Della Grande Sfida del West potete leggere nel capitolo a parte che le abbiamo dedicato (https://18.159.111.189.xip.io/archives/12614/26116-nba-report-batoste-e-mind-games-tra-pop-e-kerr/), ora è il momento delle altre gare del Lunedì,e poi del recap di stanotte. Roba golosa.

L’altra grande partita è stata quella della Arco Arena, in cui si sfidavano Hornets a Kings. A confronto i due giocatori più caldi del momento: Boogie Cousins e Cardiac Kemba. L’hanno vinta gli Hornets, non prima che dopo i 48 di sabato, DMC ne infilasse 56, nuovo high, e non prima che le squadre rimanessero contagiate dal virus dei supplementari che colpisce la NBA in questo inverno: 2 OT nella capitale della California, e gara risolta in pratica da una chiamata arbitrale folle per il sesto fallo in attacco di Cousins, che toglieva 2pti ai Kings e il giocatore dal campo. 129-128 il finale, 56-12-4 con 21/30 per Boogie (ne parliamo anche nel Top&Flop), 7-10-20 per RR e purtroppo polveri bagnatissime ancora per il Beli (4 con 2/7); l’eroe di Charlotte non Kemba ma Troy Daniels, terzo anno, undrafted da Virginia Commonwealth U., che a Novembre giocava di media 3 minuti, a Dicembre 6 e a Gennaio ne gioca 17 : 8/11 nelle triple compresa l’ultima per il sorpasso e la W..lo teniamo d’occhio, ok? Anticipandovi una delle gare di stanotte, diremo che i Kings, stancucci, hanno perso uno scontro diretto contro Portland al Moda Center, finendo sotto di 23 e sancendo la prima battuta d’arresto nel gennaio da Supereroe di DMC, una nottata davvero storta ufficializzata anche da un attimo di spavento per una fortuita fortissima capocciata tra lui e RR, con il centro che rimaneva per parecchio a terra stordito. Poche ore prima, i Celtics continuavano a vincere contro i Wizards, i Magic a perdere (a Memphis, altro OT, Jeff Green 30+8 e 39 candeline per Vincredible Carter), ma le cose per la Florida miglioravano grazie a Miami corsara allo United Center contro i Bulls, con 28 di Wade, e nonostante i 19+17 di Pau, contando anche un leggero infortunio che chiamava D-Rose fuori dalla gara ad inizio secondo periodo. Il Gallo non aveva una gran notte nella sconfitta di Denver contro gli Hawks: 15 ma 3/10 per Danilo, e il serbo del Colorado, Jokic, continuava nella bella progressione mettendo a referto 15+10, ricordando che nello spot di 5 non sono tantissimi al momento i 20enni capaci di fare cose del genere. Per chiudere, inutile negare che l’altra gara attesa fosse la seconda di coach Lue in panchina: arrivava la rpima W, ma una prova cosìcosì vs i derelitti T’Wolves, lasciando che nel quarto periodo Minnesota recuperasse due volte fino a -3 dopo che i Cavs avevano raggiunto al minuto 37 un massimo vantaggio di 12. Decisamente non la aprttia dell’ex per Kevin Love (11+6 con 11 tiri, e voci di trade che si alzano di minuto in minuto), ma partitona di TTT (19+12, se coinvolto, in effetti, the guy can score); per Minnie 26+11, e 12/16 per Towns.

Le gare di stanotte hanno risvolti extra-cestistici che coinvolgono, in maniera differente, le due formazioni di Los Angeles, per cui iniziamo il recap da loro.
STAPLES CENTER, LOS ANGELES. DALLAS MAVS 92 – LA LAKERS 90
In serata Kobe-less, i Lakers vanno davvero vicini alla W contro una versione modesta dei Mavs. La scena, però, è sempre e comunque di Kobe, che la domina consapevole di avere ogni diottria, anche la più compromessa, puntata su di lui. Ad inizio partita, in borghese, sfratta con il cenno di un dito Nance jr dalla panchina per potersi sedere lui; sul game-winner di Nowitzky (13+6, brutta serata, ma la zampata resta marchio di fabbrica), col tedesco che termina il suo fade-away quasi addosso a Bryant, Kobe pacchetta il tedesco sul didietro, complimentandosi “bravo Dirk, mannaggia a te”, e poi sull’immediato TO chiamato da Scott, si rivolge a Julius Randle (che difendeva su Dirk) e gli dice “hai visto come si fa?”. Enorme, Kobe, ma dire che lo assumerei al Telefono Amico….ehm, no. A proposito di Randle: migliore dei Lakers con 16+11, autore non proprio designato della tripla della speranza a fil di ultima sirena. Per uno scampolo di attualità italica, diciamo che nei Texani evoluisce con sempre maggior efficacia (9+4 con 4/5) Salah Mejri: l’ex Real sarà avversario di Azzurra al Preolimpico di Torino nella Tunisia. Sarà al Preolimpico di Belgrado, invece, il migliore dei Mavs stanotte: JJ Barea (18-4-4) cercherà di aiutare Portorico a qualificarsi.

BANKERS LIFE FIELDHOUSE, INDIANAPOLIS. LA CLIPPERS 91 – INDIANA PACERS 89
Prima la partita. Sul filo di lana la vincono i Clippers perchè nel finale The Revenant (31-11-3) si trova per tre volte a difendere su CP3 (26-6-7) che per tre volte si mette in proprio e lo batte (2 triple nella sequenza). Tutto qui, perchè nel corso della gara le squadre si erano equivalse, con leggera ma costante inerzia pro-Velieri. Ed ora, bambini prendetevi per mano perchè andiamo in gita a Clippertown, frazione di Paperopoli, quartiere di Paperino. Sono quarti nella Western Conference, in periodo positivo (7-3) pur senza aver avuto da quasi un mese Blake Griffin (11-3 senza lui); sono distanti 4 partite dal terzo posto e 3+mezza dal quinto, quindi in una situazione di relativa tranquillità; sono quasi giunti alla fine dell’attesa e Blake Griffin sta per tornare in campo, day-to-day la dicitura nella Injured List; invece….CUCU’ CLIPPERTOWN! Blake tornerà a Marzo. Altro infortunio?…Ginocchio, caviglia, muscoli? No, mano. E non proprio un infortunio. Se la è rotta in una rissa, in un ristorante di Toronto dopo la sconfitta contro i Raptors. Se la è rotta cercando di menare…uno di una gang, un fan irrispettoso, uno scippatore di vecchiette? No, un membro dello staff dei Clippers, responsabile logistico. Uno che gli stava sulle scatole da sempre? No, un suo compagnone. Se la è rotta perchè ha centrato troppo forte la faccia del tizio? No, perchè il tizio si è scansato e Blake ha colpito la superficie dura alle spalle del bersaglio. Steve Ballmer, il proprietario dei Clippers, è troppo ricco per poter indurre a pietà, ma Doc…il povero coach Rivers…ve la immaginate la faccia di Doc? Dai. Non si può. Fuggite da Clippertown voi che potete! E non è semplice, evidentemente circolano soldi, c’è il sole, belle ragazze: DAJ ci aveva provato questa estate, ma il Texas era troppo vicino, ed è stato risucchiato. La prima prognosi dice che Blake sarà out per 4-6 settimane: Doc dice che gli sembrano poche, un guru della medicina dice che la durata media delle assenze nella NBA per infortuni simili ammonta a 17 partite, in linea dunque con la prognosi. Ma il guru non abita a Clippertown, Doc sì, quindi…Nel frattempo Blake dice, dichiarazione ufficiale: “Una cosa tra amici che è degenerata. Mi scuso. Sto lavorando con la franchigia per sistemare la situazione”. Sì, perchè pioveranno multe, e anche la Associazione sarà coinvolta, come da comunicato unificato di Ballmer e Doc (povero Doc..): “This conduct has no place in our organization and this incident does not represent who we are as a team. We are conducting a full investigation with assistance from the NBA. At the conclusion of the investigation, appropriate action will be taken.” Voleranno dollari, e forse anche giocatori, magari a fine anno. Se ascoltate bene, sentirete un rumore di mani che si fregano: sono quelle di Danny Ainge, GM dei Celtics, numero 1 della NBA nell’approfittare delle situazioni interne delle altre franchigie. La gita nell’ennesimo accadimento allucinante di Clipertown si è conclusa, proseguiamo velocemente nel recap della notte.
Philadelphia in casa batte Phoenix (Ish Smith 20-5-9), e ora ha record di 4-6 nelle ultime dieci, il che sentenzia che in questo frangente sono ben 8 (Suns inclusi) le squadre peggiori di loro nella NBA. Toronto invece è insieme a Spurs e Warriors la migliore della NBA: con la W sui Wizards arriva a 9 successi in fila (29-4-4 del Subcomandante); gli Heat con qualche fatica battono i Nets, e i Magic continuano a crollare: perdono vs Milwaukee (ritono di Kidd in panchina dopo l’operazione e 25-9-2 del Grande Grosso Pterodattilo Greco) e sono ora 4 partite sotto al 50%. Più spazio dedichiamo alla gara dei Knicks.
MADISON SQUARE GARDEN, NEW YORK. OKC THUNDER 128 – NY KNICKS 122 (OT)
Gara preceduta dall’investitura ufficiale data a Porzingis da Durant: KD dice che il Lettone è un giocatore incredibilmente talentuoso e tecnico, e lo dota di soprannome, dicendo di ritenerlo talmente unico nel panorama NBA da considerarlo una specie di Unicorno. Voilà Kristaps: sei The Unicorn. Per le stats: un mese addietro vi avevamo detto come le medie di Porzingis combinate (14+8 con 2 stoppate) fossero qualcosa di mai visto da parte di nessun giocatore NBA: lui prosegue e conferma, e noi ripetiamo che si tratta di “nessun giocatore nella storia NBA”, non “nessun rookie”. Nella gara contro OKC i Knicks non potevano disporre di Melo, ma han venduto cara la pelle per 53 minuti. Son stati necessari ai Thunder: 44-14-5 di KD + 30-8-10 di RW + un miracoloso 6/10 con 2 sole perse in 43 minuti di Grandine sulle Vigne Waiters per aver ragione dei ragazzi di D-Fish. Nei Knicks 15-5-2 con 2 stoppate per l’Unicorno, ma il migliore è stato il nostro amato Langston Galloway: 21-5-4 con 4/6 nelle triple. Senza dimenticare il 19+10 di Derrick Williams; gara steccata nel ruolo di prima punta, invece, per Arron Afflalo: 17, ma con 21 tiri.