Sei sconfitte negli ultimi sette match di EuroLega e la conseguente penultima posizione in classifica hanno indotto la dirigenza della Stella Rossa e coach Saša Obradović a risolvere consensualmente il rapporto siglato nel giugno scorso. L’attuale prima posizione nella classifica dell’ABA League (Adriatic Basketball League), condivisa con il KK Mega Soccerbet, seppur con un turno ancora da disputare rispetto all’altra compagine di Belgrado, costituisce senza dubbio un risultato rilevante, ma la massima competizione europea per club ha un’importanza da non trascurare ed inoltre il blasone è blasone e va tutelato!
La rescissione ha avuto luogo nella serata di giovedì 24 e già in data odierna Dejan Radonjić ha siglato un suo nuovo contratto i cui termini, soprattutto per quanto riguarda la durata non sono ancora stati resi noti dal Klub della Stella. In un breve incontro con la stampa il coach subentrante ha sottolineato la propria soddisfazione per il ritorno nel plurititolato Klub di Belgrado e ha mostrato particolare concretezza dichiarando: “Non c’è tempo per le chiacchiere andiamo subito in palestra per lavorare e allenarci guardando già al prossimo impegno (di domenica 27/12, ndr)”. Dopo aver effettuato insieme al team i doverosi test di rito in funzione Covid-19, ha tenuto il primo allenamento con tutto il roster a disposizione, compreso Landry Nnoko, un “centro” camerunense appena arrivato dall’Alba Berlino, ma con la defezione di Jordan Loyd risultato positivo al Coronavirus.
Il ritorno di Dejan Radonjić è stato salutato positivamente negli ambienti cestistici della capitale serba. Del resto, nella sua prima permanenza per ben quattro stagioni dal 2013 oltre a convincenti prestazioni nelle competizioni europee aveva collezionato tre campionati nella massima Lega serba, tre coppe di Serbia e tre titoli nell’ABA League.
Insomma, per l’incarico di head coach nella Stella Rossa Belgrado (KK Crvena Zvezda) bisognava ricorrere ad una figura rilevante e senza dubbio alcuno è stata individuata. Un candidato poteva anche risultare Želimir “Željko” Obradović, sogno proibito dei Club di tutto il mondo, ma quest’ultimo, soprattutto per i suoi trascorsi quale player e coach dell’eterno rivale KK Partizan, mai e poi mai sarebbe stato accettato dagli “zvezdini”.