Un compleanno è sempre un compleanno, anche se vissuto in maniera totalmente diversa da come lo si era immaginato. L’emergenza da COVID-19 ha portato alla sospensione di tutti i campionati proprio nell’anno in cui la Lega Basket compie 50 anni ma è tanta la voglia di guardare al futuro in maniera positiva cercando di riaccendere quella passione che animava i padri fondatori. La nascita effettiva della Lega Società di Pallacanestro Serie A avvenne il 27 maggio 1970 alle ore 18:30, preceduta da una riunione preparatoria svoltasi qualche mese prima “Da Giannino”, il celebre ristorante milanese spesso scelto da manager e dirigenti sportivi come teatro di incontri e decisioni importanti.
L’anima del progetto fu senza dubbio l’avvocato Gianluigi Porelli, patron della Virtus Bologna e membro del quadrumvirato, insieme con Bogoncelli, Gualco e Corsolini, insediatosi dopo la suddetta riunione; sotto la sua presidenza assembleare, in calce all’atto costitutivo della Lega Società di Pallacanestro Serie A furono poste le firme di Adolfo Bogoncelli (Olimpia Milano), Gianluigi Porelli (Virtus Bologna), Pietro Lucchini (Fortitudo Bologna), Giuseppe Rigola (Biella), Rino Snaidero (Udine), Aldo Allievi (Cantù), Giuseppe Milanaccio (All’Onestà Milano) e Adalberto Tedeschi (Pallacanestro Varese), eletto primo Presidente.
Sempre Porelli aveva curato la bozza del nuovo Statuto dove la Lega si poneva alcuni punti di sviluppo tra cui la costituzione di un fondo comune tra le società grazie alla tassa di iscrizione e alle quote associative, il tesseramento dei giocatori, il numero delle squadre da portare a 14 ed i rapporti con la Rai. Proprio al canale RAI NEWS, l’attuale Presidente, Umberto Gandini, ha espresso pochi minuti fa la propria soddisfazione per questa ricorrenza: “50 anni di storia sono un bel traguardo e l’aver contribuito alla crescita della pallacanestro italiana è una responsabilità importante ed è uno dei motivi per cui festeggiare. Prima di me ci sono stati tanti personaggi importanti alla Presidenza e nei primi anni di vita della Lega Basket per molti giocatori venire qui era motivo d’orgoglio; mi piacerebbe riportare il campionato italiano ad essere un punto di arrivo e non un campionato di transizione dove venire a giocare solo per poi andare altrove”.