Ben poco da salvare nella prestazione della Fortitudo in questa 22 esima giornata ( la terza di ritorno) se non il risultato e il 3 su 3 con cui Bologna ha approcciato la seconda parte di stagione regolare. Risultato che porta il record di Caja a 10-2 ( sconfitte solo, appunto a Piacenza e a Pesaro) e una classifica che comunque sorride alla Fortitudo. Queste sono probabilmente le uniche note positive di una partita che per il resto possiamo tranquillamente dimenticare. Serata invece che rimarrà nei cuori degli anche oggi oltre 5.400 fortitudini dopo il toccante ritiro della maglia di una leggenda, quel Ruben Douglas che portò il secondo scudetto in biancoblù in quella splendida stagione 2004-2005: “un istante, una leggenda” recita lo striscione della Fossa dei Leoni a corredo di una enorme canotta con il nome del compianto Douglas. E se fino a ieri vi era solo la “curva Schull” da domani la vecchia Calori, sarà la “Douglas” per via del nome che campeggia sotto le volte del Paladozza. Tutto molto toccante, niente da dire.

Tornando alla gara due atteggiamenti diversi quelli dei coach a fine gara: mentre Manzo parla di una gara “gagliarda” e rivendica la “vivacità” dei suoi ( abbiamo giocato con cuore e intensità ) e la possibilità di giocarsela con tutti, Caja è una autentica furia: soddisfazione zero, mentalità e approccio sbagliati in una gara dove il coach pavese non trova niente da salvare e che anzi, preoccupa per il futuro ( se non facciamo il salto di mentalità andiamo poco in là – con questo atteggiamento vinci solo contro Piacenza, con tutto il rispetto). Sbuffa se gli si chiede di Thomas (era nei dieci, ma non doveva neppure mettere piede in campo visto che ha fatto mezzo allenamento) e addita la squadra di superficialità assoluta fino dalla seduta di tiro del pre partita.

Serve ritrovare la cattiveria agonistica vista contro Udine, ma anche la determinazione della partita casalinga contro Cremona e della trasferta in quel di Orzinuovi, anche perché il calendario pone ora due partite che possono davvero essere un crocevia importante per capire il cammino di questa Fortitudo e dove potrà arrivare: la trasferta di domenica prossima a Verona e l’impegno casalingo con Cantuù in infrasettimanale.

La cronaca

E’ una partita sonnolenta sin da subito. Che Piacenza meriti, purtroppo, la posizione di fanalino di coda lo si capisce fin dalle prime battute. Marks è un fantasma che gira per il campo e Gilmore è tutt’altro che in grado di spostare in qualche modo. La squadra si regge su Serpilli, Bartoli e sulle “speranze” di Filoni ( tre ragazzi che alla fine giocheranno 37, 35 e 32 minuti). Un po’ pochino per sperare di competere. Dopo l’effimero vantaggio esterno sul 5-8 al minuto 4 la Fortitudo prende le redini della gara giocando comunque un basket per nulla convincente ( troppe palle perse fin da subito) ma “bastevole” per mettersi a condurre ( 13-8 sul controparziale, 21-13 in chiusura di quarto). Un paio di cesti di Mian ( ma in mezzo a molti errori) un discreto Bolpin bastano per dare 3 possessi di vantaggio. L’inizio del secondo periodo è forse il momento migliore della effe. Tripla di Panni e cesto di Vencato per il +13 a doppiare l’avversario, ma poi in mezzo ad una selva di errori Piacenza torna a -7 ( 29-22). Di fatto di lì in avanti ( e siamo al minuto 15) la partita è un refrain pressocché identico con la effe che magari allunga un po’ superando varie volte i dieci di margine (42-29 in chiusura di quarto) ma con gli ospiti che complici le disattenzioni e le scarse percentuali dal campo, trovano il modo di tornare a “distanza accettabile” anche se a dire il vero Piacenza non dà mai l’impressione di potersi giocare la partita. Fortitudo fino a +17 (56-39 su quattro punti filati di Cusin) ma Fortitudo che permette a Piacenza di ritornare a -9 ( 62-53 minuto 35) per poi chiudere su un +10 che fa, come detto, infuriare l’Artiglio per nulla soddisfatto di una gara sottotono comunque vincente. Il 38 dal campo della Fortitudo è un brutto dato ( soprattutto se visto tra le mura amiche) così come le 18 perse ed i soli 14 assist ( gioco stagnante e tanti tiri allo scadere dei 24 a volte anche con perse a causa dei 24). Discreto il dato dei rimbalzi (45-32 il computo finale) ma all’interno di una prestazione per larghi tratti confusionaria e per nulla convincente. Sperando che sia solo un “passaggio a vuoto” all’interno di un percorso che non ammette passi falsi ( per come si era messa la situazione prima del ritorno di Caja quello che la Fortitudo deve fare è un campionato pressocché perfetto e il passo falso all’andata Piacenza è un bonus speso) attendiamo le prossime due per capire se quello di stasera è solo un raffreddore o qualcosa di preoccupante.

Pagelline:

Fortitudo: Thomas s.v.: Due minuti, 0/2 ingiudicabile. Vencato 6: alla fine il suo lo fa, magari non lo vedi ma tiene il campo in maniera più che dignitosa. Aradori 6: Di stima, sbaglia conclusioni sue, 12 punti si ma con un allarmante 4/12. Battistini 5: Prende 6 rimbalzi, per il resto non lo vedi. Bolpin 7: Il migliore di serata, o quantomeno il giocatore che è riuscito a rimanere con la testa nella partita. Non a caso 24 di valutazione. Panni 5: Sparacchia. Dopo diverse buone prove una “pausa di riflessione”. Cusin 6: Più di questo non gli puoi chiedere al vecchio Cuso. Mian 5.5: Tira tutto ciò che passa dalle sue parti, anche se il tiro non è la scelta migliore. Va in doppia cifra a con 3/11. Fantinelli 6: Gara sostanzialmente anonima. Glielo possiamo permettere visti i fuochi di artificio delle ultime uscite ( “solo” si fa per dire 5 rimbalzi e 5 assist). Freeman 6: Sufficiente, il suo lo fa. Troppo falloso, molte volte anche un po’ in ritardo. Caja 6: Vince e va bene, ma stavolta anche le sue strigliate lasciano la squadra nel torpore.

Piacenza: Gilmore 5: Sarà anche nuovo, ma al momento serve a poco. Suljanovic s.v.. Tre minuti, ingiudicabile. D’Almeida 4,5: Se Gilmore porterà minuti ad Almeida e Almeida è questo non c’è da stare allegri. Metà gara di niente. Marks 4: -4 di valutazione dice tutto. 2/11 dal campo e una presenza al limite del dannoso. Bonacini 5,5: Fa numeri praticamente a babbo morto. Serpilli 7: Il migliore, per distacco, poi alla fine non ne ha più per tenere in piedi la baracca quasi da solo. Con lui in campo la squadra la pareggia ( plus minus 0) Bartoli 6,5: Il suo lo fa e se tutti facessero il loro, magari Piacenza non sarebbe ultima per distacco. Filoni 5,5: Mezzi atletici da vendere, lo ricordi per due schiacciate con rotazione sul ferro. Il resto per le statistiche. Manzo 4: La bella partita dei suoi, l’intensità della Fortitudo la ha vista solo lui. Oggi poteva vincerla, se non la vedi nemmeno con una effe così stai bene dove stai.

Arbitri: Ferretti, Pecorella e Barbieri 5.5: in una partita tutto sommato semplice le competenze saltano che è un piacere. D’altra parte il più delle volte l’arbitro vicino non vede cose che anche dall’ultima fila della tribuna Azzarita si vedono.

FORTITUDO BOLOGNA – ASSIGECO PIACENZA        72-62    (21-13)  (42-29) (58-47)

Fortitudo Bologna: Thomas (0/2), Ferrucci n.e., Vencato 7 (2/2, 0/2), Aradori 12 (2/5, 2/7), Battistini (0/3, 0/1), Bolpin 14 ( 2/2, 3/5), Panni 3 (1/5 da 3), Cusin 4 ( 2/3), Mian 10 ( 1/3, 2/8), Fantinelli 9 ( 3/6, 0/2), Freeman 13 ( 5/8, 0/1). All. Caja

Assigeco Piacenza: Gilmore 5 ( 2/5, 0/3), Gajic ne, Suljanovic, D’Almeida 1 ( 0/3), Ciocca ne, Querci ne, Marks 8 (2/9, 0/2), Fiorillo ne, Bonacini 6 (3/5, 0/3), Seripilli 19 (3/3, 3/8), Bartoli 14 ( 3/4, 2/3), Filoni 9 (4/4, 0/3). All. Manzo

Statistiche di squadra: T2. Bo 17/33, Pc 17/33. Tiri da 3: Bo 8/32, Pc 5/22. Liberi: Bo 14/17, Pc 13/20. Rimb. Bo 45 ( 36+9, Freeman 13), Pc 32 ( 30+2, Serpilli 10). Assist: Bo 18 ( Bolpin 6), Pc 13 ( Bartoli 7).

Arbitri: Ferretti, Pecorella, Barbieri

Spettatori: 5.448