Dopo la vittoria sui greci del Paok Salonicco, la Reyer Venezia si ripete anche nella seconda gara del Gruppo B di Champions League superando in casa al Taliercio di Mestre gli israeliani dell’Hapoel Holon per 111-104 dopo una maratona interminabile. È stata una partita piena di emozione giocata da entrambe le squadre con grandissima intensità. Clamorosa la prestazione del play amerciano dell’Hapoel Khalif Wyatt autore di 35 punti in 43 minuti di gioco, con 2/11 da due e 8/16 da tre. Per la Reyer Venezia Austin Daye è il migliore con 30 punti in 42 minuti di gioco con 11/20 dal campo e 11 rimbalzi.
La gara : la squadra di Coach De Raffaele parte con questo starting five : Haynes, Cerella, Stone, Daye e Vidmar.
Coach Shamir risponde con : Wyatt, Walden, Dequan Jones, Cline e Shawn Jones. La Reyer parte meglio, nonostante Stone dopo appena 2 minuti è costretto ad uscire per un problema alla spalla, a metà quarto è avanti 14-7 dopo i due liberi messi a segno da Watt. L’Hapoel in un amen sigla un parziale di 7-0, firmato, Dequan Jones e Wyatt. All’8 minuto Atkins schiaccia a canestro per il 17-19, primo vantaggio per i giallo-blu. Il tempo finisce con la bomba di Bramos, 26-23.
La Reyer è troppo leziosa perde anche alcuni palloni in modo banale e, al minuto 14, Atkins porta avanti Holon sul 30-31. Gli israeliani continuano a mettere punti dalla distanza ( alla fine dell’intervallo lungo saranno 9/18 per un eccellente 50%. Si chiude sul 43-49. Dopo l’intervallo lungo, il solito Wyatt mette una tripla dall’angolo, l’Hapoel arriva al massimo vantaggio di +9. La Reyer con grande pazienza riduce lo svantaggio grazie alla difesa di Bramos e alla presenza di Stone ( rientrato in campo ), 56-56 al 24’ . Gli israeliani allungano ancora grazie all’americano Cline che sigla 4 punti di fila.
Il tempo finisce sul 62-69. Nell’ultima frazione di gioco le due squadre aumentano l’intensità difensiva. Il canestro di Watt porta gli oro-granata a -1 a 6 minuti dal termine ma la tripla frontale dell’esperto Pnini riporta scrive +4 Hapoel. Haynes mette a segno la tripla del pareggio, 79-79 a 3 dal termine. Pnini ha la possibilità di allungare ma sbaglia i liberi.
Al contrario dalla parte opposta Watt sigla 1/2 dalla lunetta. L’ultimo possesso è per Holon ma Atkins sbaglia il tiro dalla media distanza. 82-82. Si va all’overtime, Venezia parte benissimo con Daye e Watt con un parziale di 6-2.
La partita diventa sempre più intesa, il solito Wyatt mette ancora due triple, Cerella ha la possibilità di chiudere il match con due liberi ma li sbaglia entrambi, Walden subisce fallo dallo stesso Cerella a 2’’ dalla fine, la stessa guardia americana dell’ Hapoel, dalla lunetta, è una sentenza e mette i due liberi, 94-94. Nel secondo overtime l’Umana Reyer Venezia parte subito con un break di 5-0. L’Hapoel è carica di falli, Cline, Atkins e Walden sono fuori con 5, poco dopo anche Shawn Jones commette il quinto. Per Holon è il solito Wyatt a tenere la propria squadra, da solo, in partita con 5 punti di fila. Dequan Jones pareggia 101-101, nel finale Haynes e Daye danno la spallata decisiva e affondano definitivamente l’Hapoel Holon. La partita finisce sul 111-104.
Men of the match : Austin Daye è il protagonista della partita, nei momenti decisivi è lui a segnare. Chiude con 30 punti con 11/20 dal campo conditi da 11 rimbalzi in 42 minuti di gioco.
Numbers : Prestazione pazzesca del play-guardia americano Khalif Wyatt classe 1991, autore di 35 punti ( 8/16 dall’arco ), in 43 minuti di gioco. La gara ai rimbalzi vede prevalere la Reyer 49-45 rispetto agli avversari.Parità 21-21 per gli assist. Notevole, per i veneti, i 5 minuti dell’ultimo supplementare dove realizzano 17 punti.
UMANA REYER VENEZIA – HAPOEL HOLON 111-104 (2 DTS) (26-23; 43-49; 82-82; 94-94).
Umana Reyer Venezia : Haynes 17, Stone 3, Bramos 11, Tonut 1, Daye 30, De Nicolao 8, Vidmar 6, Biligha 6, Giuri, Mazzola, Cerella 5, Watt 24. Coach: Walter De Raffaele.
Hapoel Holon : Wyatt 35, Walden 10, Dadon, Atkins 13, Cline 8, Jones D 16, Simhon 4, Pnini 14,
Harrush 3, Huber, Jones S 1. Coach : Dan Sahmir.