12 gare nella notte NBA. Cavs e Knicks hanno perso entrambe di 15. Per il resto…

Le altre 10 gare si sono chiuse con un distacco globale tra perdenti e vincitori di 33 punti, media 3,3 a partita. Parlavamo ieri dell’equilibrio della NBA.

WELLS FARGO CENTER, PHILADELPHIA. DENVER NUGGETS 108 – PHILADELPHIA 76ERS 105.
Sixers sopra di 5 a meno di 3 minuti dalla fine, ma non è bastato. La tripla finale che inchioda la cassa è del Gallo (24+7). Lacrime colte sulla panchina di Phila da parte di TJ McConnell, miglior scoperta dell’anno per i Sixers (10-8-6 con 3 rec per la pg che della Pennsylvania, in quel di Pittsburgh, è nativo). Fuori Okafor per la punizione di due gare a causa di comportamenti più consoni a un ragazzo delle gang che a un atleta pro.

AIR CANADA CENTER, TORONTO. GOLDEN STATE WARRIORS 112 – TORONTO RAPTORS 109
Nella notte dell’anniversario numero due della scomparsa di Nelson Mandela, Masai Ujiri, il GM dei Raptors nativo nigeriano, ha ospitato nell’Arena di Toronto un’iniziativa della propria organizzazione no-profit “Giants of Africa” in memoria di colui che anche noi, con assoluta timidezza, chiameremo Madiba. Magliette speciali indossate dai giocatori durante il warm-up, conferenze, mostra fotografica e apparizione di stelle del basket del passato come Bob Lanier (record dei suoi tempi per numero di scarpa: 58), ma anche di altri ambiti e sport, come Didier Drogba (il centravanti ivoriano ex Chelsea che a Toronto ora gioca nella MLS). GS che vince, prima facile poi dovendo sudare, e con 21-0 diventa la squadra detentrice della miglior partenza stagionale della storia di tutti gli sport pro USA. I precedenti detentori sarebbero stati i St. Louis Maroons, squadra di baseball di una lega addirittura precedente alla MLB. Inoltre, contando la stagione scorsa, GS è a 25 W in RS consecutive, seconda solo ai Lakers del ’71-’72, saldi per il momento a quota 33. La partita è stata vinta dagli Warriors senza Bogut e Barnes: l’Australiano tornerà subito, mentre per il rampollo di UNC si dovrà attendere il 16 Dicembre…stava giocando troppo bene e gli Dei del Basket, invidiosi, lo han colpito alla caviglia. Steph ha messo 9 triple per 44 pti totali. Stavo dando un’occhiata a questo giocatore ormai fuori da ogni definizione, e mi sono accorto che non solo segna 32 a gara, non solo serve 6 pizze ai compagni, ma prende, con quel fisico non certo da superuomo, 5, ripeto 5, rimbalzi a partita. 3 pti di distacco tra le squadre, 3 pti tra le due figure dominanti della gara: il Subcomandante Lowry ha scritto 41, e ha perso il duello e la partita solo perchè di là non c’era un uomo, ma qualcosa di diverso.

AA ARENA, MIAMI. CLEVELAND CAVS 84 – MIAMI HEAT 99
Ogni ritorno di LBJ a Miami ha sempre un sapore un po’ diver…no, un attimo Cleveland è LeBron-less, e si vede. Siccome il talnto e latecnica contano, ma lo sport è fatto anche di anima, il migliore dell’orfanotrofio Cavs è stato Matty Dellavedova, mentre Love è parso imbarazzante (22 min, 2/11, 5+8). Per Miami occasione di brillare per tutti, in particolare Goran Dragic (17 con 8 ass) e Tyler Johnson (19-5-2). Il discorso dei riposi e dei minuti che LBJ è costretto a giocare in questi Cavs con poca anima comincia a diventare serio e da affrontare al più presto per lo staff dei Cavs, in attesa, ovviamente, del ritorno di Irving e Shumpert. Lo affonteremo anche noi nelle prossime uscite sul sito. Avendo battuto Cleveland, e avendo ricevuto contemporaneo omaggio delle sconfitte di Pacers e Bulls, ora gli Heat sono primi nella Eastern Conference. Occhio a questi gattoni che sembrano sempre mezzo addormentati e scostanti, perchè se davvero Wade e Bosh dovessero iniziare a sentire l’odore della pappa (aka: PO e Finals)…

UNITED CENTER, CHICAGO. CHARLOTTE HORNETS 102 – CHICAGO BULLS 96
La sera immediatamente dopo esser diventati capintesta della Conference, i Bulls cadono in casa per mano dei tostissimi Hornets. Cherlotte, quando è in serata di tiro, riesce a estrarre il vero rendimento che sarebbe in suo possesso: mano quadre per eccellenza, gli Hornets raccolgono sempre meno di quel che seminano, ma stanotte hanno messo sotto i Bulls proprio sul piano della % di tiro, nel senso che pur in un pareggio ghiacciatino al 41,6% globale, hanno avuto un buon 21/42 dal trio Kemba-Batum (24-11-5)-Zeller, gli uomini chiave epr il successo. Sottolineamo che hanno vinto senza BigAl, fuori fino a metà Dicembre. Rispetto al solito ha tirato benino D-Rose (il cui futuro e il cui rendimento restano comunque casi nazionali) con 8/17. Migliore dei Bulls Butler con 25+8, mentre in veste di catapulta oltre l’arco si sta facendo largo McDermott (3/5 stanotte per quello che sta diventando il pet player di coach Hoiberg).

TOYOTA CENTER, HOUSTON. SACRAMENTO KINGS 113 – HOUSTON ROCKETS 120
19 assists di RR e 7 uomini in doppia cifra non bastano ai Kings per vincere a Houston, anche epr colpa del rendimento sottotono di DMC e del Beli. Dopo il riposino alla schienuccia DH (22+18) ha messo sotto Cousins (che continua ad apparire sempre più lontano da Sacramento). Altri 31 sono arrivati dal ragazzo barbuto. Consultando i minutaggi dal momento del suo subentro, pare che la gestione Bickerstaff abbia deciso di privilegiare beverley e ridurre i minuti di Brewer. Non ci sentiamo di dare torto al coach, ma potrebbe anche darsi che il sacrificato diventi materiale da trade.

BRADLEY CENTER, MILWAUKEE. NY KNICKS 91 – MILWAUKEE BUCKS 106
Primo messaggio di J-Kidd: MCW, stai giocando da schifo e parti dalla panchina. Secondo messaggio: OJ Mayo, ti ho recuperato al basket e ora ti lancio in quintetto. Risposte: 20-3-5 in 28′ con 9/16 (MCW) e 17-3-5 in 35′ con 8/12 (OJM). Messaggi arrivati e dunque bravo il coach ma bravi anche i ragazzi. Aggiungete i 18+14 di Monroe (che in attacco non deve cercare maestri) e i 17-6-6 del Nostro Grande Grosso Pterodattilo Greco, e avrete una W di cui i Cerbiatti avevano davvero bisogno. NY perde qualche colpo ma è sempre a cavallo del 50% di W-L, e ha speranza di poter migliorare ancora. Nuovo nome sentito sui network USA per il Magico Lettone: God-Zingis.

AT&T CENTER, SAN ANTONIO. BOSTON CELTICS 105 – SA SPURS 108
I Celtics sono andati vicinissimi ad espugnare SA. Hanno giocato contro i punti di forza degli Spurs e hanno saputo incrinarli e quasi scardinarli. Un’immagine significativa è quella di Kawhi Leonard letteralmente spianato dalla fatica che sta curvo appoggiandosi alle ginocchia durante due liberi di Ginobili negli ultimi 3 minuti. Un’altra immagine è quella di Manu che esce dalla panchina, e fondamentalmente la decide lui, facendo polpette in quei tre minuti finali di Evan Turner, cui appioppa due viaggi in lunetta (ma solo 2/4), una tripla, e due back-door da manuale. SA ha il minor numero di liberi concessi della NBA, 17: i Celtics ne han tirati 22, sbagliandone però 7, altro dato che ha influito pesantemente sul KO dei ragazzi di Stevens. SA ha anche il dato migliore per quel che riguarda la difesa sul tiro da tre, infatti gli avversari degli Spurs ne segnano meno di 6 a gara, con il 31%: Boston ne ha segnati 12 col 41%. I biancoverdi hanno, in parte, mostrato una via per competere contro gli Spurs, e a lungo (rispetto al solito, almeno: diciamo 45 secondi invece che 4) è durato il colloquio a fine gara tra Pop e Brad. Oltre a Ginobili (15-7-4), vero fattore di geniale follia che ha scompaginato il gameplan di Stevens, bene anche altri due dal pino di Alamo: West (10+6 con 4/4 in 14′) e Diaw (16-3-4). La difesa di Boston ha invece strangolato le guardie texane (pensate a questa gara con Marcus Smart in campo..), e in particolare il quintetto con Leonard da 4 e contemporanemante in campo Parker-Mills-Green, è stato quello che stava perdendo la partita e ha concesso il 34-22 a favore degli avversari nel quarto periodo. Come migliore dei Celtics scegliamo un giocatore che non preferiamo di certo, ma che nelle ultime gare si sta portando decisamente bene, Bradley: 18 con 7/14 totale e 4/6 oltre l’arco, e tanta difesa.

VIVINT SMART HOME ARENA, SALT LAKE CITY. INDIANA PACERS 119 – UTAH JAZZ 122 (OT)
Paul George viaggiava a oltre 30 di media nelle ultime 4 prima di fermarsi a 11 la notte prima di questa, e ha deciso di rimettersi in pari facendo 48. E mi sembra il caso di elencare le sue %: 15/27 globale, 8/11 da 3. Non è servito a domare i Jazz, perchè sono un’ottima squadra benissimo allenata e perchè quest’anno il salto di qualità compiuto da Derrick Favors è impressionante: il ragazzone ha infilato l’and1 che ha portato la gara ai supplementari e anche il canestro che ha chiuso la tenzone; 35+13 per lui, non solo tanti ma anche decisivi. Della gara ricorderemo anche un movimento di Rodney Stuckey: la guardia dei Pacers era a due metri dal canestro nell’angolo sinistro dell’attacco, chiuso quindi dalla linea di fondo alla sua sinistra, ebbene ha effettuato una finta di passaggio due mani sopra la testa verso il centrocampo degna del Larry Bird 1986, che ha mandato via lontanilontani Hayward e un altro Jazz, dandogli la via aperta per segnare. Utah è 9-9, settima ad Ovest, ma la cattiva notizia è che il problema al ginocchio di Gobert terrà la ninfea francese fuori fino a Gennaio.

STAPLES CENTER, LOS ANGELES. ORLANDO MAGIC 101 – LA CLIPPERS 103
Il 3/13 di Tobias Harris ha vivaddio costretto coach Skyles a mettere in campo Aaron Gordon per 21′: 10-7-1 con 5/8 la risposta. Purtroppo i Clippers, pur privi di Paul e Redick hanno trovato di nuovo Griffin (28-13-7) e stavolta anche Crawford (32 con 6/9 da 3) e soprattutto Wesley Johnson (davvero necessari per quanto insoliti i suoi 21: 3 liberi e poi solo triple, 6/12) per tenere dritta la rotta fino alla faticosa W. Lo spot di 3, stanotte, è stato frutto di particolare travaglio per i Clippers: partiti con Mbah’a’Moute (11 min di nulla), hanno avuto 0 anche dai 9′ di PP e dai 18′ di BornReady (mica tanto..), ragion per cui, lo spot è stato occupatoa nche dal redivivo Johnson. A parte il buon Wesley anche 7 r e 2 a), gli altri 4 della panchina di LA han dato 2 pti (Josh Smith), 6 r e 7 a. Brividi veri e non di lussuria. Nei Magic Oladipo ancora dal
pino a 24-7-5 con anche 3 stoppate.

TARGET CENTER, MINNEAPOLIS. PORTLAND TRAILBLAZERS 109 – MINNESOTA T’WOLVES 103
Record casalingo dei T’Wolves: 2-8. Vabbè….Portland prende la W in trasferta scavalcando i 27+12 di Towns e i 15 assists di Rubio. Per i Blazers 6 in doppia cifra e quasi 51% globale.