Il giorno dei giorni è senza limiti e fino a quel giorno voi non svegliateci. Deve essere stato senz’altro così il giorno in cui la Fortitudo Bologna è tornata in serie A. Si, stupendo, forse ancor più bello di come l’avevano immaginato i leoni della Fossa. Bentornata nella massima serie Aquila, sei tornata a volare nel blu dipinto di blu e finalmente Bologna potrà cercare di essere nuovamente quella Basket City che infiammò l’Italia dei canestri tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio, quando il derby sotto le Due Torri non valeva solo per lo scudetto ma era decisivo addirittura in Eurolega. Certo, quelle preziose gocce di memoria rappresentano un passato glorioso, probabilmente irraggiungibile, ma dopo un decennio di sofferenze, il tifoso della “Effe” ormai ha imparato a sognare e non smetterà.

I 30 concerti tenuti dalla band di Antimo Martino sono stati qualcosa di magico, come cantavano i Queen nel giugno di 33 anni fa; lo spartito è stato suonato meravigliosamente bene, appena 5 le note stonate dai tanti solisti eccellenti che il coach molisano ha saputo trasformare in una vera squadra, facendo sentire tutti importanti all’interno di un progetto vincente.

Antimo Martino Foto Paolo Patella

Il preludio dell’anno che verrà va in scena il 29 settembre al Madison, quando i felsinei superano Casale Monferrato aggiudicandosi la Supercoppa LNP. Tu chiamale, se vuoi, emozioni, ma è il campionato l’obiettivo essenziale della stagione che va ad incominciare.

La prima tappa del tour si tiene a Verona, non nella suggestiva cornice dell’Arena ma al PalaOlimpia. E’ Giovanni Pini, l’ex di turno, a vestire i panni di un istrionico frontman e con 21 punti in 26 minuti regala il primo acuto del campionato. Il debutto casalingo è anche il primo dei tanti derby dell’Emilia Romagna che contraddistinguono il girone EST; al PalaDozza arriva Imola, Cinciarini e Leunen fanno gli onori di casa per la felicità del popolo biancoblu. Alla terza curva il calendario propone già la trasferta al PalaVerde; è Kenny Hasbrouck ad aprire il fuoco, la Fortitudo tira con quasi il 60% dall’arco e Treviso cade come foglie al vento autunnale.

All’orizzonte, nel frattempo, si staglia la sagoma di Cesare Pancotto quale terzo incomodo in un discorso che sembrava dover riguardare solo Antimo Martino e Massimiliano Menetti.

Cesare Pancotto Foto Paolo Patella

Il viaggio di avvicinamento della “Effe” allo scontro diretto con i marchigiani prosegue con altre quattro vittorie più o meno agevoli: supera Udine dopo un primo tempo difficile, vince sul campo di Jesi passeggiando in bicicletta poi piega la resistenza di Mantova, ma solo con un grande quarto conclusivo. Una settimana più tardi è ancora tempo di derby, questa volta contro l’UCC Piacenza, ed è ancora vittoria grazie ad un sontuoso Guido Rosselli.

Guido Rosselli Foto Paolo Patella

A novembre Porto San Giorgio è fredda come una notte di paura e di dolore ma all’interno del PalaSavelli, casa della Poderosa Montegranaro, la temperatura è rovente. Quasi 4000 cuori in tensione palpitano all’unisono, è un battito animale quello che accompagna i protagonisti dalla palla a due fino alla fine; la Fortitudo esce a braccia alzate e con in tasca 4 lunghezze di vantaggio sul terzetto composto proprio dai gialloblu, Treviso e Forlì, attesa a Bologna all’antivigilia di Natale.

Manca ancora un mese alle feste e per coach Martino è il momento dell’amarcord quando a Piazza Azzarita arriva Ravenna, la squadra con la quale si è imposto dopo anni di gavetta come assistente di allenatori del calibro di Pesic, Repesa, Boniciolli, Lardo, Calvani e Dalmonte. L’anima dei bizantini è l’ex bolognese Montano ma non basta per impedire ai biancoblu di suonare la nona sinfonia consecutiva, l’ultima di questa prima striscia vincente che, un po’ a sorpresa, si interrompe sul campo dell’altra squadra piacentina, la neo promossa Bakery, trascinata al successo dai 25 punti (con 8/10 dall’arco) di un Voskuil splendido e splendente. Treviso e Forlì si riavvicinano ma sette giorni più tardi, mentre Bologna rulla Cento, lo scontro diretto fra le inseguitrici promuove i veneti e Forlì si scopre bella senz’anima.

Ancora una prova di forza in trasferta, a farne le spese stavolta è Ferrara, poi si arriva alla sfida pre natalizia contro l’ambiziosa Forlì, partita per competere al vertice. Non è un’emozione da poco, la gara è scintillante, Melvin Johnson fa canestro da ogni angolo, Fantinelli e Lawson duellano a rimbalzo, Leunen fa 1/2 a 5” dalla fine e acciuffa per i capelli il supplementare, segna il primo canestro dell’appendice e poi l’ultimo tiro libero, la Fortitudo vince di 2 e va a chiudere il 2018 battendo in scioltezza una Cagliari in ripresa dopo lo scioccante record iniziale di 3-11. Ma, cosa ancora più importante, vola a +4 in classifica dato il contestuale scivolone interno di Treviso con l’UCC Piacenza.

Melvin Johnson – Foto Paolo Patella

Il nuovo anno non si apre bene per coach Menetti e i suoi ragazzi, che terminano il girone d’andata con una nuova, pesante, sconfitta ad Udine nel giorno della Befana mentre Bologna espugna Roseto, ringrazia e va in fuga con 6 punti di margine.

Girata la boa, la Effe riceve Verona e la asfalta, poi fa lo stesso ad Imola quindi ospita Treviso, assicurandosi con grinta il punto del 2-0 nei confronti diretti; nel frattempo sta brillando la stella di Montegranaro, secondo posto solitario in classifica conquistato con sette vittorie consecutive, una striscia positiva che arriverà fino a dodici.

Maarty Leunen Foto Paolo Patella

E così Mancinelli e soci, che cadono ad Udine prima di battere senza problemi Jesi, UCC Piacenza e Mantova, arrivano allo scontro diretto con la Poderosa con 4 punti di vantaggio. Più bella cosa non c’è, perché la sfida del PalaDozza è senza timore di smentita la gara più bella della stagione.

La Fortitudo trova un Hasbrouck da 29 punti (tutti nel primo tempo), sale a +13 ma non riesce mai a scrollarsi l’avversaria di dosso. Il gruppo di coach Pancotto è sfacciato e affronta l’avversaria con rispetto ma senza timore reverenziale. Nel secondo tempo Simmons inizia a dettar legge sotto canestro, Leunen e Mancinelli spingono l’Aquila al nuovo vantaggio in doppia cifra ma i gialloblu limitano i danni, arrivando ad operare il clamoroso sorpasso al minuto 32. I padroni di casa barcollano, vacilla anche il +4 della gara d’andata e, per larghi tratti, gli ospiti sembrano in grado di dilatare il divario e ribaltare la differenza canestri.

Amoroso sferra la tripla del +7 ma è un brivido che vola via veloce, Rosselli infila 5 punti consecutivi e porta tutti al supplementare. E’ ancora il capitano biancoblu a scrivere pagine importanti, i suoi canestri valgono il +5 ad 80” dal termine, è fatta, anzi no! Corbett sgancia due missili in meno di un minuto e Montegranaro la vince 105-106, momenti che restano impressi nella mente, un’emozione è per sempre!

Valerio Amoroso Foto Paolo Patella

La differenza canestri è salva ma i marchigiani adesso sono a soli 2 punti di distanza in classifica e il campionato, che sembrava morto e sepolto, è in realtà più vivo che mai.

C’è la sosta per la final eight di coppa Italia, ci si sposta a Porto San Giorgio e la Fortitudo inserisce, ma sarebbe meglio dire riabbraccia, Carlos Delfino perché certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano.

Carlos Delfino Foto Paolo Patella

Il cammino dei bolognesi in coppa è una marcia reale nel quarto di finale contro Biella, è una lotta con il coltello fra i denti nella semifinale vinta con la Virtus Roma, è una scalata ad una montagna impervia nell’atto conclusivo che regala la coccarda tricolore a Treviso e al suo nuovo pilota, l’esperto David Logan, su cui la formazione veneta punta tutte le proprie fiches per vivere un playoff con destinazione Paradiso.

La delusione a Bologna è tangibile, la voglia di centrare il grande Slam era tanta ma tutti restano concentrati sull’obiettivo principale. Con il giusto spirito, i biancoblu si rituffano in campionato per affrontare le ultime 7 gare e dato che alla ripresa del torneo Montegranaro cade a Treviso, fermandosi a 12 vittorie consecutive, alla “Effe” è sufficiente mettere in fila quattro vittorie per stappare lo champagne. Al cospetto dell’Aquila, nell’ordine, cadono Ravenna, Bakery Piacenza, Cento e Ferrara.

E’ la fine di un incubo, è l’inizio di un nuovo viaggio, l’emozione non ha voce ma il popolo biancoblu continua a cantare, al Palazzo e per le strade della città, lo farà per giorni, lo farà per amore, solo per amore!