I quarti classificati del Power Ranking di Baskettiamo.com, con le più belle scommesse mie e del mio collega Enrico D’alesio.

EASTERN CONFERENCE #4: ORLANDO MAGIC. Una delle squadre più giovani, delle più internazionali e di conseguenza anche una delle più interessanti. Di giovani più che buoni ad Orlando ce n’erano già tanti, ma con l’entrata in roster di qualche buon veterano e l’arrivo del nuovo coach Frank Vogel la squadra si può andare a completare splendidamente. Partendo dal reparto lunghi, il nuovo arrivato è il rinoceronte africano Bismack Biyombo, che tecnicamente è ancora tutto da costruire, ma che comunque può portare fisicità ed essere anche di forte impatto emotivo anche quando più conta. Il congolese dovrà dividere i suoi minuti con Nikola Vucevic che, atteso tra i grandi di questo gioco, dovrà convertire i grandi numeri con le grandi prestazioni nei momenti importanti per raggiungerli. Un altro congolese, di passaporto spagnolo, ha arricchito il front-court dei Magic: Serge Ibaka. Arrivato dalla trade che ha portato Oladipo in Oklahoma, e che ha liberato anche spazio per uno che citeremo tra poco, Ibaka potrà fornire l’esperienza e la malizia necessaria ad alzare l’asticella delle aspettative. Mantenendo il grande impatto difensivo ed avendo affinato parecchio il suo tiro, potrà essere veramente fondamentale per la crescita di questa squadra. Nello stesso spot, ma anche in quello di SF può giocare Aaron Gordon, vincitore più che morale dell’ultimo Slam Dunk Contest e giocatore da noi più volte apprezzato, ovviamente anche lui giovane, migliorabile e promettente. Da numero 3 o da esterno puro giocherà anche uno di cui non si parla mai tanto, e di cui anche per questo ci sentiamo di parlare un gran bene: Evan Fournier. Il francese è alla soglia della maturità e potrebbe essere una delle più belle sorprese della prossima stagione. Mani educatissime e grande freddezza le sue qualità migliori, con la capacità tutta europea di distinguere tra quando bisogna spingere e quando controllare. Fournier è il simbolo perfetto di questa squadra, grande potenziale ed estremo desiderio (forse anche maggiore tra noi che stiamo a guardare) di farlo esplodere. A godere invece della partenza di Oladipo c’è Mario Hezonja, che tanto per cambiare in casa Magic, è un altro che ha tanto da dimostrare. Dimostrare di meritare un posto in questa lega, di poter essere davvero un’eccellenza nella lega dell’eccellenza e non “soltanto” uno splendido giocatore europeo. A far girare questa squadra ci sarà Elfrid Payton, il piccolo Rondo. L’analogia col nuovo play dei Bulls dovrebbe già dire molto, ma Elfridio ha un fisico lievemente più strutturato di RR ed è potenzialmente meno dannoso quando non in serata. Il roster si arricchisce poi di una panchina di tutto rispetto. DJ Augustin può colmare le lacune al tiro di Payton insieme a CJ Watson. I nuovi arrivati Jodie Meeks e Jeff Green possono sempre portare bei punti dalla panchina col già citato rinoceronte. PAYROLL: milioni 105,8$. Decimo in assoluto della lega. Tante scadenze (vedi Ibaka e Green) e tante team option da esercitare o meno l’anno prossimo. Un payroll piuttosto alto benché piuttosto giustificato e che lascia ancora ottimi salvagente dal punto di vista economico. Potrebbero non esserci più solo spiaggia e Disneyland nel Nord della Florida…

WESTERN CONFERENCE #4: UTAH JAZZ. Una delle squadre più migliorate degli ultimi anni, che forse non fosse stata falcidiata dagli infortuni avrebbe potuto puntare più in alto già da prima. La maledizione degli infortuni comunque non sembra aver ancora abbandonato i mormoni, avevamo già parlato dell’infortunio Hayward che lo terrà fuori per i primi due mesi di questa stagione, ma i Jazz faranno anche i conti con l’infortunio di Burks che al momento le testate americane danno “out indefinitely”. Anche a Salt Lake City ci sono stati arrivi eccellenti. Da Miami arriva per rilanciarsi Joe Johnson, realizzatore e “ventellista” di professione potrebbe essere l’arma in più che mancava tra i Jazz. Da San Antonio arriva Boris Diaw, che coperto dall’imponente ombra di Derrick Favors ricoprirà più o meno lo stesso ruolo di rincalzo che occupava a San Antonio: minuti razionati ma illuminanti. L’altro nuovo arrivo, George Hill, giocherà nello spot di PG e farà da balia al giovane Exum. Hill è un play più che discreto, in grado di prendere tiri pesanti ed un altro che ne ha viste parecchie, che in una squadra così giovane fa sempre comodo. Favors assieme ad Hayward (quando tornerà) dovrà essere l’ago della bilancia. I paragoni sono sempre scomodi, ma la somiglianza, se non altro per il sorprendente miglioramento, con Paul Millsap appare evidente. Derrick ha forse meno tiro del boss di Atlanta, ma è più dotato fisicamente ed ha più tempo di Paul per perfezionarsi ancora. Ad accompagnarlo tra i lunghi ci sarà ancora Rudy Gobert, uno con motore e scocca da Hammer Truck ed istinti da berlina tedesca, che dovrà riuscire a dominare per davvero in vernice, come ci si aspetterebbe da uno così. Un altro dei potenziali most-improved è Rodney Hood, che era già stato tra i Rising Stars, ma che nell’ultima stagione ha messo insieme parecchie cose più che egregie, candidandosi a diventare uno scorer d’impatto per i suoi. Dal pino Shelvin Mack, che non ha mai tradito nemmeno in Georgia, uscirà insieme a Diaw, Exum, Ingles e uno dei già menzionati componendo una panchina di tutto rispetto. PAYROLL: milioni 80,3$. Il ventisettesimo della lega. Le nostre previsioni potrebbe anche essere generosa, ma le potenzialità per non disattenderle ci sono tutte. Se hai questo potenziale e spendi ancora praticamente meno di tutti significa che stai lavorando molto più che bene. Anche qui ci sono tante scadenze, con Hayward che avrebbe da esercitare una player option, e che visti i tempi potrebbe tranquillamente decidere di uscire dal contratto e sondare il terreno, anche se in Utah su di lui si è puntato moltissimo e ci sarebbero tutti i soldi del mondo per accontentarlo.