Una Vanoli Cremona in costante controllo del match batte l’Happy Casa Brindisi 83-74 e conquista il suo primo trofeo nazionale. Appuntamento con la storia per Cremona e Brindisi, mai arrivate in finale di Coppa Italia. Il Mandela Forum pullula di sostenitori salentini; parecchi anche i lombardi al seguito della Vanoli.
Quintetti – Sacchetti conferma lo starting vincente contro Bologna, ovvero Diener, Saunders, Crawford, Aldridge e Mathiang. Vitucci gli risponde con Moraschini, Banks, Chappell, Gaffney e Brown. La Vanoli parte in scioltezza, grazie a due triple di Diener, poi qualche tiro di troppo dall’area viene sputato dal ferro e l’Happy Casa, con Brown e Moraschini, si porta avanti 16-14. Brindisi lavora bene in attacco, meno in difesa, lasciando campo aperto per i tiri dai 6,75 dei vari Aldridge e Crawford: Cremona torna avanti +5, chiudendo il parziale sul 23-18.
2° quarto – Sacchetti schiera Ruzzier, Stojanovic e Ricci, ma Brindisi impatta (25-25). Saunders colpisce da 3, ma la Vanoli fatica ad allungare. Rientra Diener, che serve un assist a Mathiang: +6 Cremona, che difende ferocemente sul portatore di palla, blindando la propria area. Ruzzier la mette da casa sua, in arresto e tiro (34-25). Walker schiaccia su assist dell’ex Wojciechowski, ma Crawford colpisce ancora da 3, due volte di fila: massimo vantaggio (+10) a 2′ dalla pausa lunga. Vitucci chiama timeout: al rientro, Gaffney inchioda di prepotenza; neanche il tempo di esultare, che Aldridge brucia la retina dall’arco. Ancora Gaffney e Sacchetti parla coi suoi sul 43-34. Segna dall’area Saunders, ma Walker colpisce da 8 metri. Si va all’intervallo con la Vanoli avanti 45-37. Cremona ha tirato da 3 col 60% (9/15).
3° quarto – Cremona pasticcia e perde due palle sanguinose, capitalizzate da Brindisi (47-41). Gli uomini di Sacchetti reagiscono con Saunders e Mathiang (+11). La Vanoli si inceppa al tiro da 3, ma per Brindisi recuperare è sempre difficile, con un Chappell sottotono e un Banks irretito difensivamente. Ruzzier rompe il digiuno dai 6,75, poi Ricci segna due volte, mentre il solo Banks va a segno per i pugliesi. La frazione termina con il vantaggio Vanoli 62-50. Anche se Cremona non ha brillato, Brindisi è apparsa decisamente in debito di ossigeno.
4° quarto – Segna Ricci, risponde Gaffney da 3. Diener cava il coniglio dal cilindro per il 66-54. Ancora Gaffney da 3, ma Saunders gli rende la pariglia subito. A 5′ dalla sirena, Ruzzier piazza una tripla forse decisiva (72-57), mentre purtroppo Banks si scaviglia, togliendo ai suoi una fetta di speranza. Cremona sembra prendere il largo, ma Walker mette due bombe in fila, cosa che fa infuriare coach Sacchetti (76-67), che ricorre alla pausa tecnica a 2’30” dalla fine. Reazione immediata di Ruzzier, mentre sul fronte opposto è Gaffney l’ultimo ad arrendersi. La tripla di Aldridge è di quelle pesanti (+9 a 1′ dalla sirena). Finisce con la vittoria della Vanoli Cremona 83-74, la squadra che ha vinto le tre gare con gli scarti più netti e mostrando una fiducia insospettabile. Onore alla Happy Casa Brindisi, che ha giocato la finale al meglio delle proprie possibilità, restando in partita finché Banks è rimasto sul parquet. Cremona entra così nella storia del basket nazionale. Al termine dell’incontro, coach Sacchetti dedica la terza vittoria del trofeo nazionale alla moglie e ai figli, mentre un emozionato presidente Aldo Vanoli ha sottolineato l’importanza dell’umiltà, del sacrificio e del lavoro. Questa è la sostanza della #VanoliFamily.