Mancano due recuperi all’appello, ma la EL è arrivata all’ultimo quarto di stagione.
1 – BRYANT. Brutto episodio con protagonista l’ex Milwaukee Bucks. Il giorno in cui mette insieme forse la sua migliore prova in EL (14+10, doppia-doppia con career-high ai rimbalzi) fa una mossa bruttissima vs Nando DeColo. Finale tiratissimo per Asvel vs Efes, Nandò gli ha messo già due tiri in faccia e al terzo Bryant si mette sotto al cilindro di atterraggio del Francese. Lo fa apposta, sarebbe fallo e anche antisportivo (ovvio: i refs manco lo considerano), ma ci aggiunge un piccolo letale shift del tallone dx che rende moltomoltomolto pericolosa la discesa dal jumper. DeColo infatti cade scavigliandosi anche se non troppo seriamente e si rialza rifiutando la mano all’USA. Non fatevi ingannare dalla narrativa buonista o dal fatto che Bryant fosse di spalle: è tutto volontario. Chi ha giocato lo sa.
2 – MILANO. Le ultime 3 W si uniscono alle precedenti 5 L in fila, per un bilancio 5-5 nelle ultime 10: in un volo pindarico con destinazione post-season, Milano avrebbe davanti un gruppone di 8 squadre tra cui solo StellaRossa e Baskonia (loro causa infortuni) hanno bilancio recente peggiore (3-7). Davvero impervio solo immaginare di sognare. Shabazz è arrugginito, tira male (9/25 dal campo) e sta un solo decimo sopra la mera sufficienza quanto a ratio ass/perse, ma indovina un po’: è una vera pg. Lui ne ha giocate 3 in EL, Milano le ha vinte tutte. Indovina un po’.
3 – BOLOGNA. Teodosic, per l’età gli acciacchi i relativamente pochi minuti di campo, è miracoloso. Ma non confondiamo talento e sartoria magistrale con saper controllare le gare. Anche contro il Baskonia sono stati patemi nel finale. Scariolo non ha convinto con il continuo cambio di quintetti difesa/attacco negli ultimi 2:50 di gioco. Jaiteh, Mickey e Bako hanno totalizzato 40:31 di campo con minime differenze di minutaggio: nell’ultimo quarto nessuno di loro ha praticamente giocato, il coach ha voluto Shengelia da 5 e Ojeleye da 4; bella mossa questa invece, ha generato buoni tiri e lunette, nonostante qualche reboff di troppo per il centro avversario Costello. Davanti alla Virtus, due squadre in crisi da infortuni come Zalgiris e Baskonia: avanzare di 2 posti non basterebbe per i PO, ma i bianconeri non sono tagliati fuori.
4 – ESFUERZO? Magistero meno magistrale di Teodosic, ma più concreto, quello di Kostas Papanikolaou che ogni tanto dipinge anche per cifre, non solo per utilità (24-4-3 con 8/10 dal campo). Nel secondo tempo L’Olympiacos ha rifilato -17 al Valencia. Che avrà cultura dello sforzo, nel motto, ma dovrebbe insegnarlo meglio a Dubljievic e Prepelic. Il Montenegrino è la resa plastica della parola “imborghesito”, lo Sloveno è (non da oggi) la mucca che ribalta il secchio del latte dopo averlo riempito. A fine 1’half si becca con Canaan e prende un tecnico che lo toglie dal campo: i Greci vanno 5-0 per riposare sotto di 10 non di 15. A inizio 2’half, Prepelic ributta subito il Pireo 13 sotto, ma fa un fallo scemo per ostacolare McKissick: 4’ fallo, di nuovo fuori e parziale sfavorevole al Valencia di 0-15, poi 4-22. Chi sa di essere indispensabile non può giocare in quel modo.
5 – PRESTAZIONI. Sempre più evidente che, pur rimanendo peculiare, anche nel gioco di EL sia l’attacco a fare la differenza: la difesa è data per scontata, chi non la esegue non inizia nemmeno a giocare e quindi si vince altrove. Lo dimostrano due fattori. Primo: le ultime 8 della classifica sono le squadre con il pace più basso e che cercano/prendono meno possessi. Secondo: le esplosioni offensive singole sempre più frequenti; si intenda il momento in cui, per mancanza di difesa accoppiata a giornata/momento di grazia, un giocatore esplode in un quarto incredibile. Walkup 3q per OLY, D-Will 2q per PANA, ultimi 5 mins di Teodosic da 8 a 17 pti, 2q del Beli con 4/5 da 3 e via dicendo. Posso aggiungere un terzo indizio? Obradovic, da tutti ritenuto IL santone europeo e profeta della difesa, gioca a fare canestro (il Partizan ha il 3’ attacco, la 13’ difesa ed è 6’ in classifica); sono d’accordo che sia uno dei, se non il, top della panchina in Europa, perché allena e non predica una ideologia.
6 – JAMES. Partizan, Pireo, Fener, Real, Barca: le 5 formazioni da PO affrontate dallo ASM nelle ultime 9 gare. Sempre perso. Qualcosa manca ai Monegaschi a livello di solidità e competitività ai massimi livelli. Vorrei arrivare a un trattato di semi-pace tra me e i Mike James fans: riconosco che quest’anno si comporta molto meglio (2.4 di ratio ass/perse) se loro riconoscono che vs i grandi lui diventa piccolo. Per esempio 3.4 perse nelle 5 gare ricordate su una media stagionale di 2.2; oppure 7/30 da 3 (0 triple imbucate tra Real e Barca). Giocare, gioca di più (33:30 nelle 5 vs media di 31:30), ma rende meno (14.4 di valutazione vs 17.8).
7 – EX NBA. Anche James fa parte, come preparatore del percorso, di una categoria di giocatori che stanno spopolando da un biennio in EL: gli esterni non abbastanza buoni per la NBA che trovano fortuna nella manifestazione della Devotion. Howard, Thompson, Bacon, Okobo, Henry, lo stesso Napier, Satoransky, Winston, Canaan. Anche altri: tutti giocatori con almeno (sottolineo: almeno) un centinaio di gare NBA alle spalle o tantissima G-League.
8 – INFORTUNI. Quello di Shields ha contribuito a massacrare la stagione milanese. Quello di Henry sta facendo calare il Baskonia, quello di Evans ha quasi ammazzato le speranze di post-season dello Zalgiris. I KO delle guardie sono sempre più un fattore. Non dimentichiamo, che, per arrivare all’Anello, un giocatore NBA gioca un massimo di 100 gare e l’elevato numero è considerato uno dei veicoli maggiori per gli infortuni; ormai un giocatore di EL + campionato arriva a sfiorare quella cifra. E veniamo al pto 9.
9 – CALENDARIO. La classifica è congestionata nel mezzo, 3 squadre con bilancio 50%+ sarebbero fuori dai PO. Allungare la classifica è necessario: con il calendario attuale si rendono fallimentari di default, proprio senza aver giocato 1 minuto, troppe buone squadre e stagioni. Il metodo è fare più partite inglobando almeno due squadre in più: è nei piani, infatti, e chi se ne frega dei vari campionati. Sempre più vicino il momento in cui Shields si occuperà della EL e delle due post-season e Baldasso si smazzerà il sempre più inutile e poco significativo campionato inteso come RS. E magari vedremo qualche infortunio in meno.
10 – GILLESPIE. Il lungo di Trinchieri non è esattamente una manona di seta: 4.2 pti/gara con il 47% dal campo tirando solo da 2 e solo da vicino, ha 8/25 dalla lunetta, per dire…però in 18 mins mette insieme 6 rebs e 1.1 stoppate risultando nei primi 5 di EL per rimbalzi, reboff e stoppate. In ogni categoria è il top5 con meno minuti di gioco. Ha 18 minuti non su 40 però, ma su 35: con quelle % ai liberi non puoi usarlo nel finale se non sopra o sotto di 25.