Iniziamo questo resoconto con il record di sempre per la Eastern Conference.

Mai era capitato che alla data del 13 Gennaio la Eastern avesse 10 squadre almeno a 50% di record. Ovviamente, record dilapidato immediatamente per le sconfitta dei Knicks. In ogni caso, Cavs a parte, la PO Picture dell’Est è davvero emozionante: dalla seconda posizione (TOR) alla decima (NYK) intercorrono solo 5 gare di distacco. Limitatamente alla ottava posizione, simile incertezza regna anche ad Ovest, dove per l’ultimo seggiolino dei PO lottano 4 squadre racchiuse in 2 gare e mezzo di differenza: Utah-Portland-Sacramento-Denver.

TIME WARNER CABLE ARENA, CHARLOTTE. ATLANTA HAWKS 84 – CHARLOTTE HORNETS 107
La W alla fine arriva contro gli Hawks, ma dire che gli Hornets abbian ritrovato la via interrotta a metà dicembre sarebbe inesatto. Che ne dite di una squadra che parte 19-2 e riesce a terminare il primo quarto 20-19? Almeno uno strappo a quarto hanno dovuto dare gli Hornets per riuscire a trovare quello buono tra fine terzo e inizio quarto periodo. Pe Atlanta segnano tutti, ma solo Millsap in doppia cifra (20-5-2) in una nottataccia da 37% globale al tiro. Ovvio MVP per Kemba Walker (23-3-5 con 9/13) che mette sempre la zampa in ogni destino di Charlotte, qualunque ne sia l’esito, fatale o benigno. Non dimentichiamo però la prestazione (e la stagione) di Cody Zeller, una quarta scelta usurpata che sta finalmente rendendo: 19+10 con 3 stoppate tonite.

VERIZON CENTER, WASHINGTON DC. MILWAUKEE BUCKS 101 – WASHINGTON WIZARDS 106
Stagione durissima per i Bucks, pronosticati per consolidare e migliorare le prestazioni dello scorso anno, e invece autori di una temporada finora mai troppo lontana dal 40% di record. Sono giovani, e le oscillazioni sono parte del processo, ma qualche volta qualche giocatore si lascia a gare che fanno dubitare di alcune scelte. Ci riferiamo a Monroe, davvero troppo morbido in troppe occasioni, a Middleton, che da solo ne vince tante, ma forse non ha le spalle necessarie per essere il go-to-guy di una squadra che voglia essere terza o quarta di Conference, o ancora a MCW, voluto da Kidd che lo ha ottenuto sacrificando Brendon Knight (13’ della Eastern all’ultimo ASG, tanto per ricordarne il livello): MCW da mesi compie un passo avanti e due indietro, o viceversa, e stanotte si è girato nella direzione sbagliata: difficile progredire costantemente quando la tua pg, potenzialmente grandissimo giocatore da tripla-doppia costante, si comporta così. Washington festeggia moltiplicato 4. Terza W in fila, PO a una partita e mezzo di distacco, sette uomini in doppia cifra e uno di questi è stato BB, al ritorno dall’infortunio. Beal ha scritto 11-3-3 in 23’ di nessuna remora. Wall 19-5-8 (ma anche 6 perse, ma per lui vale il teorema-Harden: gli tocca fare tutto o quasi): a volte quando si butta in mezzzo alle difesa sembra un fullback che cerca il buco nella linea difensiva, solo che lui gioca senza offensive linemen….

BARCLAYS CENTER, BROOKLYN-NY. NY KNICKS 104 – BROOKLYN NETS 110
Melo-less vinci una volta (a Boston, e solo per metà gara), ma non due. I NY Knicks perdono il derby di BigApple contro i Nets, anche se Derrick Williams ha provato a fare le veci di Carmelo stabilendo il suo career-high con 31 aggiungendoci 7 rimbalzi. Ma 0 assists, perchè Carmelo, anche se non è noto come passatore, qualche pizza la consegna, e in ogni caso crea spazio per le mangiate dei compagni con il solo essere in campo. Aggiungete che a BKN giocavano due ex. Larkin partita dell’ex piena (15-2-5 in 25 minuti) e Bargnani in doppia cifra per minuti (almeno si è mosso, niente cyclette prima di nanna al ritorno a casa..). Gemello Brook come quasi sempre il meglio Nets (20-8-5), tallonato da Thad Young a 19-11-3 con tre rubate.

TD GARDEN, BOSTON. INDIANA PACERS 94 – BOSTON CELTICS 103
Altra squadra per nulla in salute, i Boston Celtics. Venivano da 1 W nelle ultime 7, e sono molto più insicuri in casa che fuori, oltre ad avere, per la prima volta nei quasi tre anni di gestione Stevens, qualche problemuccio di convivenza nel locker. I più imbizzarriti paiono essere i Gemelli-Cresta Sullinger e Smart. Dopo un parziale di 12-2 Indiana al pronti-via, Boston conduce quasi sempre, tra 11 e 2 pti. Fino a farsi beccare e sorpassare nella seconda metà dell’ultimo quarto. Scena già vista parecchie volte al TD Garden, tutti pronti al peggio. Ma da un TO, i Celtics escono con 5 consecutivi di IT, e con 3, e poi 4, rubate quasi identiche che ricaveranno a questa gara un piccolo posto nella saga celtica. Crowder il migliore: oltre ai numeri (25 con 11/15) , ha tolto dal campo Paul George (23 ma con 20 tiri) per tutto il primo tempo e negli ultimi 5 minuti, nei quali Indiana ha segnato 4 pti in tutto. Non lasciamo senza menzione IT (28 con 9/18) e Amir Johnson (14-18-6). Vi avevamo detto in un recente recap che il peggior difetto dei Pacers in una sconfitta era riassumibile in “troppo Monta, troppo poco PG”: si sono ripetuti. Menzione per un “eroico” 0/9 di CJ Miles nelle triple: forse dovuto al classico bacio della morte (“uno dei più affidabili tiratori da 3 della NBA”) di coach Hubie Brown seduto in postazione di commento.

TOYOTA CENTER, HOUSTON. MINNESOTA T’WOLVES 104 – HOUSTON ROCKETS 107
Con fatica, ma Houston va. A spese dei non certo irresistibili T’Wolves, ma l’importante per i Rockets, dopo tutte le traversie passate, è mettere numeri nella casella delle W, senza curarsi troppo del come. Stanotte un aiutino dagli arbitri che hanno annullato al tripla del pareggio di Kevin Martin a 103 per un fallo in attacco inesistente di Rubio. Harden sorpassa i 10000 pti in carriera ed è miglior scorer e cameriere, lasciando per una notte il ruolo di secondo rimbalzista. Rubio 12 assists, Wiggins 28 pti, Towns 12+16…i mattoni a Minnie ci sono, ci vorrebbe qualcuno che capace di tirare su il muro.

CHESAPEAKE ENERGY ARENA, OKC. DALLAS MAVS 89 – OKC THUNDER 108
RW and his brain…..una storia d’amore con tanti alti e bassi. Stanotte litiga 2 volte con Barea, portoricano, terra di pugili prima che di cestisti, per lo stesso tipo di fallo. La prima volta si prende tecnico ma ottiene l’espulsione di Villanueva che lo afferra alla gola, la seconda volta si fa cacciare e basta. Ci pensa Durant (29-10-4), ma per dire quanta voglia ne aveva Dallas basti osservare che coach Carlisle aveva tenuto tutto il quintetto base a riposo: davvero assurdo farsi cacciare, e prendersi multa e quasi sicuramente un paio di turni di stop in una notte del genere.

PEPSI ARENA, DENVER. GS WARRIORS 110 – DENVER NUGGETS 112
I GS Warriors sono lanciati alla ricerca del record di finire la stagione con le L in single digit. Con questa sconfitta a Denver (privi di Dray-G) hanno lo stesso record che, su 39 partite, avevano i Bulls della Jordan-Era che chiusero l’annata con 72-10. A metà terzo quarto Warriors sopra di 2. Alla fine sotto di 7. A metà quarto periodo sotto di 9, ma Steph (38-5-9), e poi Klay (17-4-3), fanno venire sempre i sudori freddi ai Nuggets, rifiutandosi di lasciar loro la gara. Alla fine i Nuggets strappano la W, ma che fatica. Sul’azione decisiva prima il Gallo fa una boiata in attacco, poi rimedia rubando palla a Steph in palleggio…avete idea, ne sono certo, di quante volte nella vita una rubata dal palleggio sia stata subita dal figlio di Dell. Avesse fatto anche solo quello in tutta la gara, MVP a Danilo, che per stare tranquillo aveva già depositato 28-5-2.

MODA CENTER, PORTLAND. UTAH JAZZ 85 – PORTLAND TRAILBLAZERS 99
Lillard 21-7-10 in 29 minuti.
Gordon Hayward 19-6-9.

ARCO SLEEPTRAIN ARENA, SACRAMENTO. NO PELICANS 109 – SACRAMENTO KINGS 97
Brutto ko casalingo dei Kings che partono dal materasso e sono -23 dopo 3 quarti. Inutile la rimontina del quarto periodo, inutili i 32+12 di DMC e i 17-5-10 di RR. Il ritorno di Davis porta 23+11 ai Pellicani.

STAPLES CENTER, LA. MIAMI HEAT 90 – LA CLIPPERS 104
Clippertown procede nella sua striscia vincente. In una notte in cui nessuno dei Velieri ha varcato al soglia dei 30 minuti in campo pasteggia il centro bianco Cole Aldrich (19-7-3) e riemette qualche vagito Josh Smith (3 rubate, 9 pti, ma con 11 tiri).