Un’anima: quella che ritrovi quando le difficoltà sono tante, quella che capisci di avere quando forse hai poco ( o tantissimo a seconda di come la si voglia vedere ) da perdere: l’anima combattiva e mai doma di una Fortitudo che finalmente vince una partita “stile Fortitudo” partendo battuta ma ritrovandosi minuto dopo minuto, vantaggio dopo svantaggio e proprio nel momento più buio, quello in cui senza tante alternative ti ritrovi in balìa dell’avversario ( titolato e lunghissimo nelle rotazioni) che sornione ha giocato per trenta minuti come il gatto con il topo. Un avversario che ha subìto la tua sfuriata, ha atteso, ti ha ripreso e ti ha azzannato. Bene, a questo punto cosa fai? Sei in un angolo, tramortito, forse finito. Invece sono proprio le piccole cose che ti fanno capire lo spirito e non è un caso se è proprio il tuo Capitano, quello finanche bistrattato su alcuni social di sponda opposta, che tirandosi dietro una gamba perchè forse utilizzato anche se di fatto inutilizzabile, trova la tripla che di fatto riapre la partita. E’ l’immagine della Fortitudo di questa serata, che impara dagli errori e fa tesoro di quanto sbaglia. E anche coach Dalmonte elogia i suoi proprio da questo punto di vista: “Ogni singolo giocatore ha dato il meglio. La squadra ha dato il meglio in ogni situazione e i miei giocatori sono stati bravissimi, perchè hanno tutti fatto qualcosa di importante per la squadra. Anche l’errore oggi è stato accettato vivendo la reazione. Sul -8 abbiamo giocato una delle piccole partite: giocare una partita alla pari e in due minuti vedersi dietro 3 possessi. In realtà proprio pr la forza dei ragazzi non ci siamo disuniti e abbiamo giocato i nostri attacchi. Questa è stata una partita che se realizziamo e capiamo che a certe condizioni possiamo essere competitivi questa partita vale doppio”
Venezia è una squadra che pare non tradurre quanto di buono ha nelle proprie individualità: Bramos su tutti, ma anche Daye, Fotu, Stone, Denicolao e Tonut. E ringrazia, Bologna, per quei 18 minuti in cui De Raffaele crede di poter trovare qualcosa da Chappell che viceversa, di fatto, gioca per l’avversario.
La Cronaca
Pronti-via ed è 6-0 esterno con Denicolao sugli scudi. Sembra tutto facile nei primi minuti per Venezia, con la Fortitudo che trova la via del canestro solo dopo 2’15”. Ma è l’inizio di un primo strappo perchè il break si allarga fino a 11-0 sulla tripla di Withers. Fortitudo che trova in Palumbo il protagonista che non ti aspetti: Nel primo quarto il giovane biancoblù rimanendo per tutti i dieci minuti in campo fabbrica 8 punti con il 100% dal campo e 4 rimbalzi. Un plus che De Raffaele non si aspetta e forse non si attende neppure che la sua squadra subisca in nervosismo: gli 8 falli commessi nel primo quarto ( 2 su tiri da oltre l’arco in rapida successione) si traducono in 14 liberi tanti dei quali regalati agli avversari ( tramutati in soli 9 punti complice una serie di errori di Withers). La Fortitudo comunque dimostra di avere qualcosa e quel qualcosa si chiama anche Adrian Banks che per una sera si erge a terminale offensivo con profitto. Il colored cerca insistentemente il canestro subisce molti contatti, magari a volta fa e disfa, ma è per la prima volta volitivo.
Venezia dopo la sfuriata di Denicolao trova poco o niente dai lunghi e niente proprio da Tonut ( molte volte importante terminale offensivo). 25-14 alla prima sirena è il massimo vantaggio di una bella Fortitudo.
La girandola di cambi cui Dalmonte è obbligato ovviamente riduce l’efficacia offensiva della effe che cerca di tenere in difesa, ma fatica in attacco. Mancinelli si trascina per il campo 5 minuti, Sabatini non è adatto alla categoria e Fletcher è un oggetto misterioso totale. Venezia non fa molto, per la verità, ma ricuce e riduce con Daye, Stone e ancora Denicolao. Si nota la lunghezza della panchina dei lagunari ( che alla lunga pagherà) e si notano i problemi che la Fortitudo, dopo il primo quarto scoppiettante, ha nella metà campo offensiva. Bologna produce solo 12 punti nel secondo periodo soprattutto con Adrian Banks che fabbrica forse la miglior mezza partita da quando veste la maglia biancoblù.
Venezia fa solo 2/11 dall’arco e il risultato è non varcare neppure la boa dei 30 punti a metà gara.
Nel secondo tempo la musica cambia, e non di poco. Venezia è molto più concreta soprattutto dall’arco dove con Denicolao e Bramos colpisce con continuità e nel momento in cui la Fortitudo con un ultimo sussulto di orgoglio trova ancora un più 8 ( 39-31 al 22′) ci pensa la terna in grigio a rimettere in carreggiata, se mai ce ne fosse bisogno, gli ospiti. Nel breve volgere di sette minuti due antisportivi molto dubbi e un fallo tecnico aiutano Venezia ( che per inciso non ne avrebbe bisogno a impattare velocemente e altrettanto velocemente a sorpassare. La Fortitudo produce solo 10 punti nel terzo periodo, Banks fiata , Fletcher continua nella sua ingiudicabile partita e il solo Totè prova a mantenere Bologna a contatto. L’interpretazione dell’antisportivo permane cervellotica quando un evidente fallo tattico di Chappell a metà campo viene giudicato “di gara” e Venezia riesce a non pagare mai dazio.
Sulle prime curve del quarto periodo gli ospiti raggiungono il massimo vantaggio su un jump di Daye ( 47-55). Ma è proprio quando Venezia sembra averla in mano che Banks ritrova la luce e complice anche una tripla del Mancio alla Mancio la Fortitudo fa 9-0 e ripassa (56-55) con 6’30 sul cronometro. Cambia l’inerzia e Venezia non si ritrova più. Scorribande di Banks che prende falli e trasforma dalla linea ( saranno 13 i falli subiti alla fine, con 28 punti e 13/16 ai liberi). Venezia rimane attaccata alla partita soprattutto con Bramos che sul +5 avversario ( tripla di Sabatini a 1’30” dalla fine) inventa due siluri dall’arco che riportano Venezia a -1 ( 73-72). Sabatini fa 1/2 dalla linea ( dopo un sanguinoso 0/2) ma Stone, nonostante una dimenticanza difensiva che lo lascia nella prateria per la conclusione che vale la partita, sparacchia la bomba del sorpasso e sul rimbalzo esce ancora Banks che subisce l’ennesimo fanno e mette il punto esclamativo sul matche e sulla sua gara!
Bologna fiata, la classifica inizia ad essere meno paurosa di tre settimane fa: sono ancora due le partite da giocare ( entrambe con avversari che lottano nelle posizioni in cui navigano sia Bologna, sia Venezia) e sognare di poter girare la boa con una classifica che ride non è assolutamente peccato! Venezia si deve fare autocritica: a 7 minuti dalla fine la gara poteva solo perderla ed è riuscita a farlo. Su questo anche coach De Raffaele tante volte osannato è parso piuttosto deficitario.
FORTITUDO BOLOGNA – REYER VENEZIA 76-72 ( 25-14) (37-29) ( 47-53)
Fortitudo Bologna: Banks 28 (6/11, 1/6), Mancinelli 5 ( 1/1, 1/1), Fletcher 4 ( 2/4 0/1), Palumbo 8 (2/3, 1/2), Hunt (0/3), Pavani n.e., Fantinelli 3 (1/3), Cusin n.e., Withers 10 (/1, 1/3), Sabatini 4 (0/2, 1/3). All. Dalmonte
Reyer Venezia: Casarin, Stone 8 (4/4, 0/4), Bramos 17 ( (1/3, 5/8), Tonut 8 (2/6, 1/3), Daye 12 (4/9, 1/3), Denicolao 13 ( 1/2, 3/9), Campogrande, Chappell 2 (1/3, 0/1), D’Ercole n.e., Cerella n.e., Fotu 5 (2/2), Watt 7 (3/7). All. De Raffaele.
Statistiche di squadra: Tiri da 2: Bologna 18/35, Venezia 18/36. Tiri da 3: Bologna 5/16, Venezia 10/28. Liberi: Bologna 25/39, Venezia 6/9. Rimbalzi: Bologna 47 ( 30+17, Palumbo 8), Venezia 41 (27+14, Stone 10). Assist: Bologna 15 ( Fantinelli 7), Venezia 15 ( Daye 4).
Le pagelline:
Fortitudo Bologna: Banks 8, Mancinelli 6,5, Fletcher 5, Palumbo 6,5, Hunt 5, Fantinelli 6,5, Withers 6, Totè 7, Sabatini 6,5. All. Dalmonte 7
Reyer Venezia: Stone 5,5, Bramos 7, Tonut 5, Daye 6,5, Campogrande 4,5, Denicolao 7, Chappell 4, Fotu 5,5, Watt 6. All. De Raffaele 5.
Arbitri: Baldini, Attard e Brindisi 5 ( valutazione a dir poco cervellotica dell’antisportivo)