La Vanoli Basket Cremona si appresta a disputare il decimo campionato consecutivo in Serie A. Vediamo com’è cambiata e quali sono le prospettive, alla vigilia della prima giornata di regular season. Le premesse – In una dichiarazione rilasciata alla stampa locale durante il ritiro montano di Carisolo, il presidente Aldo Vanoli ha detto alcune cose semplici, ma fondamentali: (1) la Vanoli ha un budget molto basso, in relazione alla Serie A; (2) priorità della Società è onorare tutti gli impegni che prende; (3) si è voluto investire parecchio nel settore giovanile, motivo per cui parte delle risorse non sono state destinate alla costruzione della prima squadra. Da qui la necessità di scommettere forte anche su americani giovani (rookie o alle prime esperienze professionistiche) per completare il 5+5 adottato . E’ stato confermato in blocco il pacchetto degli italiani (i due play Ruzzier e Travis Diener, Portannese, Ricci e Gazzotti, oltre al rientrante Boccasavia, frutto del vivaio e reduce da un ottimo campionato in C-Gold, nella Sansebasket Cremona). Sono stati aggiunti gli esterni USA Drew Crawford, Tre Demps e Wesley Saunders, l’ala grande Peyton Aldridge e – da ultimo – il sud-sudanese con passaporto australiano Mongok Mathiang. A livello dirigenziale, l’inatteso abbandono del g.m. Andrea Conti, approdato a Varese, ha costretto il sodalizio cremonese a ridefinire l’assetto dei quadri: è così stato promosso al ruolo di g.m. Michele Talamazzi, coadiuvato per le operazioni di scouting e mercato da quel Gianmaria Vacirca già uomo di fiducia di Meo Sacchetti. Nel ruolo di team manager è stato scelto Mauro Saja, che ha maturato una significativa esperienza a Capo d’Orlando. Sul versante tecnico, il nuovo responsabile del settore giovanile è stato individuato in Giuseppe Mangone, che tanto bene ha fatto a Reggio Emilia prima e a Casale Monferrato nel biennio scorso.
Il precampionato – La Vanoli Cremona ha giocato molto, presupposto fondamentale per creare da subito la chimica necessaria tra vecchi e nuovi. Con coach Sacchetti in buona parte impegnato con la Nazionale, il grosso degli allenamenti è stato condotto dal fido Flavio Fioretti, ottimamente coadiuvato da Simone Bianchi. Molte le partite ed i tornei vinti dai biancoblu, a partire dallo scrimmage proprio con Italbasket che – al di là del punteggio – ha subito evidenziato la voglia di correre e difendere del quintetto lombardo. Pur prendendo doverosamente con le pinze la valenza dei risultati del basket estivo, si possono già trarre alcune sommarie impressioni: la squadra, tutta, non ha paura di sudare, difendere, sporcando ogni passaggio degli avversari, e di osare in attacco. E’ stata proprio questa forma di aggressività a determinare la maggior parte delle vittorie, anche larghe, contro le squadre affrontate. Va altresì sottolineato che Cremona ha giocato quasi sempre senza il lungo di riferimento in area (Mathiang, giunto tardi e indietro come preparazione), sopperendo con Gazzotti e Ricci in quello spot: dunque, mancano ancora significativi responsi relativi ad un assetto più “naturale” del quintetto, con l’utilizzo appunto di un lungo molto atletico, in grado di catturare parecchi rimbalzi e di appoggiarla a canestro con buona regolarità. Insomma: la Vanoli deve ancora scoprire il suo reale potenziale nel gioco interno.
Il roster – Detto dei cinque riconfermati (è lecito attendersi un maggior minutaggio soprattutto per Portannese), la batteria di esterni vede la sua punta di diamante in Crawford: sulla talentuosa ala piccola, reduce da ottimi campionati in Israele e Germania, la società ha investito parecchio, facendogli firmare un biennale (prima volta nella storia del sodalizio biancoblu). Con Ruzzier che sarà ancora una volta il play in starting five, la guardia tiratrice è stata individuata in Delano Jerome Demps III, per tutti (non solo per il suo amico Drew Crawford) Tre Demps, da due anni in Belgio, con significative esperienze in FIBA Europe Cup. In uscita dalla panchina troviamo il sorprendente Saunders, pescato nel campionato finlandese: sorprendente perché questa guardia venticinquenne con il volto da adolescente, ha dimostrato di poter giocare in almeno tre ruoli. Sa portare palla, ha il tiro tipico della guardia, difende forte e sa attaccare il canestro come ci si aspetta da un’ala piccola, quantomeno. Nel ruolo di ala grande troviamo il rookie Aldridge, forse la scommessa più audace del club: uscito da Davidson College, con un passato di quarterback nella squadra di football dell’High School, questa ala di due metri e qualcosa ha mano educata dalla lunga distanza, tanto cara alla migliore tradizione cestistica americana. Disciplinato e con un’ottima cultura del lavoro, dovrà tuttavia vedersela con dirimpettai dotati di stazza ed esperienza superiori. Va comunque detto che ha terminato il precampionato in crescendo. Il centro è stato individuato in Mathiang, 208 centimetri di muscoli, distribuiti uniformemente in un fisico asciutto ed estremamente atletico. Giunto praticamente al termine della preparazione, ha giocato due partite assieme ai compagni. Sacchetti si è detto soddisfatto della sua energia difensiva, attendendosi però un netto salto di qualità sotto il canestro avversario. Di certo, al lungo di origine africana non manca la voglia di lavorare, né l’entusiasmo di chi da sempre lotta per vivere e migliorare la qualità di vita, propria e dei suoi congiunti. Ha comunque già conquistato i tifosi biancoblu, anche per il suo immancabile sorriso.
Si respira aria di fiducia nella sede di Ca’ de Somenzi, con la piena consapevolezza che, ancora una volta, l’obbiettivo della società sarà la salvezza. Del resto, lo scorso anno il target dichiarato era il medesimo; sappiamo poi come andò a finire… Certo, ad oggi l’unico giocatore-faro appare Travis Diener, mentre lo scorso campionato si poteva contare anche sul cugino Drake e su quel sacripante di Johnson-Odom: per questo tutti i componenti della squadra hanno capito la necessità di sputare sangue sui due lati del campo, senza aspettare che qualcuno dai numeri importanti ci metta una pezza nei momenti difficili. Si parte sabato 6 ottobre, a Trento, là dove osano le aquile, ma anche i falchi sanno cosa c’è da fare.