Si è conclusa con il successo di Cremona una delle final eight più imprevedibili e spettacolari degli ultimi anni. Diamo i voti ai protagonisti dell’atto conclusivo, ma prima è doveroso regalare un applauso convinto ad entrambe le finaliste e alle rispettive tifoserie, sempre più splendide realtà di quella pallacanestro di provincia che riesce a ritagliarsi uno spazio da protagonista nello scenario nazionale.

Probabilmente è la spinta emotiva che serve per dare slancio ad un movimento perennemente minato da problemi economici ed incertezze che poco hanno a che fare con il basket giocato.

VANOLI CREMONA

Ariazzi: ng

Saunders: 8,5 Anche contro avversari dotati non arretra mai di un passo. Gioca una grandissima finale dando un contributo costante alla propria squadra e chiude con 18 punti, 9 rimbalzi e ben 6 falli subiti;

Aldrige: 6,5 Parte in quintetto e gioca 33 minuti fornendo un contributo assai prezioso, soprattutto dalla lunga distanza;

Ruzzier: 8 Sul parquet per 22 minuti in uscita dalla panchina, si sacrifica in difesa e, quando può, colpisce dall’arco. Sua la tripla del +15 ma anche lo splendido sottomano rovesciato (dopo un assist al bacio di Diener) con cui, di fatto, chiude i giochi;

Diener: 9 Fra 12 giorni spegnerà 37 candeline ma è la dimostrazione vivente che l’età talvolta è solo un numero. In campo sembra divertirsi, dopo aver trascinato la squadra nelle prime due gare (9 assist con Varese, 26 punti contro Bologna), gioca una finale al servizio del gruppo, smazza 6 assist tra cui quello incantevole, già citato, per Ruzzier. Non male per uno che 3 anni fa aveva deciso di smettere, mai ripensamento fu più azzeccato!

Stojanovic: 5 Non una grandissima final eight la sua. Rendimento in calando e una serata decisamente storta al tiro. Può fare di più e sarà utile nella seconda parte di una stagione che potrebbe essere lunghissima per questa splendida Vanoli;

Mathiang: 8 “Tiramolla” chiude con 8 punti e 8 rimbalzi, ruba meno l’occhio rispetto alla bella prova offerta in semifinale ma vicino al ferro è quasi una sentenza. Il suo duello con Brown è uno dei motivi per cui valeva la pena gustarsi questa finale;

Ricci: 7,5 Nell’anno della sua esplosione, “Pippo” mette tanta sostanza sotto i tabelloni, dove non c’erano clienti propriamente facili. Tira giù 9 rimbalzi fornendo un contributo essenziale nella conquista della coccarda tricolore;

Gazzotti: ng

Crawford: 8 Eletto MVP della manifestazione, premio che andrebbe diviso con Saunders, a nostro parere. Gioca una gara statisticamente meno impeccabile (6/15 complessivo al tiro), ma le sue incursioni in area sui ribaltamenti offensivi sono quasi incontenibili per gli esterni pugliesi;

Sacchetti: 9 All’ottava partecipazione, Meo centra la terza coppa Italia (in tre finali) della sua carriera dopo i due trionfi raggiunti con Sassari. Gli amanti del basket dell’epoca ante “pick&roll” storcono spesso il naso davanti alle sue squadre, a noi il suo “run&gun” diverte ed anche parecchio. Se poi i risultati gli sorridono, siamo sicuri che piacerà molto anche ai suoi tifosi;

Il suo voto va indubbiamente condiviso con l’ottimo lavoro svolto da Gianmaria Vacirca, responsabile dell’Area Tecnica, e il Presidente Aldo Vanoli, a capo di una società che appena due anni fa era caduta in A2 (retrocessa sul campo e poi ripescata), ha saputo rialzarsi e raggiungere questo traguardo 12 mesi dopo la cocente delusione della semifinale persa sempre qui a Firenze, all’overtime, con Torino.

HAPPY CASA BRINDISI

Walker: 7 Le statistiche recitano un complessivo 4/13 al tiro ma anche 5 rimbalzi e 2 assist; ha un buon impatto sulla partita in uscita dalla panchina e mette a segno due triple consecutive per l’ultimo sussulto dei pugliesi;

Brown: 8 Inizia la partita piazzando 9 punti nel quarto di apertura. Fronte a canestro, dai 4 metri o in sottomano rovesciato, dimostra di saper far centro in ogni modo. Difende con uguale abnegazione su tutti e cinque i ruoli e chiude con 21 punti, 8 rimbalzi e 3 assist ma, sfiancato da tre giorni di grandi fatiche, cala inevitabilmente nel finale;

Moraschini: 6 Meno lucido rispetto ai giorni precedenti, gioca una finale sottotono e non incide né al tiro né in regia;

Chappell: 5 Dopo la bella gara con Sassari, ripropone la serata in chiaroscuro già vissuta con Avellino. Si danna l’anima, sbuffa e chiude con appena 3 punti ed un solo canestro su sette tiri;

Gaffney: 8,5 Alla sua miglior prestazione in maglia brindisina, il 34enne lungo americano è davvero l’ultimo ad alzare bandiera bianca. Tiene a galla la squadra durante la tempesta, segna 19 punti, cattura 7 rimbalzi e subisce 4 falli, mettendo una ferocia invidiabile su ogni palla che passa dalle sue parti, what else?

Rush: 5 14 minuti sul parquet in cui non riesce a dare quel dinamismo necessario per far fronte al ritmo degli avversari. 3 rimbalzi e 3 falli subiti le uniche note positive della sua brutta partita;

Cazzolato: ng

Wojciechowski: sv Appena 4 minuti per il lungo che sa aprire il campo con la sua doppia dimensione. Forse avrebbe meritato più spazio, non fosse altro che per far rifiatare i compagni;

Calamo: ng                                                 

Banks: 7,5 Un leader vero. Ha guidato la squadra in questa manifestazione, è arrivato stanco alla finale e si è visto. Nonostante fosse senza più energie, ha provato in ogni modo a sovvertire le sorti del destino fino a quando, al 35’, è ricaduto male sulla caviglia ed è stato costretto a sedersi definitivamente in panchina;

Zanelli: sv Appena 6 minuti in campo, in media con le altre due gare di coppa. Probabilmente questo livello è troppo alto per chiedergli di più;

Taddeo: ng

Vitucci: 8 Alzi la mano chi, ad inizio stagione, avrebbe pronosticato Brindisi così in alto a metà febbraio. La squadra lo segue e lui fa quel che può dovendo fare i conti con una panchina poco profonda, dalla quale non riesce ad ottenere quel quid in grado di cambiare l’inerzia della finale, la seconda della sua carriera dopo quella persa nel 2013 contro Siena, quando era alla guida di Varese;

Anche nel suo caso, il voto va condiviso con tutta la società pugliese e il suo splendido pubblico, giunto in massa a Firenze per inseguire un sogno. La “Stella del Sud” sta vivendo un ottimo momento di forma in campionato e potrà dire la sua anche per la conquista della piazza d’onore alle spalle dell’imprendibile Milano.