Match di intensità playoff quello del PalaLeonessa, con due protagoniste del campionato in cerca di riscatto dopo gli scivoloni di Coppa. Ne esce una partita bella, grintosa con continui break e contro break, decisa solo nel finale dalle magie di Teodosic e dalla stanchezza della Germani.Entrambe le compagini escono dunque a testa altissima dal confronto seppur con stati d’animo opposti.
Qui Brescia.
In un PalaLeonessa tutto esaurito va in scena l’anticipo della 6 giornata di campionato e la Germani Brescia ospita i primi della classe, la Segafredo Virtus Bologna, capolista imbattuta e pronta a difendere con i denti la propria posizione. I padroni di casa devono, dal canto loro, riscattarsi da una prestazione incolore in Eurocup e riprendere la corsa vero la qualificazione ai playoff, obiettivo societario dichiarato.
Ne esce una partita intensa, dura, a volte ai limiti della correttezza, dove entrambe le formazioni non si limitano e mettono tutta l’energia in loro possesso. Brescia scappa avanti più volte e altrettante volte si fa raggiungere: attimi di scarsa lucidità della Leonessa o variazioni di intensità dei bolognesi? Entrambe le cose, del resto è un campionato imprevedibile e per questo ancora più avvincente, nulla è scontato fino all’ultimo secondo della gara.
In partite come questa la grande differenza la fanno le difese che compatte impediscono agli attacchi di segnare e ogni tiro non realizzato alla fine pesa, non per nulla la Segafredo la spunta di soli due punti sulla sirena. Per Brescia un grande Abass, realizza 18 punti (4/6 da tre) ed è il migliore tra i suoi; anche Lansdowne (14), Horton (13) e Sacchetti con 10 punti vanno in doppia cifra.
– Sergio Bonzio
Qui Bologna.
La Virtus arrivava a Brescia per un esame di maturità decisamente importante: se la compagine di Djordjevic vantava infatti un percorso netto in campionato, è altrettanto vero che sin qui gli unici ostacoli di livello erano stati rappresentati da Venezia e Varese, affrontate però tra le mura amiche. Giocare quindi contro una squadra solida, ferita e che fa del PalaLeonessa un autentico fattore, doveva essere un banco di prova fondamentale per le velleità bianconere. Magari non sarà stato un 10 e lode ma un 8 pieno i bianconeri lo meritano, se non altro per l’ennesima conferma di grandissima solidità mentale e tecnica.
Una partita intera ad inseguire, senza mai apparentemente riuscire a portare l’inerzia del match dalla propria parte ma un finale magistrale, fatto di difesa asfissiante e di circolazione lucida e chirurgica in avanti. Certo, avere dalla propria parte Milos Teodosic (25) facilita molto il compito, ma l’inversione di tendenza è marcata. Lo scorso anno la Segafredo conduceva anche per lunghi tratti, soffrendo però i rientri avversari e subendo psicologicamente ancor prima che tecnicamente i finali punto a punto. In questa stagione è l’esatto contrario e Bologna si esalta negli ultimi minuti, caratteristica delle squadre solide e con mentalità vincente. Sicuramente gli uomini di coach Djordjevic dovranno crescere ulteriormente su diversi aspetti, attendendo anche maggior continuità da Weems e Gaines, ma sabato Bologna ha mandato un messaggio forte e chiaro a tutto il Campionato.
– Matteo De Luca