Indicazioni contrastanti, alle due Conference Finals, mandate dalle squadre con il fattore campo favorevole.

1 – BIG SLEEP. I Boston Celtics non decollano mai davvero, mai staccandosi dal loro grande difetto di concentrazione, mai abbandonando del tutto la loro indolenza. Non è roba tecnica, ma mentale. E, per esempio, il famoso TO non chiamato / da chiamare di Mazzulla in #5 vs PHI è parte di un percorso sgradevolmente necessario per cercare di fare svegliare i ragazzi fighissimi in biancoverde. Che ancora una volta hanno bruciato un +12, per quanto early, finendo massacrati perché si sono svegliati tardi dopo the half: 46-25 nel 3’Q. 20 da Jimmy-B nel secondo tempo, e, da lui, hanno subito anche 6 rec. Non li faceva nemmeno ai Bulls quando lo chiamavo mini-Kawhi.

2 – HAM. Stavolta Prosciuttino ha iniziato con Vanderbilt in quintetto, e le cose sono andate meglio. Benissimo fino a un certo punto. Vedremo quale punto, ma prima si deve stabilire come ci si arriva. I Lakers sono diventati una squadra da metà febbraio, quando James ha smesso di fare la Kardashian e Pelinka è potuto tornare a lavorarsi il mercato. Il GM di LAL ha ricreato in poche mosse un roster, che però rimane incompleto / debole in due settori in particolare: tiro da fuori e regia. Anche se non parte con la doppia-pg, arriva un momento in cui Ham deve ricorrervi per mancanza di guardie. Reeves non ancora e Walker4 forse mai sono costruttori di gioco + nel flusso delle rotazioni, anche per mancanza di triplisti, D-Lo per il tiro deve accoppiarsi a Schroeder. È accaduto a 7:04 dalla fine del 2’Q, buon momento coi Lakers sopra 11; solo che da lì in poi (la doppia pg è terminata a 2:04) hanno segnato 8 vs 14 di DEN. Durante la doppia-pg anche un parziale di 0/9. Tiro da 3? Escluso Reaves 3/21, tolto anche Hachimura 2/19.

3 – RUI. Ecco, lui appunto. In due gare di CF sta tirando dal campo 16/21, 80% in pratica. Tipo particolare, durante il late-Covid si è chiamato fuori per metà stagione per prendersi cura della propria stabilità emotiva: ma è arrivato nella NBA per essere un titolare e infatti nelle prime 2 stagioni prendeva quasi 12 tiri/gara. Non è uno fermo, insomma, e potrebbe avere un ruolo costantemente più simile alle CF che a tutta la stagione fino ad esse.

4 – JAMAL. 23 pti nel quarto periodo, 25 negli ultimi 14 mins di gioco. Agli assists pensa il Joker, lui ha preso 10 rebs: con i 12 di Jokic, lui e il serbo pareggiano quelli catturati da LeBron+AD. Oltre al + 7 che ha spezzato la gara, aveva infilato il 74 pari, il 77 pari, la tripla del primo vantaggio DEN (84-83). Esatto: i Nuggets hanno visto la testa solo a 4’Q ben profondo.

5 – SCHROEDER. I tiri importanti di Murray citati sopra sono stati tutti segnati contro Dennis-Deutscheland, che, in teoria è lo specialista difensivo del centrocampo di LAL. Ecco quanto sono corti i Lakers: a DEN ha giocato 3 minuti, prima apparizione assoluta, Reggie Jackson che era titolare ai Clippers sei mesi fa e sarebbe primo cambio delle guardie se fosse in gialloviola.

6 – MALONE. Il coach di DEN è figlio di Brendan, una assoluta leggenda del coaching USA. Ha il DNA giusto, oltre ai meriti propri. Una delle mosse per evitare che Jokic fosse preso troppo in mezzo in difesa, che fosse portato troppo in 1 vs 1 da Davis o chicchessia, è stato ammettere che difensivamente non è proprio un top. Ovvero, invece che farlo stare sempre attaccato al pick-n-roll avversario e sempre sul filo del cambio-non-cambio col rischio di farlo finire contro James o una guardia, è stato fatto arretrare. Si staccava e, come si diceva una volta, presidiava l’area. Mossa intelligente e anche vincente, contro una formazione povera da 3.

7 – THREEPorter. Il tiratore con uno dei rilasci più alti della Storia del Gioco, ha 7/13 finora nelle CF. Ci prende e non forza quasi mai, anche perché, imbeccato come è, si sta quasi dimenticando che il basket include il palleggio.

8 – DAVIS. Niente, non decolla mai davvero. Di 2 gare ne ha giocata davvero mezza. Non va dimenticato, infatti, che il 40+10 di #1 è nato nel secondo tempo, dopo che nel primo era stato ridicolizzato da Jokic. Stanotte mai in partita, sempre nel suo tunnel di uno sprazzo seguito da grande sonno. Anzi, grandi sonni.