Si può essere pivot senza averne il fisico? Si, se sei Clarence Kea, 198 cm di potenza e intelligenza tattica con innato senso della posizione. Cresciuto in una famiglia tanto numerosa quanto povera, frequentò la Lamar University giocando con i Cardinals dal 1976 al 1980, anno in cui fu scelto dai Mavs coi quali firmò 2 decadali prima di autografare il contratto definitivo.
In Texas era un gregario con poco spazio e in 2 anni alternò la NBA alla CBA, giocando qualche gara prima coi campioni in carica di Anchorage (’81) e poi con i Detroit Spirits (82/83), dove catturò 13,8 rimbalzi per gara, finendo anche nel 2° miglior quintetto del torneo insieme con il futuro fortitudino John Douglas, che avrebbe ritrovato a marzo come avversario nella finale per il titolo (vinto dagli Spirits a gara 7) se a fine febbraio, dall’altra parte dell’Oceano, Kim Hughes, pivot del Bancoroma, non si fosse rotto il menisco. … continua a pag. 24 di Basket Story #26
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