall’arco ). Il siluro di un buon Meini (8 con 7 assist ) chiude virtualmente la gara già al 15′ sul 41-21, perchè Agropoli sembra con la pancia piena dopo l’ottima vittoria esterna di Rieti e non ha quella fame e gli occhi spiritati dei gladiatori romani dell’Artiglio. Gli unici a crederci un minimo il solito Trasolini (solita doppia-doppia da 16+13 ), ed il killer dell’andata Tavernari (17 con 4/10 da 3). Poco o nulla dagli altri, incominciando dall’atteso Roderick che sparacchia a salve, e finendo con la pattuglia italica dei campani che non ne combina una giusta. Malgrado uno scellerato terzo fallo in attacco di Olasewere, che sarebbe potuto costare molto caro in altre situazioni, la Virtus chiude avanti di 16 alla pausa caffè ( 53-37 ), per poi infierire impietosamente sull’inerme avversario alla ripresa del gioco con il Tenente Callahan, malgrado una circolazione di palla quasi esclusivamente perimetrale per disinnescare le difese alternate da coach Paternoster. Sul +27 ad inizio del 4/4 Caja inizia giustamente a pensare alla gara di mercoledi contro Reggio e regala un meritato riposo ad uno starting five abituato quest’anno a stare sul parquet in media 158 minuti su 200. I vari Leonzio, Benetti, Casagrande e Bonfiglio ripagano Artiglio e 1874 presenti con una prestazione pari a quella degli illustri predecessori, completando lo schianto dei resti di una Agropoli beccata anche dai propri sostenitori giunti a Roma in massa. Fra 72 ore al Palazzetto arriverà, all’ora dell’aperitivo, la Reggio di Bigio Fratres per un’altra battaglia ed anche lì ci sarà bisogno dell’apporto di tutti per allontanarsi al più presto dalle sabbie mobili della bassa classifica.