Ancora priva per scelta di Chalmers, passato da crack a caso di mercato in pochissimo tempo, la Virtus parte contratta, nervosa e confusa ma Trento non ne approfitta, sparacchiando da 3 ed ai liberi e ricevendo poco o nulla dalla panchina. Per Bologna sono invece decisive proprio le seconde linee Pajola, Baldi Rossi e Kravic che danno oggi l’unica parvenza di gioco dell’ultimo mese bianconero e, complice lo sciagurato 12/25 ai liberi dell’Aquila Basket, anche quella minima speranza di agganciare ancora il treno playoff. Gli uomini di Buscaglia lasciano per strada due punti che potevano risultare molto importanti per una miglior griglia nella post season.
Virtus Segafredo Bologna 74-69 Aquila Basket Trento
Parziali (13-19, 21-25, 25-13, 15-22)
La Gara
Una Virtus distratta, fragile e con la testa già alla Final Four di Champions League, unica possibilità di raddrizzare almeno in parte una stagione disastrosa, prosegue le scialbe prestazioni viste nelle ultime settimane con atteggiamento molle in difesa e tanta confusione davanti. Ne approfitta dunque Trento che con Gomes, Hogue e Pascolo trova punti facile e scappa ben presto sul 2-10. I bianconeri si incaponiscono su soluzioni da lontano con poco ritmo (1/5 da 3 con 0/3 per Punter) e raccolgono la miseria di 6 punti nei primi 7′ di gioco. Buon per la truppa di Djordjevic che l’Aquila sprechi tanto ai liberi 2/6 e perda qualche pallone banale, consentendo a Bologna di rimanere tutto sommato a contatto sul 13-19. Hogue e Pascolo continuano a colpire indisturbati nel colorato, anche perchè l’attacco ospite spinge ad adeguamenti in corsa la difesa bolognese e spesso ci si ritrova co mismatch favorevoli al gigante n°22, mentre si accende Craft sull’esterno: Bologna corre quindi ai ripari inserendo Pajola in regia, Baldi Rossi al posto di uno spento M’Baye e Kravic decisamente più mobile di Moreira. La scelta paga soprattutto in termini difensivi: Pajola è asfissiante sul portatore di palla mentre Kravic chiude almeno in parte l’area al colosso Hogue. Il giovane numero 6 di casa è poi attento in cabina di regia, portando calma e raziocinio all’attacco bolognese che ora serve in velocità Kravic che diventa ben presto il miglior marcatore dei suoi. Trento dal canto suo continua a litigare con i liberi ed a forzare eccessivamente dall’arco senza fortuna; la Virtus arriva anche a contatto in due occasioni ma Craft risponde sempre presente e rispinge i suoi su un minimo scarto di sicurezza. La Segafredo però ora è viva e pur non giocando un basket esaltante trova buone soluzioni sull’asse Aradori – Baldi Rossi, trovando addirittura il sorpasso sul 30-28. Buscaglia ferma tutto e decide di parlarci su anche perchè le seconde linee, a partire da Forray non stanno dando l’apporto sperato e bisogna chiedere gli straordinari al quintetto . E’ ancora Craft (3/3) a consentire ai suoi di chiudere in perfetta parità a metà: 34-34.
La ripresa parte con Trento che non segna letteralmente mai (1/3, 0/3) e Bologna che ne approfitta sulle ali ancora una volta di Kravic, Baldi Rossi e di un redivivo M’Baye. La press guidata da Pajola disturba oltremodo l’attacco ospite che trova punti dal solo Craft mentre continua lo stillicidio di liberi sbagliati (7/15). Buscaglia ferma tutto nuovamente e lancia Flaccadori che rianima un minimo l’asfittico attacco trentino, ma la difesa ospite continua ad essere lenta negli adeguamenti coprendosi presto di falli e concedendo giri in lunetta ben capitalizzati dalla Virtus. Hogue deve poi rifiatare in panchina e Jovanovic non si dimostra all’altezza, venendo costantemente battutto da Kravic che ne fa un sol boccone anche in difesa. Quando Baldi Rossi pesca il jolly con una virata dorsale da 6 metri sulla sirena, Bologna è al suo massimo vantaggio 59-47.
Nell’ultimo quarto il coach trentino parte con Marble, Craft e Gomes in campo, trovando una velocità e fisicità di esecuzione che mette in difficoltà la retroguardia bolognese. Anche la Virtus spende presto molti falli ma l’Aquila non ne approfitta ed anzi arriva ad un mestissimo 11/23 dalla linea della carità e sprofonda sino al -16. E’ ancora la coppia Flaccadori – Craft a suonare la carica ma Hogue e Gomes sprecando tutto schiacciando incredibilmente sul ferro in due occasioni senza opposizione o quasi. Sembra il canto del cigno ma, ancora il numero 12 ospite, pesca due triple consecutive che unite ad un libero a bersaglio di Pascolo riportano a -9 Trento a soli 2′ dalla sirena. La Virtus accusa il rientro ospite, la fatica ma soprattutto la minor lucidità di Taylor in regia rispetto a Pajola e perde palloni su palloni (14) permettendo a Craft (22 p.ti) di spaventare il PalaDozza senza però far rientrare mai Trento oltre i 5 punti di distacco. Bologna fa sua una partita non brillante ma finalmente intensa, mentre per Trento ci sarà tanto da lavorare in vista dei palyoff.
Magic Moment
Il break di 46-28 a cavallo di secondo e terzo periodo, guidato magistralmente dalla difesa e regia di Pajola e dalle giocate di Baldi Rossi (miglior rimbalzista dei suoi con 6) e Kravic.
MVP
Scelta Salomonica ma quanto mai corretta quella di assegnare in ex equo la palma di migliore in campo a Pajola e Baldi Rossi. Sono infatti loro a svoltare la partita con difesa e scelte intelligenti in attacco.
Numbers
Trento chiude con un imbarazzante quanto pesante nell’economia del match 12/25 ai liberi, nonché 5/14 dall’arco e una sconfitta a rimbalzo (35-31) contro il non irresistibile pacchetto lunghi bolognese. Interessanti i dati tra quintetto e panchina: Trento riceve soli 17 punti e 7 rimbalzi dalle riserve mentre Bologna 43 punti e 19 rimbalzi dalle “seconde linee”.