I miei 5 giocatori preferiti sono tali per motivi che prescindono dal talento cestistico. Hanno figura e personalità che li rendono bigger than basketball, pur rimanendo strettamente legati al Gioco, anzi esplicitando la loro qualità proprio grazie allo sport. Uno di loro è Damian Lillard (un posto su BS arriverà anche per gli altri 4). Il 26 febbraio ha segnato 71 pti, ottava prestazione ogni epoca. MA… non sono i punti il punto, con DameTime. Di lui contano appunto la personalità, l’orgoglio, la scelta di rimanere abbracciato a Portland, la multidisciplinarità (è anche rapper col nome di Dame DOLLA e prof di ball-handling + 1 vs 1 su MasterClass), la capacità di rendersi simbolo e comandante, il numero di maglia polemico (lo 0); in coda a tutto, ma in realtà alla base di tutto, il fatto di provenire da Oakland. Il C2C di marzo parte dalle foci del Tamigi nel 1599, anno in cui fu terminato l’Enrico V e conclusa la costruzione del Globe Theatre, per arrivare alla costa pacifica degli USA, tra Portland e Oakland.
In inglese si dice manhood: non è (solo) virilità; include onore, valore, capacità di dare e suscitare rispetto, conoscenza di sé stessi e del proprio posto nel mondo, gentilezza d’animo mai svilita in debolezza. Compare in uno dei più citati frammenti dell’opera di Shakespeare, il discorso di San Crispino nell’imminenza della battaglia di Agincourt (25/10/1415): “…and gentlemen in England // now a-bed shall think themselves accursed they were not here // and hold their manhood(s) cheap // whiles any speaks that fought with us upon Saint Crispin’s day”[1]. In questo caso manhood include anche il significato di lignaggio, appartenenza a una casta, il che non contrasta con la condizione di Lillard di essere un Sovrano del Gioco; a ben riflettere, anche altre parti del frammento del Bardo si adattano al nostro protagonista: “…we few, we happy few, we band of brothers” – noi pochi, noi felici pochi, noi manipolo di fratelli… che siamo rimasti ai Blazers.
[1] “… e nobili ora in Inghilterra, nei loro letti, si riterranno maledetti, per non essere qui ora, e sentiranno il loro virile lignaggio venir meno, quando udranno parlare chi ha combattuto in questo giorno di San Crispino” continua a pag. 43 di Basket Story #25
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Redazione Basket Story