Se l’uscita dal Palamaggiò è quella esultante di una vittoria, di certo non è tutto oro quel che luccica. Contro una coraggiosa Montegranaro che si presenta in Campania con una rotazione accorciata, ma che vende cara la pelle, la Juve viene salvata provvidenzialmente dall’esperienza di Mordente nel finale. Dopo aver ottenuto un vantaggio massimo di 18 punti, Montegranaro è brava a riportarsi sotto con merito, sfruttando ottime spaziature in attacco che liberano gli esterni che han sempre mano calda e pronta. Inoltre, in una gara dai pochi falli e dalle poche interruzioni, pur se giocata a ritmi blandi, i marchigiani ci mettono tanta voglia a rimbalzo, procacciandosi seconde e terze opportunità che risultano quasi decisive per ribaltare la situazione.
Se però tiri con 9/17 dalla lunga distanza e nel momento chiave Mordente si prende la responsabilità di una tripla e una penetrazione non proprio costruite, ma che di inerzia vanno dentro, allora la Juve può esultare e prendersi due punti che mettono un altro 2-0 nei confronti diretti nel carniere e pone, semmai ce ne fosse bisogno, la parola fine al discorso salvezza. Male la difesa bianconera, distratta e incapace di chiudere gli angoli troppo spesso, salvata nel convulso finale dal provvidenziale rientro di Roberts, che era uscito per un colpo al ginocchio che con due recuperi riesce a spingere la contesa verso i binari giusti per i suoi.
Recalcati ci ha provato in tutte le maniere, alternando sia una buona circolazione in attacco, ma anche e soprattutto con una serie di zone studiate ad hoc e che han fatto male, come la 1-3-1 che nel quarto periodo ha propiziato finanche il -2. Alla squadra marchigiana è mancato l’ultimo salto di qualità per poter fare quel passettino che sarebbe stato decisivo. Alla fine la vince l’esperienza, perchè se le giocate decisive portano la firma del capitano bianconero, un ottimo mattone lo porta alla causa Andrea Michelori, preciso dal campo, bravo a rimbalzo e capace sempre di farsi trovare pronto. Brooks, nonostante i numeri, in difesa incide pochissimo, sovrastato da Mazzola, che è di certo il migliore dei suoi.
A Montegranaro è mancata lucidità e cattiveria nel finale, con il buon Lauwers a dare la carica e i giovani Campani e Kudlacek sempre a farsi trovare pronti.
Scott alterna belle cose a frangenti in cui non è lucido, ma nel computo degli stranieri è di gran lunga il migliore per perfomance, con Roberts che lavora dietro le quinte e Moore che regala tanti assist ai compagni ma finisce con l’incaponirsi troppo stesso in giocate forzate che conducono alla palla persa. Vitali è il solito leone del corri e tira che si prende responsabilità e non esita mai con la mano alzata, per oggi basta e il finale 75-68 è forse anche troppo bugiardo per gli ospiti.